La scoperta
13.12.2025 - 11:48
Sotto piazza Palestro c’è un tempio romano. Il funzionario archeologo, responsabile della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina, Carlo Molle, ha fatto luce sugli scavi nell’area definendola «una questione a noi cara e importantissima per Sora, legata ai ritrovamenti di piazza Palestro».
L’architetto Molle ha così spiegato gli ultimi mesi. «L’autorizzazione per i lavori della piazza era già stata data, interventi ampiamente discussi con l’architetto Alberto La Notte. Si dovevano espletare le norme dell’archeologia preventiva, che sapevamo molto stringenti nel caso di Sora - ha continuato Molle, richiamando l’articolo 9 della Costituzione - Una delle nostre prime azioni per piazza Palestro è stata effettuare un sondaggio che ha ottenuto risultati notevolissimi, Abbiamo trovato un grande edificio monumentale, di cui non si sapeva nulla e che non compare in alcuna cartografia storica.
Abbiamo potuto dimostrare, tramite lo scavo seguito da un giovane archeologo, Riccardo Iannuccelli, che fino al Medioevo e al Rinascimento fu visto dai sorani dell’epoca, ma poi per secoli è rimasto interrato. Si tratta di un monumento molto importante. In proposito, non poteva capitare a Sora un grandissimo esperto di architettura antica, l’architetto Alberto La Notte, funzionario molto competente. È un edificio templare di cui non si sa nulla, se non che risale all’epoca tardo-repubblicana e che ha subito modifiche anche nei secoli. Lo scavo è stato condotto in tempi abbastanza rapidi e la documentazione è stata fatta sia con i metodi tradizionali sia con i più moderni. Avremo così per sempre questi documenti per studi già avviati.
Siamo nella parte iniziale di questo filone di ricerca. Parteciperemo volentieri all’Open day dedicato agli scavi di piazza Palestro, aperto alla cittadinanza». Molle ha sottolineato un aspetto importante: «La scoperta di questo monumento non è stata di intralcio ai lavori in piazza, ma un’opportunità enorme per Sora, poichè ha permesso di conoscere un tesoro archeologico che rimarrà tale anche per le generazioni future. Ora è stato ricoperto, ma è completamente protetto e se domani qualcuno volesse intraprendere nuovi studi, si trova lì».
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