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Frosinone

Il grande gelo della Lista Marzi

La civica riflette sulle strategie nell’ultimo scorcio di consiliatura. Malumori fin troppo evidenti. L’uscita dall’aula della coalizione di Mastrangeli nell’ultima seduta non è piaciuta all’ex sindaco

Il grande gelo della Lista Marzi

Domenico Marzi è in una fase di riflessione. Profonda. Per decidere il da farsi negli ultimi venti mesi di consiliatura. Per dieci mesi, insieme ad altri due esponenti della “sua” civica, Alessandra Mandarelli e Carlo Gagliardi, ha contribuito a mantenere il numero legale nelle sedute ordinarie di prima convocazione del consiglio comunale. In più di un’occasione ha ribadito che non avrebbe mai partecipato a iniziative per interrompere la consiliatura. Tipo dimissioni di massa o mozioni di sfiducia. Mentre sul piano amministrativo la Lista Marzi ha sollecitato alcune tematiche: la riattivazione dell’impianto di risalita e il trasferimento degli uffici comunali dell’ex Mtc nella sede di piazza VI dicembre. Ma ha toccato pure altri argomenti: dalla Casa dello Studente al Piano urbano della mobilità sostenibile (il Brt in particolare). Però nelle ultime settimane qualcosa è cambiato. E lo si percepisce bene nei corridoi di Palazzo Munari.

Dalle mozioni al Brt

Il dibattito in aula consiliare sulle mozioni riguardanti la situazione nella Striscia di Gaza ha lasciato il segno. Domenico Marzi aveva presentato un ordine del giorno. Il fatto che la coalizione trasversale che sostiene il sindaco Mastrangeli e pure gli assessori abbiano deciso di uscire dall’aula in blocco non è piaciuto all’ex primo cittadino. Il quale ha intenzione di riprendere l’argomento. Poi c’è il ripristino della seconda convocazione, quando servono 12 presenti (su 33) per la validità della seduta. Mentre nella prima “chiama” ne occorrono 17. Evidente che nell’area del centrodestra della coalizione trasversale abbia prevalso la linea di chi non voleva rendere decisiva la civica di Marzi. Un altro elemento di valutazione. Poi c’è stata la questione della “ricerca del diciassettesimo”. Era stata individuata la soluzione di proporre l’assegnazione della delega all’urbanistica a Carlo Gagliardi (Lista Marzi). Come consigliere però. Non nominandolo assessore. Alla fine non è successo nulla per il no della cosiddetta “galassia della Lega”, che fa riferimento al parlamentare e coordinatore provinciale del Carroccio Nicola Ottaviani ma pure al vicesindaco Antonio Scaccia, leader della Lista per Frosinone e presidente regionale dell’associazione Noi con Vannacci.
Ma si è trattato, in ogni caso, di un tentativo effettuato all’interno della coalizione trasversale. Senza “coinvolgere” la Lista Marzi, della quale Gagliardi fa parte. Naturalmente Domenico Marzi non ha gradito tale modo di procedere. C’è infine la situazione riguardante il Bus Rapid Transit, sia con riferimento al tracciato che allo “snodo” a piazzale De Matthaeis. Le ipotesi individuate non entusiasmano (è un eufemismo) Marzi. Infine, una riflessione generale sull’intero Piano della mobilità urbana. A cominciare dalle piste ciclabili e ciclopedonali, che in molti tratti non si vedono più. L’aspetto politico più generale è il seguente: Domenico Marzi è stato per due mandati (dal 1998 al 2007) sindaco di Frosinone alla guida di coalizioni di centrosinistra. Nel 2022 ha concorso ancora per la fascia tricolore, sempre sostenuto da un’alleanza di centrosinistra. Il fatto di aver scelto comunque di dare una sponda politica importante all’Amministrazione Mastrangeli rappresenta il frutto di una decisione non semplice. Probabilmente Domenico Marzi si aspettava un altro tipo di atteggiamento da parte di una coalizione trasversale che in più di un’occasione è sembrata molto fredda sul piano politico. I tre consiglieri della Lista Marzi potrebbero continuare a valutare le singole delibere che arriveranno all’attenzione dell’aula consiliare. Ma nulla di più.

Situazione di stallo

La coalizione trasversale resta inchiodata a quota 16. Su 33. Senza una maggioranza numerica, amministrativa e politica. Fratelli d’Italia (5 consiglieri), il presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri (indipendente) e Andrea Turriziani (Lista Marini) hanno detto chiaramente a Riccardo Mastrangeli che è prioritario blindare la maggioranza, arrivando (almeno) a 17 consiglieri. Ma la svolta non c’è stata. Dell’opzione Gagliardi abbiamo detto. Si è registrato il no della “galassia della Lega”, che conta 7 consiglieri: 1 del Carroccio, 3 della Lista per Frosinone, 2 della Lista Ottaviani e Marco Sordi, eletto nella Lista Vicano ma ormai da tempo in orbita Lega. Da giorni lo stallo è totale. Ancora una volta la “prova del nove” verrà effettuata in consiglio comunale, nella seduta ordinaria. Fatto sta che tra le due “anime” del centrodestra (Fratelli d’Italia da una parte, “galassia della Lega” dall’altra) a prevalere sono i silenzi. Assordanti. Poi c’è la situazione riguardante Forza Italia, fuori dalla maggioranza da un anno e mezzo. Si tratta di una frattura mai ricomposta nel centrodestra. Pure su tale versante non si registrano iniziative. Per il resto nulla è cambiato. Oltre al gruppo di Forza Italia (3), ci sono altri 6 consiglieri eletti nel centrodestra ormai all’opposizione della giunta Mastrangeli. Parliamo di Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli), Giovanni Bortone (Lega), Giovambattista Martino, Teresa Petricca, Francesco Pallone (Futura).

Infine, il centrosinistra: Pd (3) e Psi (1) hanno da tempo percorsi politici diversi, anche nella prospettiva delle elezioni del 2022. I consiglieri che non fanno parte della coalizione trasversale e che comunque non sostengono l’Amministrazione Mastrangeli sono 17. Sulla carta la maggioranza. Il punto è che a prevalere sono le divisioni. Non c’è mai stata una linea né unitaria n é condivisa. Almeno fino a questo momento.

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