Il commento
14.10.2025 - 11:00
Il presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo
Prima di qualunque altra cosa va approvata la Zona Logistica Semplificata, perfino “rafforzata” se possibile. Perché le imprese davvero non possono più aspettare. Giuseppe Biazzo, presidente di Unindustria, lo ha chiesto alla politica senza se e senza ma nel corso dell’assemblea dell’associazione. A distanza di pochi giorni torna alla carica, sollecitando sia il Governo che la Regione Lazio. Perché c’è poco da girarci intorno: le aziende dei nostri territori sono “accerchiate” dalle realtà incluse nella Zes. C’è un gap competitivo incolmabile se non si interviene subito. Con la Zls intanto. C’è bisogno di procedure amministrative semplificate, c’è bisogno di misure fiscali come il credito di imposta. Altrimenti si parla e basta, senza concretizzare mai nulla.
Non solo: iniziative del genere hanno bisogno di rapidità. In caso contrario il solco si allarga progressivamente. Da troppi anni i territori del Basso Lazio fanno i conti con una politica che ha spesso deciso di non decidere. Adesso ci sono le condizioni per invertire il trend. Biazzo lo mette nero su bianco: «Semplificazione delle autorizzazioni e sostegno agli investimenti, anche delle grandi imprese». Oltre che delle piccole e delle medie. È passato un anno dalla proposta di istituire una Zona Logistica Semplificata. Un periodo enorme, considerando le accelerazioni e le urgenze economiche. Ora è una questione di dare priorità alle.... priorità.
Ci sarà tempo per verificare se la Stazione Tav del Basso Lazio si può fare davvero. Non c’è tempo, invece, per capire se il sistema imprenditoriale ed industriale delle province di Frosinone e Latina può continuare a reggere in queste condizioni. Quando a pochi chilometri di distanza i benefici per gli investimenti sono già operativi. Ecco perché la Regione Lazio deve alzare il pressing nei confronti dei Ministeri immediatamente. Per risposte che sono già in ritardo. Risposte che non potranno risolvere tutti i problemi, ma che sicuramente rappresenteranno un punto di (ri)partenza fondamentale. Perfino a livello di motivazioni “psicologiche” della classe imprenditoriale. Il futuro è adesso. Domani è già troppo tardi.
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