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Sora

La Tari "scalda" il consiglio

L’assise ha discusso l’interpellanza presentata dall’opposizione per le bollette salate della tassa sui rifiuti. Il sindaco Di Stefano: «Abbiamo fatto tutto quanto è in nostro potere per non gravare sulle tasche cittadini»

La Tari "scalda" il consiglio

Consiglio comunale a Sora

L’assessore al Bilancio Loreta Altobelli ha avuto l’onore e l’onere di intervenire nel Consiglio comunale di ieri mattina, in relazione all’interpellanza presentata dai banchi dell’opposizione sul tema delle bollette salate della Tari. Interpellanza sostenuta dal consigliere Antonio Lecce e sulla quale è intervenuto anche il collega consigliere Luciano Conte. I tecnicismi dell’argomento sono stati spiegati nella massima assise cittadina convocata in seduta pubblica, lasciando fuori dal dibattito i cittadini. che però attendevano la data del Consiglio comunale su questo tema specifico. Riunione che doveva tenersi, come promesso dalla stessa Amministrazione Di Stefano, dopo la mobilizzazione sotto la sede comunale in pieno agosto. Un cambio di passo quindi. Apertura al confronto sì, ma non più in un Consiglio aperto. E mentre il consigliere Lecce si è detto insoddisfatto delle risposte ricevute, il sindaco Luca Di Stefano ha decretato l’inizio della campagna elettorale, alludendo agli animi riscaldati dei partiti, che stanno accendendo i motori per l’appuntamento alle urne del 2027.

«È stata premura di questa Amministrazione fare tutto quanto è in nostro potere per non gravare sulle tasche cittadini - ha dichiarato il sindaco - Abbiamo fatto una scelta precisa, congelando il costo della società “Ambiente” per un periodo di tre anni. La città prima di noi era sporca, la pulizia straordinaria non programmata, non c’era il decoro di oggi. Le spese per i rifiuti sono certe e certificate, esiste una convenzione tra società “Ambiente” e Comune, regolamentata sotto l’indicazione fissa dell’Arera. I costi coprono solo le spese effettive connesse al ritiro e allo smaltimento dei rifiuti. I soldi dei contribuenti per la Tari possono essere impiegati soltanto per la spesa per la quale sono raccolti. Gli aumenti non ci sono stati solo a Sora, ma in tanti Comuni della provincia di Frosinone. Noi non possiamo incidere sulla parte di smaltimento dei rifiuti gestiti dalla Saf, a cui sta pensando la Regione Lazio. E se la Regione concede 14 milioni di euro alla Saf, significa che qualcosa in passato è stato sbagliato. Noi amministratori lavoreremo con gli uffici per un grande recupero dell’evasione fiscale». Infatti, ci sono tre unità in più nell’organico comunale per fronteggiare l’emergenza Tari non pagata.

«Non ero presente la sera della manifestazione sotto il Comune ad agosto - ha concluso il sindaco - ma credo che sia partita da una parte politica rappresentata dal consigliere Lecce, democraticamente eletto. Il confronto viene fatto nelle istituzioni, perché si possono spiegare tecnicamente argomenti complessi e complicati». Fuori dal palazzo comunale, dopo queste dichiarazioni, l’aria è diventata incandescente. Perchè la protesta è partita dal basso, non dai partiti, precisamente da due cittadine, Susy Capobianco e Serena Rea, che hanno trovato il sostegno di centinaia di sorani, come ha dimostrato la partecipata manifestazione

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