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L'analisi

Partita doppia. Anzi, tripla

Regione Lazio baricentrica: ecco perché Rocca ha ribadito che intende «governare altri 7 anni». Le mosse di Leodori, le manovre per le comunali di Roma e la posta in palio delle elezioni in Campania

Partita doppia. Anzi, tripla

È tutto in gioco. E mai come in questo momento le dinamiche politiche della Regione Lazio si incrociano con gli scenari nazionali. E romani. Nell’intervista a Ciociaria Oggi e Latina Oggi il Governatore Francesco Rocca ha annunciato che si ricandiderà. Così: «Il sottoscritto ha la volontà di continuare a governare il Lazio per altri sette anni. Peraltro si è sempre detto che occorrono dieci anni (due mandati) per trasformare un territorio. La penso esattamente così». Quindi l’attacco politico alla passata Amministrazione, con riferimento però non soltanto a Nicola Zingaretti, ma anche e soprattutto a Daniele Leodori, attuale segretario e consigliere regionale del Pd. La domanda è: Leodori potrebbe essere il prossimo candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione? Troppo presto per dirlo adesso.

In realtà la partita è più ampia. A settembre Leodori ha messo la firma su un’operazione politica che ha visto l’ingresso nella segreteria regionale dei Dem di Claudio Mancini, parlamentare, leader dell’area Rete Democratica e punto di riferimento del partito a Roma. Poco da interpretare: la partita in prospettiva è “doppia”. Il Pd punta sia alla conferma di Roberto Gualtieri sindaco di Roma che a tornare al governo della Regione. Magari proprio con Daniele Leodori alla guida. In questo contesto la Capitale è baricentrica. Il Partito Democratico sa che in Parlamento il centrodestra farà di tutto per approvare la proposta di legge che prevederebbe, nei Comuni con più di 15.000 abitanti, la vittoria al primo turno (senza ballottaggio quindi) del candidato che riuscisse a superare il 40% dei voti. E quindi intende “attrezzarsi”. Specialmente per il Comune di Roma.


Dal canto suo il centrodestra non si nasconde. Francesco Rocca ha voluto far sentire il “peso” politico che ha il presidente della Regione Lazio. Quando nell’intervista, alla domanda su come vede le elezioni regionali in Campania, ha sottolineato: «La vedo combattuta. Edmondo (ndr: Cirielli. È il candidato del centrodestra alla presidenza) è un combattente, un osso duro. Sono convinto che effettuerà una grande rimonta rispetto ai sondaggi iniziali. Ho buone sensazioni. Le contraddizioni del centrosinistra sono evidenti: hanno scelto il pentastellato Roberto Fico, contrario ai termovalorizzatori. Il Pd che dice?».
Traduzione: attacco politico alla formula del Campo Largo (Pd-Cinque Stelle), nella consapevolezza che una vittoria del centrodestra in Campania cambierebbe gli equilibri di questa stagione di elezioni regionali. Con inevitabili riflessi pure a livello nazionale. Perché finora, Valle d’Aosta a parte, il centrodestra si è confermato nelle Marche e in Calabria, il centrosinistra in Toscana. Inoltre il centrodestra è favorito in Veneto e il centrosinistra in Puglia. In sostanza pesa il fattore “uscenti”. Per quanto riguarda la Campania, il candidato del centrosinistra è Roberto Fico (Movimento Cinque Stelle), già presidente della Camera. Il centrodestra ha schierato Edmondo Cirielli, viceministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale nel governo Meloni. Qualunque sarà l’esito, gli effetti politici saranno significativi. Una vittoria del centrodestra metterebbe in difficoltà le leadership sia del Pd (Elly Schlein) che dei Cinque Stelle (Giuseppe Conte). Un successo di Roberto Fico, invece, rilancerebbe il Campo Largo e darebbe uno slancio diverso a Giuseppe Conte.

In ogni caso Francesco Rocca ha voluto dire la sua. Tornando alla Regione Lazio, Daniele Leodori ha preferito non rispondere direttamente. È intervenuto invece il capogruppo del Pd Mario Ciarla. Notando: «C’è una considerazione politica da fare: alle elezioni amministrative che si sono svolte nei Comuni con oltre 15.000 abitanti nell’ultimo anno non mi pare che il centrodestra sia andato benissimo. Anzi. Questa sì che è un’anomalia politica considerando che governa la Regione Lazio da quasi tre anni. O no? Ripeto: evidentemente i cittadini non vedono svolte. Per non parlare delle classifiche sul gradimento dei presidenti di Regione. Per usare un eufemismo, mi sembra che Rocca abbia più di qualche difficoltà». A settembre Paolo Trancassini, deputato e coordinatore di FdI nel Lazio, ha detto: «Mentre la Regione Lazio, guidata con competenza dal presidente Francesco Rocca, conquista il primato nazionale per crescita dell’export, a Roma il sindaco Gualtieri promette che tra cinque anni forse si potrà fare il bagno nel Tevere: la differenza tra sogno e realtà appare chiara anche al più distratto dei lettori».
Comune di Roma e Regione Lazio: è qui l’incrocio. Politico naturalmente.

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