Comune di Frosinone
14.11.2025 - 09:00
Difficile azzardare l’interpretazione politica del “silenzio” che sta caratterizzando questa fase al Comune di Frosinone. Impossibile fare previsioni. Potremmo perfino trovarci nel momento della quiete prima della tempesta (perfetta). La seduta ordinaria del consiglio comunale rappresenterà sicuramente un termometro attendibile. Ma intanto il dibattito si è aperto ad ogni livello, con esiti imprevedibili.
La situazione
Nei giorni scorsi Ciociaria Oggi ha riportato l’indiscrezione relativa all’opzione Fabio Tagliaferri come possibile candidato sindaco del centrodestra nel 2027. Da quasi due anni Fabio Tagliaferri è presidente e amministratore delegato di Ales, acronimo che sta per Arte Lavoro e Servizi spa. Parliamo della società in house del Ministero della Cultura, impegnata da oltre vent’anni in attività di supporto alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Un ruolo che sta svolgendo in modo brillante. Il punto è tutto politico. Nel senso che al Comune di Frosinone (capoluogo di provincia) il centrodestra si è spaccato da tempo. E le fibrillazioni continuano senza sosta. Fra l’altro la coalizione trasversale che sostiene Riccardo Mastrangeli si ferma a quota 16 (su 33).
Non c’è una maggioranza numerica e neppure politica. In aula consiliare per dieci mesi è stata la Lista Marzi a garantire il numero legale nelle sedute di prima convocazione. Adesso che è stata ripristinata la seconda “chiama” bastano 12 presenti, ma i problemi rimangono sul tappeto. Fratelli d’Italia si sta ponendo il problema, ai massimi livelli. Perché Frosinone è un capoluogo dove la coalizione ha messo in fila tre successi elettorali. E che governa dal 2012 ininterrottamente. Non solo: FdI ha rappresentato la “guardia pretoriana” di Mastrangeli per oltre tre anni. Soprattutto nei momenti nei quali le fibrillazioni hanno prodotto degli “strappi”. La maggioranza di centrodestra ha iniziato la consiliatura forte di 22 consiglieri su 33. Ben 9 ora sono all’opposizione. Dei quali 3 eletti nella Lista Ottaviani (Giovambattista Martino, Teresa Petricca, Christian Alviani), 3 nella Lista Mastrangeli (Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella, Francesco Pallone), 1 nella Lega (Giovanni Bortone), 1 in Forza Italia (Maurizio Scaccia), 1 in Frosinone Capoluogo (Pasquale Cirillo). Oggi le composizioni dei gruppi sono diverse. Cirillo e Alviani hanno aderito a FI, nella quale è rimasto naturalmente Maurizio Scaccia. Mentre Martino, Petricca e Pallone hanno dato vita a FutuRa. Ma è evidente che gli “scossoni” hanno riguardato principalmente la cosiddetta “galassia della Lega”, vale a dire l’asse portante di Riccardo Mastrangeli e Nicola Ottaviani. Senza che tutto questo abbia comportato cambi negli assetti della giunta. Fratelli ha costantemente blindato il primo cittadino. Ma negli ultimi mesi non ha ricevuto risposte ad alcune richieste avanzate. Per esempio amministrative, sul Piano urbano della mobilità sostenibile. Ma pure sul piano politico: a cominciare dalla ricerca del “diciassettesimo” per blindare la maggioranza. La sensazione è che il no della “galassia della Lega” (Carroccio, Lista per Frosinone, Lista Ottaviani) all’ipotesi di attribuire la delega all’urbanistica al consigliere Carlo Gagliardi (Lista Marzi) abbia lasciato il segno. Fabio Tagliaferri ha ricoperto il ruolo di vicesindaco e assessore al Comune. Oltre che di consigliere. E nel 2022, come responsabile politico di Fratelli d’Italia, è stato fondamentale nel garantire l’unità della coalizione. Il suo è indubbiamente un nome forte sul piano politico. FdI è il partito di maggioranza ad ogni livello: nazionale, regionale, provinciale, comunale. Verrà fatta una valutazione politica sull’intera situazione riguardante il centrodestra al Comune di Frosinone. L’imperativo categorico è quello di ricostruire la coalizione in vista del 2027.
Le strategie
Dicevamo della seduta ordinaria del consiglio comunale. Con ogni probabilità all’ordine del giorno ci saranno ancora una volta l’odg (di Domenico Marzi) e la mozione (di Anselmo Pizzutelli e altri) riguardanti la situazione del Medio Oriente. La volta scorsa le polemiche hanno infiammato il dibattito. Stavolta riflettori accesi sui possibili sviluppi. Perchè qualora il Pd (3) e i “dissidenti” (9) dovessero convergere su una strategia condivisa, arriverebbero a quota 12. Magari a 13 se si coinvolgesse pure il Psi. A quel punto è evidente che le scelte della Lista Marzi (4) sarebbero determinanti. La domanda è: i 16 consiglieri della coalizione trasversale che appoggiano Mastrangeli potrebbero votare l’ordine del giorno proposto da Domenico Marzi? Oppure preferirebbero fare come la volta scorsa, lasciando l’aula consiliare e non partecipare al dibattito? Se così dovesse essere, bisognerebbe capire cosa farebbe Marzi. L’ex primo cittadino ha più volte ribadito che non è sua intenzione partecipare a iniziative finalizzate a interrompere la consiliatura. Tipo dimissioni di massa o mozioni di sfiducia. Ma al termine della consiliatura mancano ormai diciannove mesi. In un contesto di accelerazioni notevoli. Sia nel centrodestra che nel centrosinistra. Di Fratelli d’Italia abbiamo detto. Ma è evidente che della situazione al Comune di Frosinone stanno ragionando la Lega, Forza Italia, il Partito Democratico.
C’è un altro elemento da tenere presente. Nel 2027 sono previste le elezioni amministrative anche a Roma e in altri importanti Comuni del Lazio. Insomma, ci sono equilibri che vanno considerati
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione