Frosinone
15.11.2025 - 15:00
Il segnale politico è forte e chiaro: la seduta ordinaria del consiglio comunale è stata fissata per il 24 novembre alle ore 18.30. Esclusivamente in prima convocazione. Vuol dire che serviranno almeno 17 presenti per aprire (e proseguire) i lavori. L’ufficio di presidenza ha votato sul punto. Per questa soluzione si sono espressi il presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri (indipendente), Pasquale Cirillo (Forza Italia) e Norberto Venturi (Pd). Mentre Francesca Chiappini (Lista per Frosinone) e Marco Ferrara (Fratelli d’Italia) erano per la doppia opzione: prima e seconda “chiama” a stretto giro di posta. A pesare politicamente (moltissimo) è la scelta di Massimiliano Tagliaferri.
In totale i punti sono 6. Vale la pena soffermarsi sui primi due: 1) ordine del giorno diretto a sostenere la necessità della tregua dello stato di guerra nella Striscia di Gaza in Medio Oriente e l’auspicato futuro riconoscimento da parte del Governo italiano dello Stato della Palestina (a firma del consigliere Domenico Marzi); 2) mozione avente ad oggetto “condanna del genocidio di Gaza, ripudio del terrorismo e della guerra, impegno per la pace” (a firma del consigliere Anselmo Pizzutelli più altri).
Sicuramente andranno rimodulati perché la situazione è cambiata, ma il punto è che la volta scorsa sul tema si scatenarono polemiche al vetriolo. Fra l’altro sindaco, assessori e consiglieri della coalizione trasversale decisero di lasciare l’aula. Tranne il vicesindaco Antonio Scaccia, che restò per confrontarsi con “dissidenti” e opposizioni. Alla fine però gli atti non vennero messi in votazione.
Per quanto riguarda la seduta del 24 novembre, è da “tripla”. La coalizione trasversale potrebbe decidere nuovamente di non partecipare al dibattito sulle due tematiche. Francesco Trina, coordinatore della Lista Marini, dice: «Noi della Lista Marini non parteciperemo alla votazione dell’ordine del giorno e della mozione, i primi due punti all’ordine del giorno. Il consiglio comunale di Frosinone ha ben altri argomenti da affrontare. Problemi che riguardano le strade, i servizi, il sociale, l'ambiente e la sicurezza. Su questi argomenti il nostro consigliere comunale Andrea Turriziani è ben lieto di dare il proprio contributo. Se poi si vuole trasformare il consesso comunale nel consiglio di sicurezza dell’Onu, allora togliamo tranquillamente il disturbo».
A questo punto, però, la domanda è una sola: cosa farà la Lista Marzi? Per dieci mesi Domenico Marzi, Alessandra Mandarelli e Carlo Gagliardi hanno garantito il numero legale in prima convocazione.
E Marzi ha già detto di non aver condiviso l’atteggiamento della volta scorsa, facendo riferimento pure al film Fuga per la vittoria. Sarà interessante anche capire se stavolta il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri rimarrà in aula. In ogni caso i consiglieri che non fanno parte della coalizione trasversale sono 17: 3 del Pd, 1 del Psi, 3 di Forza Italia, 3 di FutuRa, Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella (eletti nella Lista Mastrangeli), Giovanni Bortone (eletto nella Lega). Poi c’è la Lista Marzi, che ha 4 esponenti. Ai 3 citati sopra va aggiunto Armando Papetti, che però non ha mai contribuito a mantenere il numero legale.
All’ordine del giorno della seduta ci sono altri 4 punti: una variazione di bilancio, il riconoscimento di un debito fuori bilancio, l’adesione alla Fondazione “Istituto Tecnologico Superiore Meccatronico del Lazio” in qualità di socio partecipante, l’approvazione di modifiche ed integrazioni all’articolo 2 per la gestione associata dei servizi sociali del Distretto Sociale B. In teoria 17 presenti potrebbero votare e approvare l’ intero l’ordine del giorno. Uno scenario che Riccardo Mastrangeli sta considerando. Vedremo quello che succederà in questi giorni, ma è complicato immaginare che i gruppi della coalizione trasversale, a cominciare da Fratelli d’Italia, possano votare l’ordine del giorno e la mozione sulla situazione in Medio Oriente.
Perché la posizione nazionale dei partiti del centrodestra è diversa da quella del centrosinistra.
Poi c’è il resto. Al termine della riunione dell’ufficio di presidenza e della conferenza dei capigruppo di ieri non è sfuggito a nessuno un nervoso scambio di battute tra il sindaco Riccardo Mastrangeli e il capogruppo di Fratelli d’Italia Franco Carfagna.
Infine, sempre ieri hanno pranzato insieme il presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri e i consiglieri Franco Carfagna e Andrea Turriziani. Anche questo, se vogliamo, rappresenta un segnale. Tutti e tre nelle scorse settimane avevano chiesto a Mastrangeli di attivarsi per trovare il “diciassettesimo” in grado di trasformare la coalizione trasversale (perlomeno) in maggioranza numerica. Ma l’obiettivo non è stato raggiunto. Almeno finora. E c’è stato il no della “galassia della Lega” (Carroccio, Lista per Frosinone, Lista Ottaviani) all’opzione che era stata avanzata di valutare l’attribuzione della delega all’urbanistica al consigliere Carlo Gagliardi (Lista Marzi). Un “no” che pesa nelle dinamiche interne. Non poco.
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