Frosinone
01.11.2025 - 09:00
Mercoledì prossimo la seduta riservata alle interrogazioni a risposta immediata e alle interpellanze. Il cosiddetto “question time”. Non è richiesto il numero legale, ma comunque l’appuntamento rappresenterà un test sia per i gruppi che per le coalizioni. Mentre invece non è stata ancora neppure convocata la conferenza dei capigruppo, passaggio decisivo per la seduta ordinaria dell’aula, che sarà fissata sia in prima che in seconda convocazione. Nel frattempo tutto fermo sul fronte della coalizione trasversale che sostiene Riccardo Mastrangeli. Il “diciassettesimo” non è stato trovato, ragione per la quale si resta bloccati a quota 16 (su 33).
Sul versante delle opposizioni, la domanda è: si può pensare ad una sorta di convergenza sulle strategie da adottare nell’aula di Palazzo Munari su alcune tematiche amministrative? Qualche tentativo c’è, però non è semplice rispondere ad una domanda del genere. Si tratta di trovare una “sintesi” tra posizioni assai diverse. Il Partito Democratico (3 consiglieri) ritiene necessario avviare un dialogo con tutti quelli che si oppongono all’Amministrazione Mastrangeli. Quindi anche con i “dissidenti” del centrodestra. Parliamo di Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella (eletti nella Lista Mastrangeli), Giovanni Bortone (eletto nella Lega), Giovambattista Martino, Teresa Petricca, Francesco Pallone (FutuRa). Poi c’è il gruppo di Forza Italia, del quale fanno parte Pasquale Cirillo, Maurizio Scaccia e Christian Alviani. Gli “azzurri” sono fuori dalla coalizione che appoggia Mastrangeli da un anno e mezzo e stanno portando avanti un’opposizione forte a livello amministrativo. Però c’è anche un piano politico che non può non essere considerato. Gli “azzurri” fanno parte (da protagonisti) del governo del Paese e della Regione. E in vista delle comunali del 2027 i livelli regionali dei partiti del centrodestra potrebbero provare un’operazione di ricucitura a Frosinone, che è un Comune capoluogo. Il condizionale però è d’obbligo perché il senatore e coordinatore regionale di FI Claudio Fazzone continua a ripetere in ogni occasione di condividere la linea della segreteria cittadina e del gruppo consiliare.
Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni e poi nella seduta ordinaria del consiglio comunale. Di certo i 3 consiglieri del Pd (Angelo Pizzutelli, Fabrizio Cristofari e Norberto Venturi) stanno analizzando la situazione. In seconda convocazione la frontiera del numero legale è a quota 12. All’opposizione c’è anche Vincenzo Iacovissi (Psi). Vero che i Socialisti hanno già annunciato che alle comunali del 2027 si presenteranno con un proprio candidato sindaco (Iacovissi) e con una coalizione di 4 liste (quella di partito e 3 civiche). Ma sul terreno amministrativo le valutazioni saranno effettuate di volta in volta in aula. Infine la Lista Marzi, che ha 4 consiglieri. Nell’ultimo anno Domenico Marzi, Alessandra Mandarelli e Carlo Gagliardi hanno contribuito a mantenere il numero legale nelle sedute ordinarie di prima convocazione, quando l’asticella sale a 17 (su 33). Mentre invece Armando Papetti non ha mai effettuato la scelta di garantire il numero legale.
Dalle indiscrezioni che filtrano l’atteggiamento della Lista Marzi potrebbe cambiare. Il ripristino della seconda convocazione ha rappresentato comunque un segnale. L’ex sindaco ha sempre ribadito che non parteciperà ad iniziative finalizzate a interrompere la consiliatura. Tipo dimissioni di massa o mozione di sfiducia. Non cambierà idea su questo. Il nodo è rappresentato dalle decisioni amministrative su talune tematiche. Per esempio l’ascensore inclinato, il Brt e in generale il Piano urbano della mobilità. Anche in tal caso la prova del nove avverrà nel corso della seduta ordinaria del Consiglio.
I riflettori però restano accesi sulla coalizione trasversale di Mastrangeli. Fratelli d’Italia (5 consiglieri), il presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri (indipendente), Andrea Turriziani (Lista Marini) ritengono che trovare il diciassettesimo (e quindi blindare la maggioranza sul piano numerico) sia un imperativo categorico. La domanda è: se questo non dovesse accadere cosa succederebbe in consiglio? Perché ci sono dei punti che non sono stati chiariti e alla penultima riunione di maggioranza le assenze di Fratelli d’Italia e di Massimiliano Tagliaferri non sono passate inosservate. Una soluzione non è stata trovata. Forse è anche per questo che la seduta ordinaria non è stata (ancora) convocata.
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