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Frosinone

Centrodestra allo specchio. Verso un faccia a faccia tra Mastrangeli e Fratelli d’Italia

Si allarga ulteriormente lo strappo con Forza Italia dopo il durissimo botta e risposta

Centrodestra allo specchio. Verso un faccia a faccia tra Mastrangeli e Fratelli d’Italia

il presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri, il consigliere Domenico Marzi e il sindaco Riccardo Mastrangeli

Inevitabile un confronto tra Riccardo Mastrangeli e Fratelli d’Italia. Lo era già prima, ma dopo le polemiche al vetriolo sulle mozioni riguardanti la situazione della Striscia di Gaza impossibile rimandare ulteriormente. Perché proprio lo scontro politico ha reso nette tutte le posizioni.
Nella coalizione trasversale che sostiene il Sindaco c’è il nucleo di centrodestra della maggioranza “originaria”, formato da Fratelli d’Italia, Lega, Lista per Frosinone e Lista Ottaviani. E dal presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri. Poi ci sono gli esponenti eletti nelle opposizioni: Andrea Turriziani (Lista Marini) e Claudio Caparrelli (Polo Civico).

Tra questi consiglieri la sintonia politico-amministrativa è forte. Diverso il discorso per la Lista Marzi, che negli ultimi dieci mesi ha spesso garantito il numero legale in aula. La civica non fa parte della coalizione trasversale e Domenico Marzi sul piano politico ha una provenienza precisa: Pci, Pds, Ds e Pd. Questo per dire come abbia idee diverse dal centrodestra sul piano, per esempio, della politica internazionale. Rimanendo però al Comune di Frosinone, la domanda è: sicuro che sia stata una mossa azzeccata quella di ripristinare la seconda convocazione della seduta ordinaria? Perché è evidente che in questo modo la Lista Marzi non è più decisiva e ciò rischia di diventare un problema.

Il gruppo di Fratelli d’Italia non ha partecipato all’ultima riunione di maggioranza. Ecco perchè Mastrangeli avverte la necessità di un incontro con Alessia Turriziani e Franco Carfagna, rispettivamente coordinatrice del circolo cittadino e capogruppo di FdI. In seconda convocazione bastano 12 presenti per la validità della seduta. Se “dissidenti” (9), Pd (3) e Psi (1) ci sono, la maggioranza ne deve avere almeno 13 per non correre rischi relativamente all’approvazione delle delibere. Fratelli d’Italia, che ha 5 consiglieri, da tempo chiede risposte su aspetti amministrativi non secondari.

Nell’ambito del centrodestra la frattura con Forza Italia si è ulteriormente allargata. Il durissimo botta e risposta tra il Sindaco e gli “azzurri” pesa come un macigno. Ha affermato Riccardo Mastrangeli: «A rendere il quadro ancora più inaccettabile è stata la scelta di Forza Italia, che ha deciso di restare in aula e di garantire il numero legale, consentendo di fatto alla sinistra di portare avanti la mozione Pizzutelli. Una decisione che ha permesso di dare spazio e legittimità a un dibattito ideologico, lontano anni luce dalle priorità dei cittadini. Ciò che colpisce maggiormente è la contraddizione: la posizione assunta da Forza Italia a livello comunale non ha nulla a che vedere con quella nazionale del partito. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha dimostrato in questi mesi grande equilibrio e responsabilità, muovendosi su posizioni nette e credibili in sede europea e internazionale».

I consiglieri “azzurri” Pasquale Cirillo, Maurizio Scaccia e Christian Alviani hanno replicato: «Leggiamo con divertita perplessità l’ennesimo sproloquio politico da parte di Lega, Fratelli d’Italia e Lista per Frosinone, che accusano Forza Italia di aver fatto da “stampella alla sinistra” su due mozioni sul conflitto israelo-palestinese . Peccato che conosciamo bene la posizione del nostro partito, a livello nazionale e di governo, che non ha bisogno di suggeritori dell’ultima ora. Se proprio volete saperlo, molto probabilmente ci saremmo astenuti. Ma dov’erano gli assessori della maggioranza? A parte il vicesindaco Antonio Scaccia, in rappresentanza della Lista Noi con Vannacci, un dettaglio che da solo spiega molto del caos politico in cui versa questa Amministrazione. La verità è che l’assenza di Lega, Fratelli d’Italia e Lista per Frosinone in aula è un evidente atto di debolezza politica. Non siamo abituati a scappare con la coda tra le gambe. Né a sottrarci al confronto. Da che parte stanno Lega, FdI e Lista per Frosinone, visto che da oltre un anno governano appassionatamente con una parte del centrosinistra? Meno lezioni, più coerenza. Forza Italia sa benissimo dove sta: dalla parte del buon senso e della serietà politica».

Vero che Frosinone è un Comune capoluogo di provincia e che dunque i livelli regionali dei partiti del centrodestra esamineranno la situazione in vista delle elezioni del 2027 (quando contemporaneamente alle urne si andrà pure a Roma). Però è indubitabile che la spaccatura al Comune è profonda. FI è fuori dalla maggioranza da quasi un anno e mezzo. La sensazione è che Riccardo Mastrangeli a gennaio 2026 inizierà a pianificare le prossime amministrative. L’impostazione della coalizione trasversale non gli dispiace, ma ha bisogno di blindare il nucleo del centrodestra. Ecco perché la necessità di un chiarimento vero con Fratelli d’Italia. Sotto ogni punto di vista. Allo stesso modo appare ineludibile un faccia a faccia tra lo stesso Mastrangeli e il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri.

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