Cerca

Atreju 2025

Made in Italy, radici e futuro

Proseguono gli eventi nell’ambito della manifestazione di FdI. Sul palco anche il ministro Lollobrigida. L’assessore regionale Righini: «Nel Lazio abbiamo messo in atto misure che non si vedevano da anni»

Made in Italy, radici e futuro

«Abbiamo fatto girare in tutte le regioni del nostro Paese il leitmotiv di “Coltiviamo l’Italia”».

Ha iniziato così il suo discorso ad “Atreju” il responsabile del dipartimento agricoltura e deputato di Fratelli d’Italia Aldo Mattia per far partire i lavori di ieri a Castel Sant’Angelo.
Tutela del Made in Italy e dell’agricoltura nazionale: questi i temi toccati nei diversi panel che si sono declinati nel corso del pomeriggio di ieri nella sala della Giustizia. Tanti gli ospiti speciali, per quella che è una tematica che accomuna tutti e dovrebbe far riflettere molto sulla tutela e il rispetto del “brand Italia”.
Dal senatore Gianni Berrino alla deputata e vicepresidente della commissione agricoltura Maria Cristina Caretta, passando per il presidente di Ismea Livio Proietti fino all’assessore al bilancio e all’agricoltura della Regione Lazio Giancarlo Righini. Ma non solo.

Made in Italy

Tutelare il prodotto italiano è una priorità. E lo ha specificato più volte Aldo Mattia: «Siamo sempre vicini agli agricoltori e ai produttori del nostro Paese. Li valorizziamo, facciamo sì che il loro lavoro venga ricompensato.
Un esempio tra i tanti? – ha continuato – Abbiamo detto “no” alla carne sintetica, per valorizzare il Made in Italy. Abbiamo approvato questa legge come Fratelli d’Italia. In favore dell’agricoltura e dell’Italia».
Parole che hanno fatto seguito all’intervento dell’on. Mario Cerreto: «Il Made in Italy nel nostro Paese vale 107 miliardi, milioni di posti di lavoro e tantissime industrie. Quando andammo al governo, abbiamo ridato valore a un panorama che era un po’ vetusto, e che non valorizzava il patrimonio che aveva. Tutelare il prodotto italiano ha un peso incredibile, perché i turisti che vengono nel nostro Paese vedono tutto questo come il principale attrattore d’Italia. Dobbiamo offrire – ha continuato insieme al senatore Gianni Berrino – a chi viene in Italia di assaporare, mangiare e vivere tutto quello che possiamo offrire».
Particolarmente sentito il messaggio di Maria Cristina Caretta, deputata di FdI: «Voglio cominciare con un concetto semplice, a tratti banale: “Il cibo italiano è il più buono del mondo”. È vero, aggiungo io. Mangiare italiano vuol dire assaporare qualità. Qualità che – ha aggiunto – spesso viene contraffatta e taroccata. Molte volte troviamo il marchio del Made in Italy su diverse etichette che con il nostro Paese non hanno nulla a che fare. Un danno alla nostra economia e alla nostra identità. Al nostro lavoro. Questo però succede soltanto fuori dall’Italia. Non qui, perché da noi facciamo diversi controlli: per difendere i nostri produttori – ha concluso – serve maggiore supervisione, per tutelare le nostre radici, i prodotti e chi li produce».

Agricoltura e turismo

Particolarmente sentito anche il panel dell’evento dedicato ad agricoltura e turismo. Tra gli interlocutori, diversi assessori regionali al bilancio e all’agricoltura del nostro Paese: Giancarlo Righini (Lazio), Alessandro Beduschi (Lombardia), Carmine Cicala (Basilicata), Salvatore Micone (Molise) e Paolo Bongiovanni (Piemonte).
A dare il via ai lavori, il “padrone di casa” Giancarlo Righini: «Nel Lazio abbiamo messo in campo delle misure che non si vedevano da anni. Tra tutte, la viabilità rurale. Abbiamo messo a disposizione delle attività importanti fondi regionali, 12,5 milioni per sostenere questa iniziativa, e stanziato 18 milioni per il rafforzamento della tutela della risorsa idrica garantendo agli agricoltori l’approvvigionamento idrico sempre. Nel mese di gennaio affideremo alcuni fondi per far sì che le imprese della Regione possano produrre reddito e lavorare nel sistema nazionale. Ai nostri agricoltori voglio solo dire che siamo vicini. Abbiamo affrontato tante crisi, ma le abbiamo vissute sempre con loro».

Infine l’intervento del ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida: «Il governo Meloni è il governo che ha investito più fondi nella storia repubblicana sull’agricoltura, 15 miliardi e 100 milioni. Oggi un miliardo sembra una cosa così ma ve lo traduco in lire: 30.000 miliardi di lire investiti dal governo Meloni sull’agricoltura. Paragonatela a qualsiasi altro governo della storia repubblicana e vedrete che non c’è nessuno che tiene questo livello e nemmeno ci si avvicina. Per me – ha aggiunto – è motivo di orgoglio di avere e guidare un ministero che è passato da 54% al 79% di impegno di spesa in tre anni. I risultati stanno arrivando perché se l’agricoltura cresce in Italia più che in ogni parte d’Europa, diventando primi per valore aggiunto è grazie all’impegno di questo governo, oltre che dei nostri straordinari imprenditori».

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione

Ultime dalla sezione