Spazio satira
Frosinone
02.12.2024 - 11:00
Mercoledì alle 19.30 è convocata la seduta del consiglio comunale sul question time, vale a dire la risposta alle interrogazioni e alle interpellanze. Sicuramente non sarà una prova del nove dopo la votazione sull’ufficio di presidenza. Però potrebbe essere indicativa sul “clima” che si respira. Al di là delle considerazioni su chi ha vinto e chi ha perso, ci sono ormai dei punti fermi. I diciassette voti al vicepresidente vicario Marco Ferrara (Fratelli d’Italia), gli undici a Francesca Chiappini (Lista per Frosinone) e gli otto ad Andrea Turriziani (Lista Marini) hanno un significato politico chiaro. Poco importa se la Chiappini è stata confermata nel ruolo di segretario e Turriziani no.
Il punto è che il sindaco Riccardo Mastrangeli e gli altri referenti della maggioranza hanno scelto di chiudere definitivamente la porta sia nei confronti dei cinque “malpancisti” che dei tre di FutuRa. Preferendo affidarsi ad una coalizione trasversale nella quale saranno determinanti i tre esponenti provenienti dalle opposizioni. E se Francesca Campagiorni (eletta nel Polo Civico) già da settimane ha aderito a Fratelli d’Italia, Andrea Turriziani e Claudio Caparrelli sono rimasti, rispettivamente nella Lista Marini e nel Polo Civico. Turriziani, nel frattempo nominato coordinatore provinciale della Dc con Gianfranco Rotondi (parlamentare di Fratelli d’Italia), potrebbe siglare un patto federativo con il gruppo di FdI. Bisognerà vedere a questo punto quali saranno le scelte di Pasquale Cirillo e Maurizio Scaccia (Forza Italia), di Anselmo Pizzutelli e Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli) e di Giovanni Bortone (Lega). Ma pure di Giovambattista Martino, Teresa Petricca e Francesco Pallone (FutuRa). Nessuno di loro starà a guardare.
Tutti e otto hanno votato per Pasquale Cirillo segretario dell’ufficio di presidenza, che ha ottenuto altresì le preferenze dei tre esponenti del Partito Democratico. Arrivando a quota undici. Mentre invece Norberto Venturi (Pd) è stato confermato vicepresidente supplente con tredici preferenze. Risultati importanti, che potrebbero rappresentare il punto di partenza di una fase nuova. Che veda una strategia comune tra gli otto “dissidenti” del centrodestra. Non bisogna mai dimenticare che due fanno riferimento ad un partito come Forza Italia. Se gli “azzurri” dovessero passare dall’appoggio esterno all’opposizione, sicuramente il “caso Frosinone” arriverebbe perlomeno sul tavolo regionale del centrodestra. Quindi la possibile convergenza con alcuni gruppi o esponenti di un’opposizione scesa da undici a otto rappresentanti. C’è più di qualche segnale per la verità.
Due anni e mezzo fa la maggioranza a sostegno di Riccardo Mastrangeli era partita con ventidue consiglieri (su trentatré). Adesso è a diciassette, anche se il sindaco ha lasciato intendere che si può salire ulteriormente con i numeri. Ma la stessa cosa pensano i “dissidenti”. Ci sono davanti due anni e mezzo di consiliatura e considerando come sono mutati equilibri e rapporti di forza negli ultimi mesi, è evidente che davvero può succedere di tutto. A livello programmatico è ancora il Piano urbano della mobilità sostenibile al centro del dibattito: dal percorso del Brt all’assetto definitivo delle piste ciclabili e ciclopedonali. Senza dimenticare il raddoppio dell’impianto di risalita e gli assetti della viabilità. Quindi i lavori per il restyling della stazione di Frosinone: dal prossimo 9 dicembre il cantiere entrerà nella fase operativa. Mentre il 9 gennaio 2025 sarà interdetta la circolazione su piazzale Kambo, con modifiche radicali sul versante della viabilità.
Tematiche che sicuramente determineranno un dibattito acceso. Alla fine si arriverà al voto sul bilancio e sarà quello il momento della verità per tutti. Intanto perché il documento contabile è l’atto che caratterizza la linea politico-amministrativa della giunta più di ogni altro. In secondo luogo i prossimi mesi si annunciano assai impegnativi sul versante del confronto fra gli schieramenti. In ogni caso, comunque andranno le cose, quanto successo avrà degli effetti sulle prossime elezioni. Sia se si voterà alla scadenza naturale, sia se invece la consiliatura dovesse essere interrotta. Le fratture nel centrodestra e nel centrosinistra non saranno ricomposte. Le alleanze muteranno.
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