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Colpi di Testa

L'energia creativa e l'arte di scrivere: un vademecum per aspiranti autori

Trucchi e suggerimenti secondo Rossana Campo nel suo saggio “Scrivere è amare di nuovo”. L'autrice spiega il perché decise di scegliere questo “mestiere”

Nonostante nel nostro Paese si legga purtroppo sempre di meno, sembra invece che siano tantissime le persone che amano scrivere; e molte di loro hanno addirittura un "libro nel cassetto", pronto per essere pubblicato. Rossana Campo ha provato a dire la sua su questa sorprendente italica passione, mandando alle stampe, per i tipi della Giulio Perrone Editore, un interessante (ed insolito) libro intitolato "Scrivere è amare di nuovo" (134 pagine). Nella bandella di copertina l'autrice spiega il perché – un giorno lontano – decise di scegliere il "mestiere" di chi si prende la briga di narrare attraverso novelle, racconti o romanzi, delle storie più o meno inventate, e dice: «Gli scrittori e le scrittrici che amo sanno usare i fatti dell'esistenza tenendo unite le delusioni, la fame e la sete, la solitudine e uno squarcio di grazia, speranza e bellezza. Sanno raccontare gli amori, le famiglie, la pazzia, l'amicizia: sì, è tutto folle, ci dicono, ma è anche stupendo far parte del gioco».

Proprio sulla base di tale emozionale valutazione, la Campo formula ai suoi lettori un accorato invito: «Se il dolore ti tiene stretto, se la noia, la paura e la banalità stanno annientando la maggior parte delle persone, puoi sempre fare qualcosa. Puoi prendere in mano un quaderno e una penna e cominciare a raccontare. Perché finché avrete un quaderno e un paio di penne, potrete sentirvi ancora completamente vivi». Il volume è una sorta di vademecum per gli aspiranti scrittori; è infatti pieno di trucchi, di consigli, e persino di esercizi, per provare ad imparare a stimolare (ed a disciplinare) l'energia creativa di chi si vuole avvicinare al magico mondo della narrazione. La prima cosa che la scrittrice genovese evidenzia è che chiunque voglia mettersi in gioco tramite la letteratura – come autore – deve fare necessariamente i conti con l'unicità della sua sensibilità, e con il suo carattere. Il che, a ben vedere, più che un problema è un incredibile "punto di forza".

Questa meravigliosa specificità talvolta riesce a diventare addirittura patrimonio comune, coinvolgendo migliaia, milioni, e, in alcuni casi, addirittura miliardi di persone: «L'universo di uno scrittore e il suo stile sono strettamente intrecciati, e quando ne amiamo uno è perché ci interessa come sente, ci piace cosa vede, e ci piace il modo in cui ci fa entrare nel suo immaginario.
Il suo mondo romanzesco è costruito non tanto attraverso quello che pensa, le sue opinioni o le sue idee, ma attraverso i suoi sensi. Un autore, o un'autrice, ci catturano, ci portano dentro le loro costruzioni fatte di parole e frasi e capitoli, attraverso ciò che i loro personaggi vedono, ascoltano, toccano, annusano, mangiano, bevono, sentono».

Questo è vero, perché la letteratura sa diventare una straordinaria fonte di esaltazione dell'emotività comune.
E spesso ha anche l'abilità di aprirci la mente. Se provate infatti a pensarci, essa offre meravigliose visioni della realtà, più di ogni altra arte. Non solo. Aiuta anche i viaggi della memoria, e la creazione mentale di luoghi e mondi lontanissimi, nello spazio e nel tempo. Più del cinema (che è una forma comunicativa molto più complessa e diretta, ma inevitabilmente "mediata" proprio dalle immagini che ne costituiscono l'elemento distintivo), stimola l'immaginazione. E lascia vivere al lettore, con impareggiabile libertà, migliaia di storie, di vite, di drammi, di gioie, di amori.

La Campo, oltre a fornire preziosi consigli per addentrarsi senza timori nei segreti della composizione narrativa, evidenzia tuttavia anche la fatica che c'è (spesso) dietro la creazione di una storia convincente, dietro la descrizione dei personaggi e delle loro personalità, o dei luoghi dove vengono ambientati novelle, racconti e romanzi; e ricorda: «Per scrivere è necessaria testardaggine, disciplina e caparbietà; se vogliano tirare fuori qualcosa di buono dobbiamo dedicare alla scrittura le nostre migliori energie, e molto tempo. Questa spinta non dovrebbe provenire solo dalla volontà: scrivere dovrebbe diventare qualcosa che ci viene naturale, se non lo facciamo, ci manca...
è una faccenda seria, sacra, direi. Però credo anche che non bisogna avvicinarsi con troppo timore e e soggezione alla scrittura...che è un partorirsi di nuovo, per scoprire chi siamo davvero». Poi aggiunge: «Ciò che nasce dalla penna o dal computer ha il diritto di vedere la luce».

Siamo d'accordo con lei, anche perché «chi narra sa intrattenere e incantare e, come Sherazade, rimanda la morte. Ma è anche un dono a chi ascolta: il dono di vedere un senso in ogni esistenza...la letteratura ha un grande valore perché spesso ci fa vedere le cose da nuove angolazioni, scuote le nostre quattro certezze che abbiamo messo insieme per andare avanti, per non restare soli, per non sentirci tagliati fuori dalla famiglia, dagli amici, dalla società». Scrivere, in conclusione, è un grande piacere. È un'attività gratificante e liberatoria, alle volte addirittura catartica; che in alcuni casi può arrivare a diventare una vera e propria arte. E allora, appena possibile, prendete una penna, un quaderno, o anche solo un computer, e provate a scrivere una storia. Sono certo che vi innamorerete perdutamente. Di un personaggio, di un colpo di scena, di un'ambientazione, di un dialogo. Perché scrivere – dopo aver letto...– come dice bene Rossana Campo, è «amare di nuovo».

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