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No al consumo del suolo, si punta al recupero degli edifici

Discussa in Regione la proposta di legge contro la cementificazione selvaggia

Recuperare aree degradate, rendendole idonee e sicure. Dopo il "piano casa" arriveranno le norme per la rigenerazione urbana e il recupero edilizio. È quanto punta a realizzare una proposta di legge della giunta Zingaretti illustrata  dall'assessore Michele Civita alla sesta commissione del Consiglio regionale del Lazio. Sullo stesso tema il consigliere Pietro Sbardella (Misto) ha presentato un'iniziativa intitolata "Interventi di rigenerazione urbana", ma la commissione presieduta da Enrico Panunzi ha scelto – con un voto a maggioranza – di utilizzare come "testo base" i nove articoli scritti dalla Giunta. Astenute le opposizioni. Ha così preso il via l'iter di una normativa prevista dalla legge di stabilità regionale 2017. In vista della sua approvazione il Consiglio, lo scorso 31 dicembre, aveva infatti prorogato il "piano casa" fino al prossimo primo giugno. Lo scopo della proposta, nelle intenzioni della Giunta, è quello di favorire la riqualificazione di aree urbane degradate, di migliorare le dotazioni pubbliche territoriali, di razionalizzare il patrimonio edilizio esistente, di adeguarlo alle norme antisismiche, di incoraggiare il miglioramento della qualità architettonica e le sostenibilità energetico ambientale. La legge persegue, secondo quanto si legge nella relazione di accompagnamento, la riqualificazione della città esistente diminuendo il trend del consumo del suolo, in aderenza all'obiettivo europeo del 2050 con il consumo di suolo pari a zero, e aumentando le dotazioni territoriali con la realizzazione di nuove opere pubbliche ovvero il completamento e l'integrazione di quelle esistenti. «Un ruolo centrale è riconosciuto ai Comuni - ha commentato l'assessore Michele Civita - La normativa, infatti, fa spesso rinvio a questi enti locali per scelte e valutazione degli interventi di rigenerazione o di recupero, fermi i limiti dati da piano territoriale paesistico regionale e strumenti e strumenti urbanistici. Spetterà proprio ai Comuni definire gli ambiti territoriali per gli interventi di rigenerazione urbana.  La proposta punta a definire anche la disciplina dei cambi di destinazione d'uso, degli interventi diretti, di quelli con permesso di costruire convenzionato e di quelli per valorizzare la fruizione dei territori costieri». 

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