Spazio satira
Sora
16.03.2025 - 08:56
La vittima Marco Alviani
Dopo sedici anni dallo spaventoso e tragico terremoto che il 6 aprile del 2009 distrusse gran parte dell’Aquila, la famiglia di Marco Alviani, una delle vittime nel crollo della Casa dello studente, verrà finalmente risarcita dalla Regione Abruzzo. La Giunta regionale, infatti, ha riconosciuto la legittimità del debito fuori bilancio per il risarcimento di 2 milioni di euro nei confronti di cinque famiglie delle vittime e dei feriti causati dalla distruzione dell’edificio. La decisione arriva dopo la sentenza emessa dalla Corte d’Appello dell’Aquila nel novembre del 2023, che aveva condannato l’Azienda aquilana per il Diritto agli studi universitari, gestore della Casa dello studente.
«L’individuazione delle risorse necessarie per risarcire le vittime della Casa dello studente - ha dichiarato l’assessore all’Istruzione e all’Università Roberto Santangelo - è un atto di responsabilità che riafferma il nostro impegno verso chi ha subito un dolore incommensurabile». L’assessore ha anche sottolineato come il lavoro del Dipartimento dell’Istruzione e dell’Università, insieme all’Avvocatura regionale, abbia permesso di delineare un percorso giuridico chiaro per garantire i risarcimenti. «Siamo consapevoli - ha concluso - che i ritardi accumulati avevano aggravato non solo il dolore dei congiunti, ma anche i costi per la Regione, riconosciuta responsabile dalla Corte».
Invece, sembrano destinati a non essere risarciti i familiari degli altri giovani ciociari deceduti durante il sisma del 6 aprile 2009. Tra questi Nicola Bianchi di Monte San Giovanni Campano, Armando Cristiani di Sora e Giulia Carnevale di Arpino. Come è noto, a luglio dello scorso anno la Corte d’Appello aveva confermato quanto era stato deciso in primo grado nel 2022, scagionando ancora la Presidenza del Consiglio dei ministri. Questo perchè, secondo i giudici, gli studenti non sarebbero morti a causa delle rassicurazioni arrivate dalla Commissione grandi rischi, che si era riunita a L’Aquila il 31 marzo del 2009, ma «per la loro condotta incauta». Oltre al danno, però, anche la beffa. I familiari delle giovani vittime, tutti studenti, oltre a non avere alcun risarcimento, dovranno pagare le spese legali, che ammontano a circa 14.000 euro.
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