Frosinone
27.11.2025 - 12:44
Dal primo al ventuno dicembre: è questa la finestra temporale ipotizzata per i congressi dei 63 circoli e per la successiva assemblea provinciale, chiamata ad indicare il segretario della Federazione del Pd. L’onorevole Federico Gianassi, commissario per il tesseramento dei Democrat in Ciociaria, vorrebbe chiudere una “stagione” che dura ormai da un anno. Sarà la volta buona? Non è detto, perché in realtà la situazione resta complessa. Inoltre c’è un passaggio da tenere presente, sottolineato ormai da settimane dall’area Rete Democratica che fa riferimento alla consigliera regionale Sara Battisti e dai Riformisti di Antonio Pompeo. La domanda è: il tavolo regionale va considerato ancora aperto oppure no? Perché era stato Daniele Leodori, segretario del Pd nel Lazio, a chiedere a Francesco De Angelis e Sara Battisti se potevano essere trovate le condizioni per una gestione “tranquilla” dell’ultimo atto del percorso congressuale. Un’opzione finalizzata a rinsaldare l’unità interna, smarrita da tempo in Ciociaria. Definendo in maniera condivisa uno svolgimento che prevedesse un accordo. O prima o per il dopo. Il che non vuol dire annullare le differenze. E neppure demotivare le rispettive aree. Vuol dire consapevolezza che un’impronta unitaria va recuperata immediatamente.
C’è pure un’altra motivazione: a livello regionale c’è stata una svolta enorme a settembre, che ha sancito un patto di ferro tra Daniele Leodori e l’onorevole Claudio Mancini, referente di Rete Democratica e “centro di gravità” del partito a Roma.
L’alternativa ad un percorso concordato è la “conta”, che nessuno dei due schieramenti temi. Il nodo, però, è che da dodici mesi il Pd provinciale è “stressato” da una contrapposizione interna fortissima. E all’orizzonte ci sono diversi appuntamenti importanti. Tra gennaio e marzo 2026 si voterà per eleggere i consiglieri provinciali. Un appuntamento per addetti ai lavori, che proprio per questo richiede unità interna per gestire al meglio gli equilibri, fondamentali per la composizione della lista. Nel 2026 ci saranno le amministrative. Per esempio si vota a Pontecorvo. Poi nel 2027 tornano alle urne, tra gli altri, i Comuni di Frosinone, Alatri, Sora e Monte San Giovanni Campano. Contemporaneamente a Roma. Tra dicembre 2026 e marzo 2027 il voto per il presidente della Provincia. A seguire le politiche (autunno 2027) e le regionali (febbraio 2028). In provincia di Frosinone il Pd è alle prese4 da tempo con divisioni nette, che sono emerse in maniera esplicita perfino in alcune elezioni comunali. Per esempio a Ferentino e ad Anagni. Un discorso a parte meritano le politiche: sia nel 2018 che nel 2022 il partito provinciale non ha inciso sul versante delle candidature eleggibili. Vale a dire quelle previste nei listini dei collegi proporzionali. Considerando che in quelli maggioritari l’onda del centrodestra è stata travolgente. Si tratta di valutazioni che dovranno essere fatte comunque, indipendentemente dall’esito del congresso.
Ad ogni modo i prossimi giorni saranno fondamentali a questo punto. Per capire se potrà essere trovata un’intesa sulla governance in extremis o se invece si andrà alla “conta”.
Il tesseramento si è chiuso i primi giorni di ottobre. La federazione di Frosinone conta ad oggi oltre 8.500 iscritti. oltre 4.700 persone iscritte nel 2024 su 5.000 hanno rinnovato l'iscrizione al Pd. A questi si aggiungono oltre 3.800 nuovi iscritti.
Sul piano politico la situazione è nota. Per la segreteria sono in corsa Luca Fantini e Achille Migliorelli. Il primo sostenuto da Rete Democratica di Sara Battisti e dai Riformisti di Antonio Pompeo. Il secondo da AreaDem di Francesco De Angelis e dal collettivo Parte da Noi di Danilo Grossi. Detto tutto questo, in ogni caso celebrare 63 congressi di circolo e poi svolgere l’assemblea provinciale in ventuno giorni sarebbe un “tour de force” di non poco conto. Dicevamo dell’iniziativa inclusiva voluta da Daniele Leodori nei mesi scorsi. Quella che ha visto l’ingresso nella segreteria segreteria regionale di Claudio Mancini. Gli obiettivi sono noti: la conferma di Roberto Gualtieri come sindaco di Roma (2027) e il ritorno al governo della Regione Lazio (2028). In quella riunione della direzione ci sono state altresì le nomine di Salvatore La Penna vicesegretario vicario, Valeria Campagna e Alessandra Troncarelli vicesegretarie. Oltre a Claudio Mancini, in segreteria sono entrati Massimiliano Valeriani, Mario Ciarla e Antonio Pompeo. Quest’ultimo, esponente della provincia di Frosinone, è uno dei referenti dei Riformisti. Di Frosinone è anche Francesco De Angelis (AreaDem), presidente regionale del partito.
Il vento dell’unità spira forte nel Pd regionale. Unica eccezione: la provincia di Frosinone. Almeno finora.
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