Politica
24.12.2025 - 08:00
Lo “stallo alla messicana” è una situazione resa celebre dal film “Il buono, il brutto, il cattivo”. Non si riesce ad avanzare, prendere decisioni o trovare soluzioni. Insomma, uno stallo (appunto) in cui due o più persone si tengono sotto tiro, rendendo impossibile attaccare per primi senza rischiare di essere attaccati a propria volta. Il che produce un blocco, che richiede una mossa a sorpresa. Un colpo di teatro insomma. Al Comune di Frosinone lo “stallo alla messicana” va avanti da tempo.
Dall’altra parte c’è la cosiddetta “galassia” della Lega: Carroccio (1), Lista Ottaviani (2), Marco Sordi, eletto nella Lista Vicano ma vicinissimo a Nicola Ottaviani, parlamentare e coordinatore provinciale del Carroccio. Poi c’è la Lista per Frosinone del vicesindaco Antonio Scaccia, che adesso ha 4 consiglieri. Proprio Scaccia nella riunione di lunedì ha detto no all’ipotesi di attribuire un assessorato al Polo Civico, perché nel 2022 ha concorso con lo schieramento avversario. Su questa stessa posizione è Sergio Crescenzi (FdI), che fa riferimento al deputato Aldo Mattia. Tra Antonio Scaccia e Riccardo Mastrangeli il confronto è stato durissimo. Vale la pena ricordare che Scaccia è pure coordinatore regionale dell’associazione culturale “Il mondo al contrario”, che fa riferimento all’europarlamentare Roberto Vannacci, uno dei quattro vicesegretari della Lega. Antonio Scaccia ha voluto sottolineare di avere una sua linea ed è evidente che sul piano politico ha preso le distanze perfino da Nicola Ottaviani. Non solo: Scaccia ha rivendicato il secondo assessorato per la Lista per Frosinone, che con l’adesione di Francesco Pallone è salita a 4 consiglieri. E ha aggiunto che sarebbe preferibile assegnare il terzo assessorato a Fratelli d’Italia invece di dare un seggio in giunta al Polo Civico.
Un rimpasto parametrato su 2 “caselle” prevederebbe che uno degli attuali assessori dovrebbe uscire dalla giunta. Alla domanda di Mastrangeli (“chi?”), Scaccia ha risposto: «Questi sono problemi tuoi, certamente non uno dei presenti». E chi erano i presenti? Rossella Testa (Lega), Angelo Retrosi, Mario Grieco (Lista Ottaviani). Oltre allo stesso Antonio Scaccia. I due di Fratelli d’Italia non sono in discussione. Rimangono Adriano Piacentini e Laura Vicano. Il primo, dopo la frattura con Forza Italia, in Giunta sta come tecnico di fiducia di Riccardo Mastrangeli. Nei giorni scorsi si era parlato del possibile sostegno a Piacentini di Christian Alviani (Identità Frusinate). Ma il primo cittadino ha ribadito che l’assessore al bilancio è in quota a lui. Per quanto concerne Laura Vicano, Marco Sordi si è impegnato a sostenerla fino al termine della consiliatura. Rimanendo nella Lista Vicano, pur essendo ormai organico alla Lega.
Sono ore febbrili, nel corso delle quali può succedere davvero di tutto. Ma al momento lo stallo è totale.
Tornando alla seduta di consiglio comunale, l’area della Lega (della quale fa parte anche Mastrangeli) potrebbe partecipare. Così come Christian Alviani (Identità Frusinate) e Sergio Crescenzi (FdI). Dovrebbero esserci pure Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella (eletti nella Lista Mastrangeli) e Giovanni Bortone (eletto nella Lega). Per quanto riguarda FdI, Massimiliano Tagliaferri, Polo Civico e Carlo Gagliardi, le risposte non sono arrivate. Già le ultime due volte hanno voluto inviare un messaggio forte al sindaco Mastrangeli non garantendo il numero legale. Complicato immaginare che il Pd e i Socialisti possano tenere il numero legale. Stesso discorso per la Lista Marzi, in questa particolare fase. Di certo mai come oggi le risposte all’appello saranno indicative. Anche e soprattutto delle grandi manovre che stanno avvenendo dietro le quinte.
Perfino nella prospettiva delle candidature a sindaco del 2027. Riccardo Mastrangeli aveva chiesto la sottoscrizione di un documento di fine consiliatura, nel quale tutti i gruppi di maggioranza firmassero per il sostegno all’ipotesi di un suo mandato bis. Vero che trattandosi di un Comune capoluogo il tema è da tavolo regionale del centrodestra, ma non c’è stato alcun impegno. Neppure su formule propedeutiche. Nel caso il numero legale non dovesse esserci, la seduta sarà probabilmente fissata in seconda convocazione. Quando bastano 12 presenti. Ma la domanda è: senza un accordo vero in maggioranza, che passi attraverso un rimpasto, quali sono gli spazi realmente percorribili? Infine, c’è un altro scenario: una maggioranza di presenti che abbia come obiettivo quello di bocciare le delibere all’ordine del giorno. Fantapolitica? Probabilmente sì, ma già il fatto che l’ipotesi circoli è significativo. A proposito, domani è Natale. Ma al Comune non è tempo di auguri.
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