Spazio satira
La giornata
11.11.2022 - 11:00
Aspettava il giudizio di parifica prima di rassegnare le dimissioni, Nicola Zingaretti. Il giudizio c'è stato, il rendiconto generale della Regione Lazio per l'esercizio finanziario 2021 ha ottenuto la parifica da parte dei magistrati contabili, ma la realtà che erediterà il prossimo presidente della Regione Lazio sarà in chiaroscuro.
La Corte dei Conti, infatti, pur apprezzando sostanzialmente gli sforzi compiuti in questi anni, ha espresso delle profonde riserve sul sistema sanitario regionale, specialmente con riguardo alle liste d'attesa ancora infinite e ai ritardi per diagnosi e cure a causa della pandemia. I magistrati contabili mantengono alto il livello di preoccupazione sul debito complessivo che, però, ha dato segnali di miglioramento, grazie ad alcuni operazioni finanziarie di ristrutturazione. Dunque, la gestione contabile ha inciso poco, o forse nulla, mentre è stata la finanza a porre fine all'emorragia.
Ma ciò che preoccupa tra le "riserve", cioè i giudizi sospesi, è la Sanità per la quale il procuratore generale, Pio Silvestri, «appare necessario alzare ancora il livello di efficienza della macchina amministrativa regionale e di quella delle aziende sanitarie chiamate ad un ripensamento dell'intero sistema sanitario messo vieppiù in crisi dall'emergenza pandemica. Nell'immediato ci si aspetta un nuovo cambio di passo per recuperare il gap di diagnosi e cure ritardate a causa della pandemia e per l'ulteriore riduzione dei tempi di attesa per le visite specialistiche rafforzando la rete della sanità di prossimità territoriale».
Il giudizio complessivo è stato pronunciato dal presidente della sezione regionale di controllo per la regione Lazio Roberto Benedetti. Lo schema di rendiconto generale della Regione Lazio per l'esercizio finanziario 2021 presenta un risultato finanziario della gestione di competenza di 655.810.090,36 di euro, in miglioramento rispetto al risultato dell'esercizio precedente e rappresenta il saldo tra entrate di competenza accertate (20.815.120.212,35 euro), meno le spese di competenza impegnate (19.972.690.411,15 euro), cui va aggiunta la differenza tra fondo pluriennale vincolato in entrata (699.382.943,87 euro) e fondo pluriennale vincolato in uscita (886.002.654,71 euro).
Nell'ambito della verifica dei risultati della gestione 2021, rilevanza assume il risultato di amministrazione, che esprime in maniera sintetica l'intera gestione finanziaria dell'esercizio. Come ha spiegato il referente della Corte dei Conti Giuseppe Lucarini, in merito al debito finanziario, «anche nell'esercizio 2021 si riscontra una intensa attività di gestione attiva dello stesso, realizzata attraverso la ristrutturazione di preesistenti posizioni debitorie per conseguire una riduzione strutturale della spesa per interessi pari, nel 2021, a 617,711 milioni di euro. Si tratta di attività grazie alle quali la Regione è riuscita a cogliere le occasioni, offerte dal mercato monetario, per rifinanziare a costi più convenienti il proprio indebitamento, tuttavia ancora di dimensioni eccessive quanto allo stock di capitale residuo che, a fine esercizio, ha registrato il valore di 22.796.768.679,10 euro.
Si osserva, in proposito, che nell'ultimo quinquennio lo stock di debito finanziario residuo è aumentato di circa 868 milioni di euro, passando da 21,928 miliardi di euro nel 2017 ai menzionati 22,796 miliardi di euro a fine 2021 in violazione del principio della tendenziale riduzione del debito, previsto dalla legislazione sia statale che regionale. Come evidenziato nelle due precedenti decisioni di parifica – ha precisato Lucarini – l'eccessivo livello dell'indebitamento regionale ha origini risalenti nel tempo e, a più riprese, la Corte dei conti ha segnalato questa criticità, con particolare riferimento al debito finanziario della Regione Lazio».
In proposito, «è interessante menzionare la deliberazione n. 22/2009/G della Sezione centrale sulla gestione delle amministrazioni dello Stato che, in una indagine sui disavanzi sanitari regionali, si soffermava su quello della Regione Lazio, evidenziando uno stock di debito finanziario al 31.12.2005 pari a 9,9 miliardi di euro sottolineando che dal 2002 in poi, per fronteggiare le crescenti esigenze finanziarie, anziché avviare una riorganizzazione del sistema riducendo sprechi e inefficienze, sono state attuate operazioni di finanza creativa e di dilazione dei pagamenti dei fornitori di beni e servizi sanitari, che hanno drogato il sistema, rinviando il momento del risanamento e favorendo la formazione dell'enorme indebitamento» ha aggiunto Lucarini.
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