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Pallavolo

Sora dice addio al professionismo. Niente categorie "A"

Forse i volsci ripartiranno dalla Serie C regionale. Un deciso passo indietro rispetto ai palscoscenici calcati negli ultimi anni. Ma la società ha deciso così

E' la fine del sogno bianconero del volley. Con la pubblicazione degli elenchi dei club che hanno fatto richiesta di ammissione ai campionati di A2 e A3, vengono sciolti gli ultimi residui di dubbio – qualora qualcuno li avesse mai avuti, in realtà – l'Argos Volley non disputerà il campionato cadetto e neppure la terza categoria nazionale. La rinuncia alla SuperLega è stato il classico 'inizio della fine', cui sono seguiti i tanti abbandoni, in ultimo quello eclatante di mister Maurizio Colucci, l'uomo che ha incarnato la pallavolo sorana, il suo apice con la storica promozione in A1 e poi la debacle con quest'ultima stagione, tutta da dimenticare. Adesso, di quelle feste in piazza Santa Restituta, delle battaglie in consiglio comunale per non lasciar scappare l'Argos da Sora, non resta più niente. Brandelli di ricordi, immagini effimere di promesse che poi devono scivolare dal cassetto per far spazio a quelle pesanti pietre in cui la realtà si è trasformata. Poco importa zuccherarla adesso. La puoi coprire di melassa, ci puoi spargere sopra confettini colorati, ma il boccone, stavolta, è davvero troppo amaro da mandare giù. Questa non è altro che una sconfitta. Senza sé e senza ma. Di chi? Di un territorio? Di chi non ha saputo farlo innamorare? Di chi non ha voluto investire? Di chi non ha voluto o potuto stargli a fianco? Domande che purtroppo non avranno mai risposta. Resta soltanto l'amarezza di chi la domenica era abituato a passare qualche ora al caldo del palazzetto per tifare il Sora, portarci la famiglia, prendere l'abitudine di andare a vedere gli allenamenti. Ma con altrettanta sincerità, possiamo forse negare che un simile epilogo non era nell'aria fin dalle prime battute? Sarebbe da bugiardi. E irresponsabili. La Globo di quest'anno ha agito sempre in sordina: dalle partite mai aggredite agli appuntamenti 'extra sportivi' cui ci aveva abituato, dalle scuole al catechismo ecc. Non che questo tipo di attività sia mancato del tutto, ma se negli anni precedenti era sotto gli occhi di tutti, anche con giornate ed eventi dedicati, in questi mesi si è visto molto meno. Adesso, però, tolto il campo, depennato l'agonismo, non resta proprio che concentrarsi su questo genere di attività rivolte al sociale, almeno per continuare ad esistere. Pare questa l'ultima carta tra le mani della famiglia Giannetti, quella di proseguire nel rapporto con la Diocesi e progetti affini, come emerso dal comunicato di risposta fatto per ringraziare il Vescovo Antonazzo della sue parole di vicinanza. Magrissime consolazioni che non scalderanno il cuore degli sportivi e dei tifosi, rimasti amareggiati dalla difficile decisione di rinunciare a tutto. Abbandonati i palcoscenici importanti e le lussuose luci della pallavolo che conta, voci di corridoio annunciano la possibilità di partecipare ad un campionato di serie C, quindi a carattere regionale. Nel frattempo, però, che tale ipotesi trovi riscontro, l'ultima rosa lirense si scompone e trova nuove collocazioni: il libero Alessandro Sorgente si è accasato con il Santa Croce in A2, il centrale Edoardo Caneschi è rimasto in massima serie con il Verona, il palleggiatore Alfieri è andato in A3 all'Aversa e così via. Ed è così che diciamo 'addio' a quello sport che avrebbe dovuto essere volano dell'economia e traino di Sora e del comprensorio.

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