Quel che resta della settimana
12.10.2025 - 11:00
Concretezza e visione. Senza fronzoli e senza soprattutto promettere miracoli. Il presidente Giuseppe Biazzo ha tenuto l’assemblea di Unindustria con i piedi per terra. Non rinunciando però alla programmazione di un futuro che non aspetterà nessuno. In quest’ottica il faccia a faccia tra il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha rappresentato davvero una novità (positiva) assoluta. «Non ci sentirete mai litigare sulle cose da fare», hanno detto i due. Non si tratta soltanto di collaborazione istituzionale e di sinergia, si tratta di rendersi conto in quale direzione si sta andando. La direzione è quella di Roma Capitale, che imporrà una rivisitazione delle competenze (e delle opportunità) ad ogni livello. Anche per la Regione. E i territori delle province dovranno farsi trovare pronti. Gualtieri ha spostato avanti lo sguardo, parlando di come applicare l’Intelligenza artificiale alla Pubblica Amministrazione. Per snellire e sburocratizzare, in modo da aumentare il livello di attrattività dei territori. Francesco Rocca ha insistito sui collegamenti, altrettanto decisivi. Citando anche la Cisterna-Valmontone e l’ipotesi di una Stazione Tav a Ferentino. Ha detto Rocca: «Dobbiamo avere il coraggio di dire che per troppi anni sulle infrastrutture il Lazio è rimasto indietro perdendo terreno. La nostra Amministrazione ha impresso una svolta forte e stiamo recuperando». La platea degli industriali ha ascoltato attentamente. Consapevole che il Lazio ha bisogno di Roma tanto quanto Roma ha bisogno del Lazio. E che più della politica in questo caso conta la governance.
Il valore aggiunto del Consorzio industriale unico
Maurizio Stirpe è stato tra i fondatori di Unindustria e per anni ha ricoperto il ruolo di vicepresidente di Confindustria. Calibra ogni parola, ogni virgola, ogni pausa. Ha detto: «Deve essere il Consorzio industriale a gestire i 100 milioni che il Governo ha destinato alle imprese di questo territorio». Il riferimento (diretto) è ai 100 milioni di euro stanziati in favore del Consorzio industriale del Lazio con un decreto della presidenza del consiglio dei ministri. Cioè da Giorgia Meloni. Stirpe ha aggiunto: «È importante che la politica compia l’ultimo passo e che faccia gestire al Consorzio queste risorse. Perché l’ente conosce i territori e sa come “scaricare a terra” finanziamenti importanti, soprattutto in una fase come questa». Ma perché Maurizio Stirpe ha lanciato questo appello? Per vari motivi. Due in particolare. Il primo: i 100 milioni destinati alle imprese del territorio, unitamente all’attivazione delle Zone Logistiche Semplificate, sono l’unica alternativa rispetto alla mancata inclusione nella Zes di molti territori laziali. Tra i quali Frosinone e Latina. Il secondo: Stirpe sa che più passano i giorni, più si decide di non decidere, più aumenta il rischio che quei finanziamenti vengano gestiti con ritardi che nella sostanza li vanificherebbero. Ha indicato il Consorzio industriale perché l’ente, sotto la guida del commissario Raffaele Trequattrini (professore universitario), ha dimostrato sul campo di avere una governance all’altezza della situazione. Peraltro anche Giuseppe Biazzo ha affermato nella sua relazione: «La Regione, con il Consorzio industriale, deve essere attore protagonista di un sensibile miglioramento dei contesti produttivi e best practice in Italia. Noi crediamo che il Consorzio debba diventare un vero abilitatore di sviluppo». Stesso discorso di prima: più della politica conta la governance. Politiche industriali, pianificazione territoriale e sviluppo delle connessioni interne e con il resto dell’Italia: sono questi i tre elementi chiave che caratterizzeramo le strategie e i progetti dei prossimi anni.
Novo Nordisk, serve chiarezza in tempi rapidi
Shock dopo l’annuncio del colosso della farmaceutica Novo Nordisk dello stop alla produzione del farmaco anti obesità “Wegovy”. Perché proprio alla produzione di quel farmaco è legato l’investimento da oltre due miliardi di euro sullo stabilimento ex Catalent, nell’area industriale di Anagni. Investimento che prevede 800 nuovi posti di lavoro in cinque anni. Parliamo di un piano industriale di valenza nazionale, al punto che il Governo ha nominato il presidente della Regione Francesco Rocca commissario per questo progetto. E infatti Rocca ha convocato i vertici aziendali della multinazionale farmaceutica danese. Preoccupazione, ansia e angoscia i sentimenti prevalenti tra lavoratori e sindacati. In una nota l’azienda ha parlato di un processo di trasformazione e di «dinamiche di mercato profondamente mutate a livello mondiale». Ma la domanda è una sola: l’investimento previsto rimarrà dell’ importo e delle prospettive iniziali oppure no?
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