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Frosinone

Troppe sfumature di maggioranza

Chi sta con chi nella variegata alleanza trasversale che rimane sotto la quota minima di maggioranza. Ma intanto Riccardo Mastrangeli ribadisce che non cambierà una virgola sul piano della mobilità

Troppe sfumature di maggioranza

Non cambierà una virgola del programma relativo alla mobilità urbana. Il punto fermo del sindaco Riccardo Mastrangeli è questo. Ai fedelissimi lo ripete quotidianamente: «Tutto ciò che stiamo mettendo in campo è scritto nel programma con il quale ci siamo presentati alle elezioni, vincendole. Non solo: gli interventi che stiamo “scaricando a terra” sono corroborati da studi specifici. Non ci stiamo inventando nulla». Negli ultimi giorni si sta parlando molto del via libera della giunta al progetto per il capolinea del Brt a De Matthaeis con annessa rimodulazione delle rotatorie: doppio senso unico ai due lati dell’isola al centro della piazza, divieto di svolta subito a sinistra per chi proviene da via Maria, mentre da via Moro non si potrà più andare dritto verso l’altra rotatoria e via Maria. Anche in questo caso le polemiche non mancano, ma Mastrangeli ha deciso di non rispondere. D’altronde sin dall’inizio ha spiegato che intende caratterizzare questa consiliatura sul Piano urbano della mobilità sostenibile. Il fulcro è rappresentato dal Bus Rapid Transit. Ma la domanda è: in assenza di margini di confronto su questi argomenti, quali potranno essere gli effetti politici?

Le sedute ordinarie

A settembre non ci sarà la seduta ordinaria del consiglio comunale. L’assemblea si riunirà ad ottobre, probabilmente tra l’8 e il 10. Una premessa è necessaria. Da quasi due mesi si è consumata una frattura non di poco conto, proprio sulla delibera di giunta riguardante la presa d’atto del tracciato del Brt. Fratelli d’Italia non era d’accordo e infatti i due assessori non hanno partecipato a quella seduta. Stesso discorso per il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri, che è uscito dalla Lista Ottaviani. Non c’è stato alcun chiarimento tra Mastrangeli da una parte, FdI e Tagliaferri dall’altra. È Massimiliano Tagliaferri, nella qualità di presidente dell’aula di Palazzo Munari, a definire i termini della fissazione della seduta. Se cioè viene prevista esclusivamente la prima convocazione (come da dieci mesi a questa parte) oppure se si inserisce pure la seconda “chiama”. Differenza di non poco conto riguardo al numero legale: nel primo caso servono almeno 17 presenti nel secondo 12. In realtà la posta politica in palio è significativa. Perché finora (in tre anni e tre mesi) mai Riccardo Mastrangeli è andato “sotto” in aula. E quindi ha potuto ignorare le richieste di verifica politica e di rimpasto di giunta, prospettive che non piacciono al Sindaco. Se invece dovesse andare “sotto”, la situazione cambierebbe. La partita in corso è esattamente questa.

Oltre i numeri

La coalizione trasversale che sorregge Riccardo Mastrangeli arriva a quota 16 consiglieri su 33. Uno sguardo alla “mappa” è significativo. C’è la cosiddetta “galassia della Lega”, che il parlamentare e segretario provinciale del Carroccio Nicola Ottaviani sta ricompattando. Ne fanno parte il sindaco Mastrangeli, i consiglieri Dino Iannarilli (Lega), Cinzia Fabrizi e Giampiero Fabrizi (Lista Ottaviani), Francesca Chiappini, Sergio Verrelli, Corrado Renzi (Lista per Frosinone). Di questo raggruppamento fa già parte anche Marco Sordi, consigliere comunale eletto nella Lista Vicano. Ma non è sfuggita a nessuno la sua partecipazione alla tradizionale raduno di Pontida. Evento che ha seguito con Ottaviani e Mastrangeli. Parliamo in totale di 8 consiglieri comunali. Poi ci sono Fratelli d’Italia (5: Franco Carfagna, Marco Ferrara, Paolo Fanelli, Sergio Crescenzi, Francesca Campagiorni) e Massimiliano Tagliaferri. In tutto 6. Ora, è evidente che sia FdI che il presidente del consiglio comunale non faranno mancare il sostegno a Mastrangeli. Non saranno certamente loro a restare con il “cerino in mano”. Nel senso di far cadere un’Amministrazione di centrodestra. Tuttavia ci sono delle situazioni non risolte, che invece andrebbero chiarite. Specialmente in prospettiva futura. Completano il quadro della coalizione trasversale Andrea Turriziani (Lista Marini) e Claudio Caparrelli (Polo Civico). Alle prossime elezioni provinciali ci sarà una sorta di “test”. Nicola Ottaviani punterà alla riconferma di Andrea Amata, confidando in 9 voti ponderati (quello di Frosinone vale 306 punti). Oltre agli 8 della “galassia della Lega”, l’intenzione è provare a convincere anche Caparrelli. Naturalmente pure Fratelli d’Italia intende portare nell’emiciclo dell’ente di piazza Gramsci un consigliere del capoluogo. Il nome che circola è quello del capogruppo Franco Carfagna. Da capire cosa succederà durante e dopo la campagna elettorale. Perché nel centrodestra si valuterà il gioco di squadra dell’intera maggioranza. D’altronde nel 2023 proprio le provinciali determinarono le spaccature che hanno portato alla fuoriuscita di 9 “dissidenti”. Insomma il precedente c’è.

Il nodo di Forza Italia

Gli “azzurri” sono fuori dalla maggioranza da quattordici mesi. La distanza con l’Amministrazione Mastrangeli appare incolmabile, soprattutto in questo momento. Anche perché alla fine mai c’è stata una verifica politica nell’ambito del centrodestra. Qualcuno confida nel fatto che Frosinone è un Comune capoluogo di provincia e che quindi nell’ambito degli equilibri regionali del centrodestra, nel 2027 i leader politici proveranno a ricomporre la situazione. Ma intanto la situazione sul piano locale appare irrecuperabile. Sotto ogni punto di vista. Nessun segnale.

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