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Frosinone

Se la “conta” avviene sui vicepresidenti del consiglio comunale

Venerdì l’argomento all’attenzione dell’aula. Il nome sul quale punta il centrodestra è Marco Ferrara

Seduta del consiglio comunale fissata esclusivamente in prima convocazione da parte del presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri. Con all’ordine del giorno l’elezione “ai sensi dell’articolo 33, ultimo comma, del regolamento sul funzionamento del consiglio comunale”. Definizione tecnica, che però vuol dire che l’aula dovrà votare per l’ufficio di presidenza.

Test di maggioranza
L’articolo 33 è quello che riguarda l’ufficio di presidenza. L’ultimo comma recita: “In caso di decadenza o dimissioni di un vicepresidente o di un segretario, si procede alla rielezione dei vicepresidenti e dei segretari”. Alessia Savo ha lasciato da tempo il consiglio comunale, per dedicarsi completamente al ruolo di consigliere regionale. Dunque è necessario procedere alla sostituzione, ma questo comporterà rimettere mano all’intero organismo. A luglio 2022 vennero eletti vicepresidenti Alessia Savo (Fratelli d’Italia) e Norberto Venturi (Pd). La prima ottenne 22 voti e quindi ebbe il ruolo di “vicario”. Il secondo 9 preferenze (“supplente”). In quell’occasione vennero indicati pure i segretari dell’ufficio di presidenza: Francesca Chiappini (Lista per Frosinone) e Andrea Turriziani (Lista Marini). Il centrodestra diede una formidabile prova di forza, con il pieno dei voti (22). Oggi tante cose sono cambiate. L’esponente individuato per raccogliere il testimone di Alessia Savo è Marco Ferrara, sempre di Fratelli d’Italia, peraltro subentrato proprio alla Savo in aula. La votazione è unica e ognuno dei 33 consiglieri può esprimere un solo voto. Oggi la coalizione che sostiene Riccardo Mastrangeli può contare su 15 voti certi. Può arrivare a 16 considerando che ormai è solo questione di tempo per l’ufficializzazione del patto federativo tra Andrea Turriziani (nominato coordinatore provinciale della Dc con Gianfranco Rotondi: quest’ultimo è parlamentare di FdI) e il gruppo di Fratelli d’Italia. Ed è fin troppo evidente che per come stanno le cose in questo momento, proprio la votazione sui vicepresidenti farà capire al sindaco Riccardo Mastrangeli su quanti esponenti può fare affidamento senza se e senza ma. Lo stesso tipo di ragionamento potrà essere esteso al segretario della maggioranza. Poi ci sono le opposizioni, che hanno 9 esponenti. Bisognerà vedere se raggiungeranno un accordo oppure no. Peraltro Andrea Turriziani (adesso segretario) difficilmente potrà continuare ad essere considerato un consigliere di maggioranza. Attenzione però ad un altro scenario: perché se i 5 “malpancisti” e i 3 consiglieri di FutuRa dovessero trovare un’intesa, allora potrebbero dire la loro per l’indicazione sia di un vicepresidente che di un segretario. Da giorni i telefonini di tutti i protagonisti sono bollenti. Le grandi manovre dietro le quinte stanno avvenendo senza tregua.

La prima convocazione
Nei giorni scorsi era stata inviata una richiesta all’attenzione del presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri e del sindaco Riccardo Mastrangeli. In calce le firme di otto consiglieri: Anselmo Pizzutelli della Lista Mastrangeli, Giovanni Bortone della Lega. Poi: Pasquale Cirillo (Frosinone Capoluogo), Angelo Pizzutelli (Partito Democratico), Maurizio Scaccia (Forza Italia), Claudio Caparrelli (Polo Civico), Vincenzo Iacovissi (Partito Socialista Italiano), Andrea Turriziani (Lista Marini). Hanno scritto gli otto firmatari: «Da anni la convocazione del consiglio comunale ordinario di “prima convocazione” avviene il giorno precedente, ma in orario differente rispetto a quello fissato per la “seconda convocazione”. Vengono di solito individuati orari “improbabili” per le sedute di prima convocazione, rendendo impossibile la partecipazione dei consiglieri a tali sedute. Lo svolgimento delle sedute di seconda convocazione, da fenomeno eccezionale, è diventata modalità ordinaria di svolgimento dei lavori». Magari sarà un caso, ma il presidente Massimiliano Tagliaferri ha fissato la riunione solo in prima convocazione. Non è prevista la seconda, nella quale le cifre per mantenere il numero legale si abbassano di parecchio. All’ordine del giorno, oltre all’elezione dei “vice” e dei segretari dell’ufficio di presidenza, ci sono altre due delibere di riconoscimento di altrettanti debiti fuori bilancio.

La posizione di FutuRa
Il gruppo FutuRa è composto da 3 consiglieri: Giovambattista Martino, Teresa Petricca e Francesco Pallone. In una nota sottolineano: «FutuRa intende rimanere esattamente nella coalizione dove gli elettori l’hanno voluta e collocata, senza discordanza. Semmai sono coloro che guidano la città che hanno deciso, in corsa, di imboccare strade divergenti, difficili da comprendere, non previste, né tantomeno attese, inaccettabili. Coloro che guidano la città hanno frammentato una coalizione forte e vincente per motivi che a noi sfuggono e mai spiegati. Hanno prospettato uno spettacolo che, inizialmente ben presentato, a tutt’oggi, a distanza di due anni e mezzo, appare vuoto e ancora solo annunciato e procrastinato in un incerto futuro, sostenuto da una propaganda strumentale, finalizzata a sè stessa. E mentre la città vede reinterpretare al ribasso il programma elettorale, assistiamo increduli a mosse di trasformismo politico. Trasformismo e giri di valzer che hanno portato a una polverizzazione dell’opposizione consiliare e allo svilimento del ruolo del consiglio comunale, relegato a mero spettatore passivo dell’azione di governo. Quale l’obiettivo perseguito con la frammentazione della coalizione che ha vinto le elezioni e con la polverizzazione della minoranza, che invece le ha perse?». Poi aggiungono: «FutuRa rifiuta questi giochi politici incoerenti. Lo ha dimostrato anche la restituzione della delega allo sport da parte del consigliere Francesco Pallone, sostenuta e condivisa dall’intero gruppo. FutuRa continuerà a portare avanti il compito affidato dagli elettori, ottemperando unicamente agli interessi della città e dei cittadini, con esercizio critico». La conclusione è affidata ad una citazione dantesca: “... mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita”. Evidente la distanza politica, ma anche amministrativa, tra il gruppo di FutuRa e il resto della coalizione.

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