Dopo la seduta di lunedì nella coalizione che sostiene il Sindaco nulla potrà essere più come prima. Scherzi del destino: Riccardo Mastrangeli e Fabio Tagliaferri si ritrovano vicini di posto a un convegno
Si sono ritrovati seduti fianco a fianco, vicini di posto, nell’auditorium diocesano San Paolo, in occasione dell’incontro “Radici forti, visione comune”. Il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli e il presidente dell’Ales Fabio Tagliaferri (alle prese con i postumi di un intervento alla spalla). Da qualche settimana il nome di Fabio Tagliaferri, esponente di spicco di Fratelli d’Italia, circola come possibile candidato sindaco del centrodestra nel 2027. Nell’ottica di provare a ricompattare una coalizione che a Frosinone (Comune capoluogo) è andata in frantumi. I due si sono salutati, qualche scambio di battute ma nulla di più.
Fra l’altro lunedì scorso c’è stata la seduta ordinaria del consiglio comunale. Nel corso della quale il gruppo di Fratelli d’Italia, il presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri (indipendente) e Andrea Turriziani (Lista Marini) hanno effettuato una prova di forza che rappresenta un messaggio politico inequivocabile, indirizzato a Mastrangeli ma pure alla “galassia della Lega” che fa riferimento al deputato Nicola Ottaviani e al vicesindaco Antonio Scaccia.
Quello che è successo è noto: Gli esponenti di Fratelli d’Italia, Massimiliano Tagliaferri e Andrea Turriziani sono rimasti in aula garantendo il numero legale sull’ordine del giorno di Domenico Marzi (approvato con 12 sì e 8 astenuti). Poi sono usciti quando è iniziato il dibattito sulla mozione di Anselmo Pizzutelli e altri. Per far capire che senza di loro il numero legale non c’è. E non ci sarà nei successivi appuntamenti. A prescindere dalla prima o dalla seconda convocazione dell’aula. Non è un mistero che da tempo chiedono risposte su temi politici e amministrativi. Adesso si è arrivati ad un bivio vero e decisivo. In uno scenario che difficilmente potrà prescindere da un azzeramento della giunta e da una verifica politica dettagliata e approfondita. Anche per un’altra considerazione: neppure la coalizione trasversale (comunque ferma a quota 16 su 33) esiste più nella sostanza. Perché se Fratelli d’Italia, Massimiliano Tagliaferri e Andrea Turriziani non garantiscono il numero legale, non si va da nessuna parte. Come è apparso chiaro nella seduta di lunedì. I consiglieri della Lega, della Lista per Frosinone, della Lista Ottaviani e della Lista Vicano (Marco Sordi gravita da tempo nell’orbita del Carroccio) sono usciti dall’aula appena è iniziato il dibattito sull’ordine del giorno di Marzi. Evidente che avrebbero preferito che la seduta non si fosse neppure aperta. Come del resto il sindaco Riccardo Mastrangeli. Ecco perché adesso si è entrati in un’altra fase. Al termine della consiliatura mancano 19 mesi. Dunque, o c’è una svolta ora oppure anche gli scenari delle future elezioni saranno profondamente diversi da come immaginato. Nei mesi scorsi i segnali non sono di certo mancati. Per esempio sulla presa d’atto del tracciato del Brt in giunta. Fratelli d’Italia non era d’accordo e infatti gli assessori non hanno partecipato a quella riunione dell’esecutivo. Neppure Massimiliano Tagliaferri era d’accordo e ha marcato tutta la propria distanza (politica e amministrativa) uscendo dalla Lista Ottaviani. Successivamente FdI e lo stesso Tagliaferri non hanno partecipato ad una riunione di maggioranza. Poi c’è stato il no della “galassia della Lega” all’ipotesi di attribuire una delega (all’urbanistica) al consigliere Carlo Gagliardi, della Lista Marzi. Anche nell’ottica di dare alla coalizione il diciassettesimo voto che l’avrebbe resa maggioranza perlomeno sul piano numerico. Ed erano stati Fratelli d’Italia, Massimiliano Tagliaferri e Andrea Turriziani a sollecitare questo tipo di opzione. Tutte situazioni che probabilmente il sindaco Riccardo Mastrangeli ha sottovalutato. Ora però il contesto è completamente cambiato e si proietta inevitabilmente pure sui futuri assetti del centrodestra cittadino. Non va dimenticato che alle amministrative del 2027 andranno al voto contemporaneamente Roma, Frosinone, Rieti e Viterbo. E che di conseguenza i leader regionali dei partiti del centrodestra effettueranno una valutazione globale. Forza Italia è da un anno e mezzo all’opposizione. Ma intanto la partita è tutta locale e investe gli aspetti sopra sottolineati. Senza un chiarimento effettivo, convinto e convincente le posizioni non cambieranno.