Spazio satira
Teatro amatoriale
04.06.2025 - 14:00
La storia del teatro novecentesco a Frosinone è ricca di esperienze, spesso molto diverse tra loro. Qualche tempo fa – precisamente nella puntata del 26 luglio 2023 – raccontai della magistrale vicenda del Gruppo sperimentale di teatro per ragazzi “Il Ponte”, animata da Antonio Camilli a partire dal 1976. Ma, basterebbe scorrere la pagina web che il sito istituzionale del Comune di Frosinone dedica ai “Movimenti culturali” per rendersi conto che, anche nel capoluogo di provincia, tutta la seconda metà del secolo è popolata di gruppi teatrali più o meno amatoriali (o professionali), come per esempio, il Teatro Club o il Teatro dell’Appeso –sulle cui prove sceniche tornerò sicuramente in futuro.
Questa volta voglio cominciare un discorso intorno al “Gruppo d’Arte Drammatica”, che fu attivo per oltre un ventennio a partire dai primi anni Quaranta. Infatti, una delle prime rappresentazioni fu “Enrico IV” di Pirandello, andato in scena nel 1942. Quando nel giugno del 1988 – dopo una pausa quasi ventennale dalle rappresentazioni teatrali – il gruppo si ricompattò intorno al suo mentore artistico Antonio De Bernardis, per portare in scena al Teatro Nestor la farsa “Un suicidio collettivo” di Peppino De Filippo, l’amministrazione provinciale preparò un “Quaderno di storia del Gruppo di Arte Drammatica di Frosinone”. Ne ho potuto consultare una copia grazie alla signora Catia De Vincentis, figlia di Luigi, uno degli attori storici della filodrammatica frusinate.
Si tratta di un prezioso strumento di memoria, dal momento che racchiude un’ampia galleria di immagini, e soprattutto di riproduzioni di manifesti dell’epoca e di articoli, attraverso i quali i giornali davano notizia dei successi del gruppo sui palcoscenici della provincia. Nell’Introduzione, curata da Antonio Camilli, oltre a raccontare un po’ la genesi di quell’inatteso (e per questo ancor più gradito) ritorno sulle scene dell’antica compagnia, si provvede ad elencare anche una lista di «amici di altre compagnie»: Sandro Morato dei “Viandanti”, Duilio Campati dell’“Urlo di Dioniso”, Pino Di Leonardo del “Biberon”, Giovani Petrillo di “Teatro Nostro”, Massimo Sergio dei “Filodrammatici”, Severo Lutrario del “Centro Attività Teatrali” (che avrebbe poi messo a disposizione i propri locali per le prove della farsa di Peppino De Filippo). Cercherò, man mano, di raccontare le vicende di questi altri protagonisti delle scene locali.
Poi, il “Quaderno” mette in fila una serie di manifesti teatrali, a partire da uno del 1946, con il quale si pubblicizzava lo spettacolo all’aperto che la Filodrammatica “P. L. Moretti” dell’Azione Cattolica maschile, rappresentò il 29 e il 30 giugno di quell’anno («alle ore 21 precise»), presso l’Arena “Le Grazie” dei Padri Redentoristi. Per l’occasione il gruppo portò in scena una rivisitazione in tre atti della vita di San Francesco (interpretato proprio da Antonio De Bernardis, che ne curò anche la regia), scritta da Angelo Burlando e intitolata “Il Cavaliere dell’Amore”. Un recensore dello spettacolo («di particolare interesse») sintetizzò tanto la dedizione dei giovani interpreti – «silenziosi e tenaci […] di propria iniziativa, con il lavoro delle proprie mani, hanno eretto nel piazzale dell’Oratorio “S. Gerardo” un grandioso placo per rappresentazioni all’aperto» – quanto la resa scenica dell’intera rappresentazione. Leggiamo infatti: «Alcune prolissità delle scene e del dialogo, il sapore trecentesco della lingua, allusioni e accenni a fatti e a cose troppe lontane dalla coltura media del pubblico, lo svolgimento di concetti superiori non sempre accessibile alla massa avrebbero potuto appesantire l’azione. Ma gli attori hanno brillantemente superato la prova».
Infatti, ricordava un altro recensore, «lo spettacolo ha avuto un ottimo successo, ricevendo il plauso incondizionato degli spettatori per l’iniziativa che i giovani hanno voluto portare a termine con enormi sacrifici e difficoltà di ordine tecnico e finanziario […]. Ripetiamo il nostro elogio ai gravi giovani che meritano tutto l’appoggio degli amanti dell’arte drammatica».
A scorrere le locandine raccolte nella pubblicazione ci si avvede della grande ricchezza del repertorio del gruppo. Infatti, si spaziava dalle commedie (per esempio nel dicembre del 1947 ad Anagni De Bernardis & co. portarono in scena Un ispettore in casa Birling), alle riviste musicali, come nel caso di “Personaggi d’occasione”. Un ispettore in casa Birling, commedia che affrontava il delicato problema dei rapporti con il prossimo e le responsabilità che da tale convivenza possono derivare, andò in scena al Convitto di Anagni.
“Personaggi d’occasione” andò in scena anche al teatro del Convitto Comunale di Veroli e un anonimo recensore ricordava che questa rivista faceva seguito ad una precedente intitolata “Ma perché tutto questo fuori programma?” (1949). Per ora mi fermo qui; delle altre rappresentazioni del Gruppo di Arte drammatica di Frosinone parlerò in una puntata a venire. Per chi volesse saperne di più, suggerisco di procurarsi una copia del Quaderno, ricca fonte di notizie sulle attività del Gruppo d’Arte Drammatica di Frosinone.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione