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Frosinone

Quelle assenze al vertice e le due “non maggioranze”

Il gruppo di FdI e il presidente del consiglio Tagliaferri non erano presenti al summit. Ma ormai esiste il fattore delle due “non maggioranze” nell’aula di Palazzo Munari

Quelle assenze al vertice e le due “non maggioranze”

L’immagine di una seduta del consiglio comunale di Frosinone

Ci sono due “non maggioranze”. Scopriremo se alternative o convergenti. Così come capiremo se saranno come i secoli del Manzoni, “l’un contro l’altro armato”. Ma intanto il sindaco Riccardo Mastrangeli guarda in entrambe le direzioni. Da una parte, naturalmente, al centrodestra: il primo cittadino non ha rinunciato all’idea di ricomporre la frattura con Forza Italia. Non soltanto in previsione delle elezioni del 2027, ma anche per questi ultimi venti mesi di consiliatura. L’altra direzione è quella che porta alla Lista Marzi. Domenico Marzi, Carlo Gagliardi e Alessandra Mandarelli per dieci mesi sono stati determinanti nel mantenere il numero legale in prima convocazione. Ora, con la seconda “chiama”, alcuni equilibri potrebbero cambiare. Detto questo, però, nulla esclude che Mastrangeli possa provare a raggiungere un’intesa programmatico-amministrativa con Marzi. La sensazione è che la prova del nove ci sarà sul bilancio. Però una cosa appare evidente: sia la ricucitura con gli “azzurri”, sia un’intesa con la Lista Marzi passerebbero attraverso una rappresentanza in giunta. E il nodo potrebbe essere proprio questo, nel senso che la coperta rischia di essere corta.

Intanto alla riunione della coalizione di giovedì sera si sono notate le assenze del gruppo di Fratelli d’Italia (che ha 5 esponenti) e del presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri.
Circostanza che ha fatto storcere il naso alla cosiddetta “galassia della Lega”, formata, oltre che dal Carroccio, anche dalla Lista Ottaviani e dalla Lista per Frosinone del vicesindaco Antonio Scaccia. In ogni caso è chiaro che quanto successo più di due mesi fa ha lasciato il segno. Ci riferiamo alle assenze degli assessori di FdI alla seduta della giunta nella quale ci fu la presa d’atto del percorso del Brt. Fratelli d’Italia non era d’accordo. Così come il presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri, che è uscito dalla Lista Ottaviani per quel motivo.

Il ripristino della seconda convocazione ha rappresentato comunque un segnale di maggiore agibilità politica per la coalizione. In ogni caso, però, si avverte la necessità di un chiarimento con Fratelli d’Italia e con Massimiliano Tagliaferri. Va detto che Riccardo Mastrangeli non perde occasione per ribadire che sul Piano urbano della mobilità sostenibile non intende derogare neppure su una virgola del programma.
Il discorso è necessariamente più ampio e va inquadrato in prospettiva. Nella primavera del 2027, oltre che a Frosinone, si voterà pure al Comune di Roma. Obiettivamente complicato immaginare che i livelli regionali del centrodestra non proveranno a ricostruire un quadro unitario ovunque. Tanto più che Frosinone è un Comune capoluogo. Rimane il fatto che le assenze dei consiglieri di Fratelli d’Italia e di Massimiliano Tagliaferri al vertice della coalizione non sono passate inosservate.

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