Politica
09.10.2025 - 08:00
Regione Lazio
Circa il 90% dei fondi assegnati per il Pnrr alla Regione Lazio sono stati impegnati. Parliamo di 2,4 miliardi di euro. Un risultato per il quale i sindacati hanno espresso apprezzamento. Ieri si è svolto l’incontro tra il direttore generale della Regione Lazio Alessandro Ridolfi, i responsabili degli uffici preposti e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil del Lazio, rispettivamente Natale Di Cola, Enrico Coppotelli e Alberto Civica. All’ordine del giorno proprio il monitoraggio dello stato di attuazione degli investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
E proprio i sindacati rilevano che «durante la riunione sono stati condivisi da parte della Regione Lazio lo stato di avanzamento dei progetti, delle diverse missioni e si è stabilita una modalità per gestire l’informazione e il coinvolgimento delle parti sociali in questo ultimo anno di attuazione del Pnrr». Le stesse parti sociali hanno altresì chiesto la riattivazione «della cabina di regia di monitoraggio dell’attuazione del Pnrr».
Al momento, dunque circa il 90% dei 2,4 miliardi di euro assegnati alla Regione Lazio sono stati impegnati. Risultato che i sindacati hanno voluto sottolineare. Fra l’altro le parti sociali hanno richiesto che, con cadenza bimestrale, la Regione Lazio fornisca tutti i dati di aggiornamento della spesa, dell’attuazione e realizzazione dei progetti.
«La Regione - recita una nota dei sindacati - si è detta disponibile al recepimento delle richieste avanzate dalle parti sociali». Inoltre, «si è condiviso di fare una prossima riunione in cui discutere di tutte le fonti di programmazione economica e di investimenti europei e non, per avere un quadro complessivo degli impatti non soltanto del Pnrr ma anche degli altri fondi europei sull’economia del Lazio».
Argomentano i sindacati: «Come Cgil, Cisl e Uil del Lazio abbiamo chiesto alla Regione di fornire al più presto informazioni, non soltanto sull’avanzamento delle singole misure ma anche sull’impatto nei territori di tutti i progetti finanziati dal Pnrr, inclusi quelli di cui la Regione Lazio non è soggetto attuatore e che ammontano ad altri 8 miliardi di euro. Nei dettagli abbiamo chiesto le ricadute in termini occupazionali e sul benessere sociale, in modo particolare in merito alla Missione 6, che riguarda la salute. Argomento su cui, a breve, sarà convocato un tavolo tematico con la partecipazione delle federazioni di categoria coinvolte, mentre a gennaio 2026 si terrà un nuovo incontro di aggiornamento sull’attuazione delle diverse missioni». Le tematiche dell’economia e dello sviluppo sono state al centro pure della relazione del presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo. Il quale ha detto: «Abbiamo aperto una lunga riflessione con la Regione sui limiti delle misure di sostegno agli investimenti. Grazie a questo confronto, siamo diventati la prima Regione in Italia a riprogrammare risorse europee per finanziare investimenti e ricerca, anche di grandi imprese, in tecnologie ritenute strategiche dall’Unione Europea con la piattaforma Step. È la dimostrazione che lavorare nel merito e con metodo sulle questioni produce quella credibilità che convince i nostri interlocutori. Metodo e merito che abbiamo applicato, con responsabilità, anche nel supporto alla definizione della Zona Logistica Semplificata del Lazio, Dopo un anno dalla proposta e il progressivo accerchiamento del Lazio da regioni incluse nella Zes unica, però, non possiamo più aspettare oltre la sua approvazione. La Zls deve essere una prima risposta all’attenzione che meritano le aree industriali della nostra regione».
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