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Frosinone

Prove tecniche di resa dei conti. Grandi manovre sui voti ponderati

Alle prossime “provinciali” Fratelli d’Italia e Lega nel capoluogo si sfideranno all’ultimo voto ponderato. Ottaviani potrebbe puntare ancora su Amata (Vicalvi). Il gruppo di FdI vuole eleggere un suo esponente

Dicono di essersi incontrati casualmente. Ma certo non potevano passare inosservati. Non di domenica mattina, non a piazza Caduti di via Fani. Il sindaco Riccardo Mastrangeli e il capogruppo di Fratelli d’Italia Franco Carfagna hanno sicuramente parlato della situazione politica del Comune di Frosinone, dove non mancano le difficoltà (per usare un eufemismo). Soprattutto nel centrodestra. Ad inizio agosto i due assessori di Fratelli d’Italia non hanno partecipato alla riunione della giunta nella quale è stata approvata la delibera di presa d’atto del percorso del Brt. Da allora il “gelo” è evidente. Oltre a FdI non era d’accordo il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri, che infatti è uscito dalla Lista Ottaviani.
Un chiarimento non c’è stato e i silenzi sono assordanti. All’orizzonte ci sono le elezioni provinciali e le relative candidature. Sullo sfondo la “guerra fredda” tra Fratelli d’Italia e Lega.

Dicevamo delle candidature alle provinciali. A meno di clamorosi colpi di scena Nicola Ottaviani, parlamentare e coordinatore provinciale del Carroccio, punterà ancora (come nel 2023) su Andrea Amata, consigliere comunale di Vicalvi. Alla Provincia si va alle urne con la legge Delrio: gli aventi diritto sono sindaci e consiglieri dei 91 Comuni. C’è il meccanismo del voto ponderato e le preferenze di Frosinone (e Cassino) sono le più “pesanti” in assoluto. Ognuna vale 306 punti. La Lega nel capoluogo ha 1 consigliere. Poi c’è il sindaco Riccardo Mastrangeli, civico in quota Lega, come lui stesso si è definito. La Lista Ottaviani in questo momento ha 2 esponenti: Cinzia Fabrizi (eletta in Forza Italia nel 2022) e Gianpiero Fabrizi. La civica dell’ex sindaco aveva iniziato la consiliatura con un gruppo di 5 persone. Poi sono andati via Giovambattista Martino e Teresa Petricca (ora in FutuRa), Christian Alviani (adesso in Forza Italia) e Massimiliano Tagliaferri.
C’è la Lista per Frosinone del vicesindaco Antonio Scaccia, che è anche presidente regionale dell’associazione Noi con Vannacci, che fa diretto riferimento all’europarlamentare e vicesegretario della Lega Roberto Vannacci. Tra Nicola Ottaviani e Antonio Scaccia c’è da sempre un asse politico. La civica ha 3 consiglieri, ma il punto è che qualcuno di loro potrebbe chiedere di concorrere alle provinciali. Per esempio Corrado Renzi.

Inoltre bisogna considerare l’attuale situazione politica al Comune. Nel senso che la Lista per Frosinone ha chiesto a Riccardo Mastrangeli di considerare il rientro di Forza Italia in maggioranza. Non risparmiando critiche allo schema, voluto da Mastrangeli, che vede la Lista Marzi decisiva per gli assetti della coalizione trasversale che sostiene il primo cittadino. Il meccanismo è quello del mantenimento del numero legale nelle sedute ordinarie di prima convocazione. Insomma, rapporti non proprio idilliaci tra Mastrangeli e Scaccia. Da mesi ormai. Tornando alle provinciali e alla candidatura di Andrea Amata, è evidente che Ottaviani cercherà di convogliare su di lui altri voti ponderati. Per esempio quello di Marco Sordi, consigliere della lista Vicano Sindaco. Alle elezioni del giugno 2022 fu il primo dei non eletti, con 117 preferenze. Poi è entrato in aula dopo il passo indietro di Mauro Vicano, che tre anni fa si è candidato a sindaco autonomamente. Quindi al ballottaggio l’accordo con Riccardo Mastrangeli e Nicola Ottaviani. L’area di Vicano in questa consiliatura ha avuto ed ha una rappresentanza in giunta: prima Alessandra Sardellitti, poi Laura Vicano.

Anche il gruppo di Fratelli d’Italia ha intenzione di candidare (per eleggere) un consigliere comunale di Frosinone. Circola il nome del capogruppo Franco Carfagna. È chiaro che FdI si aspetta un sostegno sia da parte del sindaco che della maggioranza.
Il nodo politico è esattamente questo. Perché nella sostanza Fratelli d’Italia e Lega si “conteranno” nel capoluogo. Ragione per la quale, o si trova una formula per “dividere” equamente i voti ponderati di “coalizione”, altrimenti il dopo-provinciali sarà incandescente per il sindaco Riccardo Mastrangeli. Il quadro politico è estremamente fragile. La coalizione trasversale conta 16 voti su 33. Decisiva, come detto, la Lista Marzi, che mantiene il numero legale con 3 dei suoi 4 consiglieri. Vale a dire Domenico Marzi, Carlo Gagliardi e Alessandra Mandarelli. Armando Papetti, invece, non è d’accordo e non partecipa a questo tipo di strategia.

Da non perdere di vista i 9 “dissidenti” eletti nel centrodestra ma da tempo fuori dalla maggioranza: Pasquale Cirillo, Maurizio Scaccia, Christian Alviani (Forza Italia), Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli), Giovanni Bortone (Lega), Giovambattista Martino, Teresa Petricca, Francesco Pallone (FutuRa). Potrebbero decidere di “fare squadra” sulle provinciali, votando magari per un candidato di Forza Italia (di Frosinone naturalmente). Con un punto di partenza di 9 voti ponderati. Aspettando poi l’esito del confronto a distanza tra Fratelli d’Italia e Lega.

Sullo sfondo del panorama politico del capoluogo c’è l’opzione delle dimissioni di massa, alla quale proprio i “dissidenti” stanno lavorando. Confidando nel possibile (ma non scontato) futuro sostegno del Pd (3) e di Armando Papetti. Si arriverebbe a 13, lontani da quota 17 firme. Se però le il dopo provinciali dovesse far registrare una frattura tra Fratelli d’Italia e Lega, allora potrebbero aprirsi altri scenari. Quanto alla Lista Marzi, l’ex sindaco ha sempre escluso iniziative per interrompere la consiliatura. Però ci sono due elementi da considerare. Il primo: in politica le situazioni cambiano. Il secondo: garantire il raggiungimento di quota 17 sarebbe determinante per entrambe le prospettive. Sia per le dimissioni di massa sia per blindare l’ultimo scorcio di consiliatura di Mastrangeli. Ed è proprio sulla linea di confine che si giocherà la partita decisiva. Guai ai vinti.

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