Spazio satira
L'intervista
11.04.2023 - 22:00
Dare vita a qualcosa che non esiste ma suscitare emozioni vere: questo è l'obiettivo del frusinate Emiliano Leone, comunicatore visivo che ha rilasciato un'intervista per i lettori di Ciociaria Oggi.
Come e quando nasce la sua passione per la comunicazione visiva?
«La mia passione per il cinema e per le arti visive è nata quando mio padre mi portò a vedere il film di Superman, interpretato da Christopher Reeve, al cinema. Ero solo un bambino e ricordo perfettamente di essere rimasto folgorato non solo dal personaggio, ma anche dai colori accesi e soprattutto dalle animazioni dei titoli di testa accompagnati dalla musica. Da allora, ho capito che avrei voluto fare questo lavoro».
Realizzatore di effetti visivi per film e cortometraggi, designer di spot pubblicitari e loghi, creatore di spot pubblicitari, animazioni e videoclip musicali: quale di queste attività preferisce?
«In realtà per me non c'è molta differenza, mi piace creare, il mio obiettivo è dare vita a qualcosa che non esiste e, quando possibile, far provare allo spettatore delle emozioni vere».
Quanto è importante la presenza fisica nel suo lavoro?
«Non ci crederà ma ho cominciato a lavorare da remoto da marzo 2019, quasi profetico, non trova? Comunque questa decisione l'ho presa dopo tanti anni di esperienza e duro lavoro che mi ha fatto essere distante dalla famiglia. Mi sono anche accorto che le nuove tecnologie e internet super veloce potevano effettivamente essere il mio punto di forza per lavorare da qualunque parte del mondo e per chiunque, abbattendo anche i costi di un ufficio. La presenza fisica sul set può contare molto ma lavorando in post produzione sono poche le volte in cui è richiesta veramente».
Che cosa è "Legendary breath"?
«"Legendary breath" ("Respiro leggendario", ndr) è un esperimento cinematografico che ho voluto realizzare con la tecnica di animazione in tempo reale all'inizio del 2023. Un film riesce a emozionare grazie anche alla sua durata, hai tutto il tempo di innamorarti dei personaggi, ma si può trasmettere un'emozione con pochissimo tempo a disposizione? E, ancora, si può girare senza nessun attore, tutto in computer grafica? Ecco, queste sono state le motivazioni per creare "Legendary Breath", una storia che racconta di una foresta oscura e incantata dove prende vita l'incontro tra il logo di un leone dal respiro leggendario e due animali. Il più piccolo di questi si avvicina con curiosità e coraggio alla misteriosa forma virtual-organica e lo spettatore si immedesima inevitabilmente in lui, provando emozioni magiche. In un'era in cui l'immagine è sempre più importante, "Legendary Breath" dimostra come un logo animato possa essere utilizzato come strumento di marketing e di coinvolgimento per un'audience sempre più vasta».
E "Fragile"?
«"Fragile" è un altro corto animato che parla della pandemia ed è stato realizzato proprio durante il lockdown 2020. Il mio amico e collega regista Max Nardari mi ha chiamato disperato perché non poteva girare il videoclip per via delle restrizioni. Gli risposi che avrei potuto realizzarlo io da casa, tutto in CGI (computer generated imagery, effetti visivi particolari, ndr), senza bisogno di attori. Ho improvvisato una storia ed è stato un successo inaspettato che ci ha portato a vincere premi in tutto il mondo, incluso il Festival di Venezia dove è stato presentato ufficialmente con il commento e i complimenti del microbiologo prof. Roberto Rigoli».
Quali sono le novità tecnologiche più recenti nella sua professione?
«Sicuramente l'animazione in tempo reale e l'intelligenza artificiale stanno dando un supporto non indifferente all'industria del cinema e delle arti visive in genere. Oggi, potenzialmente, siamo tutti in grado di realizzare un piccolo film con il nostro smartphone».
Qual è il valore aggiunto di una buona virtualità nei film, videoclip e spot pubblicitari?
«Oltre alla tecnica e all'esperienza acquisita devi imparare a pensare completamente fuori dagli schemi, così la creatività viene fuori e ti dà una grande mano».
Che consigli darebbe a un ragazzo che volesse intraprendere il suo lavoro?
«Ti devi divertire, se non ti diverte quello che fai puoi anche cambiare attività. Io per esempio nel lontano 1994 ho lasciato un posto statale, il classico posto fisso, per cominciare a dedicarmi a quello che mi piace fare…».
Ha un sogno nel cassetto da realizzare?
«Oggi posso dire di aver coronato il mio sogno, attraverso "Disney 100 anni – Speciale anniversario". Quest'anno la Disney compie cento anni e ho avuto l'opportunità di partecipare a questo speciale anniversario con la creazione di video dedicati per conto di Disney, Disney Pixar e Giunti Editore».
Le risposte di Emiliano Leone ci ricordano che il confine tra la realtà e la virtualità è sempre più esile o, per dirla con una parola cara all'intervistato, "fragile"…
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