Il caso
22.07.2022 - 10:00
Si sono presentati nella sua abitazione all'alba di ieri con un mandato di perquisizione. Il personale dipendente della Procura di Catania, con in mano un decreto di perquisizione locale e personale, ha fatto scattare il blitz nell'abitazione di D.P. 38 anni, di Ferentino. Sequestrati computer e cellulari. Il sospetto degli inquirenti è che il trentottenne abbia utilizzato il proprio telefono cellulare e gli altri dispositivi a sua disposizione per una chat a pagamento, con materiale pedopornografico. Il ferentinate è stato indagato insieme a un coetaneo, residente a Pavia.
La ricostruzione
La vicenda è venuta fuori dopo la denuncia di due genitori di Salerno perché alcune foto, finite in una chat, avrebbero ritratto uno dei loro figli. Da qui l'avvio delle indagini. Nelle prime ore di ieri, dunque, l'irruzione nella casa del ferentinate che sarebbe finito in una delicata inchiesta che ha per oggetto lo smantellamento di una organizzazione della quale farebbe parte insieme all'altro trentottenne di Pavia, anche lui raggiunto dal mandato di perquisizione. Il sospetto agghiacciante è che su quella chat non ci sia solo materiale proveniente dai Paesi dell'Est, ma che le piccole vittime possano essere addirittura del posto. Ma saranno le indagini e tutti gli accertamenti del caso a chiarire ogni dubbio. La verità potrebbe emergere in tempi brevi anche dai dispositivi e dai cellulari sequestrati agli indagati accusati di un grave reato legato al sospetto di una chat a pagamento, con materiale pedopornografico a disposizione degli utenti. Proprio dalla denuncia di una coppia di genitori è venuta fuori la vicenda che ieri mattina ha fatto scattare il blitz nella città gigliata, proprio nell'abitazione del trentottenne che ora dovrà difendersi, dunque, dalla grave accusa.
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