Pugilato
22.03.2025 - 18:40
Il mondo dello sport piange George Foreman, leggendario pugile statunitense scomparso all'età di 76 anni. La sua carriera e la sua esperienza di vita hanno segnato la memoria di intere generazioni. Nato il 10 gennaio 1949 a Marshall, Texas, Foreman cominciò a far parlare di sé nel 1968, quando vinse la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Città del Messico, sconfiggendo in finale il sovietico Jonas Cepulis. Un incontro senza storia, che Foreman avrebbe potuto chiudere in pochi minuti, ma che si concluse solo ai punti: «Mia mamma mi guardava dalla tv, non voleva che facessi male al mio avversario» dichiarò l'americano al termine del match. Poi una serie incredibile di vittorie per KO e un record di 32 vittorie su 32 incontri alla fine del 1971, prima di conquistare il titolo di campione del mondo dei pesi massimi nel gennaio del 1973: Foreman affrontò Joe Frazier a Kingston, in Giamaica, in un match che in tanti ricorderanno. L'allora campione del mondo in carica finì al tappeto ben sei volte tra il primo e il secondo round, con l'arbitro che fu costretto a fermare l'incontro.
L'ascesa di "Big George" fu inarrestabile fino al 1974, anno dell'incontro passato alla storia come "The Rumble in The Jungle". Da una parte Foreman, con la nomea del pugile invincibile e che aveva sconfitto con grande facilità i più forti atleti dell'epoca. Dall'altra Muhammad Alì, determinato a riconquistare il titolo mondiale dopo averlo perso nel 1967, quando venne squalificato per essersi rifiutato di partecipare alla guerra in Vietnam. L'incontro durò ben otto round e i due se le diedero di santa ragione. Ma Alì adottò una strategia che sorprese Foreman e che si rivelò vincente: lo aspettò alle corde, incassando. E quando Foreman si stancò passò all'attacco, mandandolo al tappeto. "The Rumble in The Jungle" è ancora oggi uno dei match più iconici della storia del pugilato, ma che cambiò drasticamente la vita di Foreman. Dopo quella sconfitta il texano attraversò un periodo di depressione, che lo costrinse a prendersi una pausa dalla boxe. Il ritorno negli anni '80, dopo dieci anni lontano dal ring. Affrontò avversari ampiamente alla portata, disputando poco più di un incontro al mese. Poi la svolta, nel 1990, nell'incontro con Gerry Clooney, uno dei pugili migliori di quegli anni. Foreman venne sconfitto ma da quel momento capì di poter competere ancora per il titolo mondiale. E tre anni dopo, nel 1994, "Big George" scrisse un altro capitolo indelebile della boxe: all'età di 45 anni e dopo un anno e mezzo senza disputare incontri, riuscì a sconfiggere Michael Moorer e a diventare per la seconda volta campione del mondo, il più anziano di sempre a riuscire in questa impresa. L'ultimo round nell'ottobre del '97 contro Shannon Briggs: annunciò il ritiro all'età di 48 anni. «Con profondo dolore, - ha comunicato la famiglia - annunciamo la scomparsa del nostro amato George Edward Foreman Sr, che se n'è andato serenamente circondato dai suoi cari».
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