Il Sora domina il match contro il Teramo dall’inizio alla fine, regalandosi una vittoria, per 2-0 tra le mura amiche del "Tomei", fondamentale nella corsa salvezza.
Niente rimpianti, niente latte versato da piangere. Il passato è alle spalle, e il Sora visto contro il Teramo ha dimostrato di poter guardare avanti con fiducia. Una prestazione solida, aggressiva e concreta, nonostante le assenze e gli imprevisti: dall’infortunio di Di Prisco, sostituito al 19’ del primo tempo da Orsi, ai problemi di tenuta degli under Mellini e Marrale, non abituati a reggere oltre i 90’, fino all’uscita di un superbo Pacchioni, decisivo prima nell’assist e poi nel gol che ha chiuso i conti.
Il match si accende al primo gol, frutto di un’intuizione dell’arbitro Molinaro: Pacchioni subisce fallo, ma la direttrice di gara – con un’ottima applicazione del vantaggio (non una regola, sia chiaro) – lascia correre. La palla scivola a Ippoliti, che con un diagonale preciso trafigge Torreggiani, portiere ospite di giornata tutt’altro che arrendevole. È l’1-0 che dà il la alla supremazia sorana. Nella ripresa, al 20’, arriva il raddoppio: Di Gilio pennella un filtrante in area, Brugarello liscia maldestramente e Pacchioni, appostato sul secondo palo, si allunga in estirada per firmare il 2-0. Un gol da rapace d’area che mette il punto esclamativo sulla partita.
Il Teramo, con nulla da perdere, prova a reagire negli ultimi venti minuti, collezionando calci d’angolo e spingendo in avanti. Ma il Sora non trema più: Simoncelli si erge a baluardo, neutralizzando Pavone al 29’ e al 39’, bloccando una punizione insidiosa di Angiulli al 47’ e vedendo con sollievo il colpo di testa di Thiago Menna terminare fuori al 53’ su corner. Gli spettri dei finali thrilling sono definitivamente esorcizzati. Schettino può sorridere: la squadra ha girato a meraviglia, mostrando compattezza e cinismo, qualità che finora erano mancate nei momenti chiave. Pacchioni si conferma uomo partita, ma tutto il collettivo bianconero ha risposto presente, superando anche le difficoltà logistiche di una rosa falcidiata dagli infortuni. Ora, però, viene il difficile: dimostrare che non è stato un exploit isolato, un fuoco di paglia acceso dal blasone dell’avversario. Domenica prossima il Sora è atteso a Chieti, un banco di prova cruciale per capire se questa squadra ha davvero voltato pagina. La vittoria contro il Teramo è un segnale forte, ma la continuità sarà la vera cartina al tornasole. Per i bianconeri, il messaggio è chiaro: il passato è storia, il presente è promettente. Il futuro? Dipende da loro.