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Frosinone

Comune, le leggi del caos

Dinamiche e votazioni dell’ultima seduta consiliare hanno ulteriormente sparigliato le carte. Ma in ogni caso sull’ipotesi di un riassetto di giunta si continua comunque a ragionare

Comune, le leggi del caos

E adesso che succede? Prima della fine dell’anno ci sarà sicuramente un’altra seduta ordinaria del consiglio comunale. Ma non sul bilancio di previsione, che invece andrà all’attenzione dell’aula di Palazzo Munari a gennaio. Dunque c’è il tempo per trovare una soluzione politica. Anche se il percorso rimane in salita. Soprattutto per le provinciali all’orizzonte. Un voto ponderato di Frosinone “pesa” 306 punti. Vuol dire che ogni singolo consigliere si sente indispensabile. Ma c’è un altro elemento da considerare: il ruolo di consigliere provinciale presuppone quello di consigliere comunale. Un’interruzione anticipata del mandato farebbe venire meno entrambi i ruoli. Ecco perché probabilmente Mastrangeli si augura l’elezione di esponenti che sono all’opposizione o comunque critici nei suoi confronti.

Per il resto, parafrasando la celebre frase di Mao Zedong, “grande è la confusione sotto il cielo, quindi la situazione è eccellente”. In effetti a dominare sono le variabili, i malumori e il fatto che nessuno si fida di nessuno.

Però mercoledì sera c’è stato un confronto politico importante all’interno del bar ristorante Àgape. C’erano il sindaco Riccardo Mastrangeli, il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri (indipendente), Franco Carfagna (FdI), Gianfranco Pizzutelli, Claudio Caparrelli, Andrea Turriziani, Francesco Trina (Polo Civico), Carlo Gagliardi, Carmine Tucci (Lista Marzi). Sul tavolo c’è l’ipotesi di attribuire un assessorato al Polo Civico, che con l’adesione di Andrea Turriziani è arrivato a quota due consiglieri. L’altro è Claudio Caparrelli. In pole c’è il nome di Francesco Trina. Ma si sta ragionando pure sull’opzione di assegnare una delega (probabilmente all’urbanistica) al consigliere Carlo Gagliardi (Lista Marzi).

Indipendentemente da ogni valutazione, quanto successo nell’ultima seduta è oggetto di riflessione da parte di tutti. La richiesta di Corrado Renzi (Lista per Frosinone) di inversione di due punti all’ordine del giorno è stata respinta con 15 no, 6 astenuti e 7 sì. Fra i no pure quello del sindaco Riccardo Mastrangeli. Una scelta destinata a non passare inosservata, un messaggio politico all’indirizzo della civica del vicesindaco Antonio Scaccia e di tutta la “galassia della Lega”, che fa riferimento, vale la pena ricordarlo, al parlamentare e coordinatore provinciale del Carroccio Nicola Ottaviani. Poi ci sono state le astensioni di alcune consiglieri di FdI su alcuni punti posti in votazione: tre (Sergio Crescenzi, Marco Ferrara e Paolo Fanelli) sulla richiesta di inversione dei temi all’odg, due (Marco Ferrara e Paolo Fanelli) sulla mozione di Anselmo Pizzutelli. Vedremo nei prossimi giorni come dovranno essere interpretate. In ogni caso all’interno della maggioranza ci sono nella sostanza due schieramenti. Da una parte Lega (1 consigliere), Lista per Frosinone (3), Lista Ottaviani (2), Lista Vicano (1). In totale 7 esponenti.

Dall’altra parte Fratelli d’Italia (5), Massimiliano Tagliaferri (indipendente), Polo Civico (2) e probabilmente Carlo Gagliardi (Lista Marzi). In totale 9. La contrapposizione resta fortissima. Fra l’altro è evidente che Fratelli d’Italia (primo partito a livello nazionale, regionale, provinciale e comunale) a Frosinone intende recitare da protagonista. Sia adesso che in futuro. Anche alle prossime elezioni. E questo comporta inevitabilmente una partita a scacchi con l’area della Lega. Peraltro non sfugge a nessuno che l’indiscrezione sull’ipotesi di una candidatura a sindaco nel 2027 del presidente e ad di Ales Fabio Tagliaferri (esponente di spicco di FdI) ha sparigliato le carte nel centrodestra. E infatti Mastrangeli ora chiede ai gruppi che lo sostengono una blindatura sulla sua ricandidatura.

Intanto Anselmo Pizzutelli (eletto nella Lista Mastrangeli) dice: «La maggioranza ha effettuato due straordinarie prove di... debolezza. Non raggiungendo il numero legale in prima convocazione e dividendosi sulla richiesta di inversione di punti all’ordine del giorno. Per non parlare di un “andirivieni” senza soluzione di continuità tra dentro e fuori l’aula. Segno che ci sono stati dei “contrordini”. Insomma, sono concentrati sugli assetti di giunta, non sui problemi della città. Detto questo, credo che sulla mozione sulla situazione nella Striscia di Gaza si sia persa una straordinaria occasione per assumere una posizione umanitaria e basta. Invece a prevalere sono state considerazioni di carattere politico, basta su interpretazioni semantiche. È mancato il coraggio. Però mi dispiace anche per le assenze alla seduta. Se non ci fossero state la votazione poteva finire diversamente».

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