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L'analisi

Frosinone, obiettivo secondo posto ancora valido dopo lo Spezia

I canarini riaprono lo spiraglio della promozione diretta. Crotone ancora a quattro punti ma c'è il tempo per recuperare. Nesta va oltre il classico "3-5-2"

Una vittoria importante ma soprattutto meritata ben oltre il 2 a 1 finale, quella ottenuta venerdì sera dal Frosinone nella gara dello "Stirpe" contro lo Spezia. Dopo cinque partite dalle quali erano arrivati due soli punti, i canarini hanno così riassaporato il gusto del successo pieno e con i tre punti conquistati lasciato ancora aperto il sogno di chiudere la stagione regolare al secondo posto. Certo il Crotone, che ha passeggiato su un Benevento con la testa ancora impegnata a festeggiare la promozione in Serie A, è lontano sempre quattro punti, ma il tempo per "rosicchiare" un po' di terreno ai calabresi e presentarsi alla sfida diretta della penultima giornata c'è tutto. Da qui alla partita dello "Scida" ci sono in programma altre quattro giornate dove tutto può succedere. Ma torniamo alla bella e importante vittoria sullo Spezia che, non ultimo, ha permesso al Frosinone di guadagnare una posizione in classifica passando dal sesto al quinto posto a discapito proprio dell'avversario di turno, e di portarsi a una sola lunghezza dalla coppia di terze formata da Cittadella e Pordenone (ricordiamo che in caso di mancata promozione diretta sarebbe molto importante chiudere la stagione regolare in terza o al massimo in quarta posizione). Un successo arrivato grazie a una prestazione di squadra che, finalmente, ha ricordato il Frosinone delle bella serie di sei vittorie consecutivi. Merito di Nesta, capace di ricaricare mentalmente un gruppo che soltanto cinque giorni prima nella trasferta di Verona contro il Chievo era apparso stanco e demotivato ma, chiaramente, dei giocatori stessi che hanno seguito alla lettera le indicazioni tattiche del loro allenatore. Già, perchè quest'ultimo aspetto è risultato fondamentale nel conquistare la vittoria, almeno quanto quello mentale. Da tempo, infatti, non si vedeva un Frosinone così aggressivo fin dal primo minuto, che andava a prendere l'avversario alto non permettendogli mai di fare gioco. Una sorta di uno contro uno in ogni zona del campo compreso in difesa. E questo nonostante lo Spezia in avanti schierava un tridente di grande potenzialità composto da Nzola, Galabinov e Gyasi. Ma i canarini, questa volta, non hanno avuto paura di giocarsela a viso aperto e alla fine hanno avuto ragione.

Le mosse vincenti
di Rohden e Paganini
Tattica vincente in generale da parte di Nesta, condita anche dalla classica ciliegina sulla torta rappresentata dalle due mosse a sorpresa messe in atto dall'allenatore dei giallazzurri. La prima fin dall'inizio, vale a dire la scelta di modificare il suo ormai solito 3-5-2 in un 3-4-1-2 in cui Rohden trequartista ha praticamente oscurato la fonte di gioco dello Spezia, Bartolomei, e in fase di possesso ha rappresentato la vera spina nel fianco per la formazione di Italiano. Come in occasione dell'assist vincente per l' 1 a 0 di Salvi o la bellissima azione in cui lo svedese si è ritrovato tutto solo davanti a Scuffet ma gli è mancata la giusta freddezza per batterlo. La seconda a gara in corso, ossia quando a 13' dallo scadere ha tolto Novakovich ma pure avendo a disposizione altri due attaccanti, Citro e Ardemagni, ha mandato in campo Paganini nell'insolito ruolo di punta. Sette minuti e la mossa di Nesta è risultata vincente al 100%.

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