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Frosinone

Comune, le regole del caos. Schieramenti in frantumi e colpi bassi

Si sta già lavorando ad almeno due coalizioni trasversali. Incognite, variabili e tentazioni di giocare su più tavoli. Nel capoluogo la Politica è un optional

Comune, le regole del caos. Schieramenti in frantumi e colpi bassi

Uno scorcio della sala consiliare di Palazzo Munari

E adesso che succede? Per il momento nulla, perlomeno in consiglio comunale. Però nella prospettiva del 2027 il dado è tratto. Su questo non ci sono dubbi. Tre i “blocchi” già definiti. Per il resto si vedrà. Certamente non mancano né le incognite né le variabili.

La coalizione trasversale
Il sindaco Riccardo Mastrangeli non lo dice, ma ha già scelto lo schema con il quale ripresentarsi nel 2027. Sarà sicuramente sostenuto da Lega, Lista Ottaviani, Lista Mastrangeli e Lista per Frosinone. Ma soprattutto confida nell’appoggio della Lista Marzi, della Lista Marini e del Polo Civico. In totale fanno sei civiche. Le variabili, però, non sono di poco conto. Perché Mastrangeli nel 2022 è stato eletto come rappresentante di tutto il centrodestra. Oggi sia Fratelli d’Italia che il presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri (uscito dalla Lista Ottaviani) non gli faranno mancare i voti nell’emiciclo di Palazzo Munari. Tuttavia l’asse si è incrinato di parecchio. Fratelli d’Italia è il partito di maggioranza ad ogni livello (nazionale, regionale, provinciale, comunale) e ha il gruppo più numeroso (5 esponenti). Ma i suoi due assessori, ad inizio agosto, non hanno partecipato alla riunione della giunta nella quale il primo cittadino ha voluto l’approvazione della presa d’atto del percorso del Brt, fulcro del suo programma. E sulla mobilità urbana FdI ha più di un dubbio. Nonostante tutto questo, nessuna verifica è stata effettuata. Stesso discorso vale per Massimiliano Tagliaferri, tra i punti di riferimento più importanti del centrodestra cittadino, che governa la città ininterrottamente dal 2012. Certamente Frosinone è un capoluogo di provincia e a livello regionale i partiti del centrodestra tenteranno di ricomporre il quadro. Però nulla può essere dato per scontato. Fra l’altro Fratelli d’Italia potrebbe rivendicare la candidatura a sindaco. Infine, nel centrodestra c’è stata la frattura insanabile con Forza Italia, ora all’opposizione dell’Amministrazione Mastrangeli.

Il Pd e i “dissidenti”
In questi ultimi giorni i tre consiglieri del Partito Democratico hanno chiarito la loro posizione. L’intenzione è quella di un dialogo (finalizzato all’alleanza) con i nove “dissidenti” del centrodestra. Sicuramente con Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli) e Giovanni Bortone (Lega). Ma pure con i tre esponenti di FutuRa: Giovambattista Martino, Teresa Petricca e Francesco Pallone (i primi due eletti nella Lista Ottaviani, il terzo nella civica di Mastrangeli). La leadership di FutuRa è di Alessandra Sardellitti, ex assessore in questa consiliatura e in passato consigliere provinciale e comunale del Pd. Poi la rottura, forte e netta con i Dem. Da capire se lo strappo potrebbe essere ricucito. Alcuni “pontieri” sono già al lavoro.

Poi c’è Forza Italia: Maurizio Scaccia, Pasquale Cirillo, Christian Alviani. Vale il discorso di prima. La domanda è: una eventuale offensiva diplomatica su base regionale potrebbe rimettere a posto le cose? Difficile rispondere adesso. Certo è che il senatore Claudio Fazzone (coordinatore degli “azzurri” nel Lazio) non ha mai lanciato segnali di voler “recuperare” con Riccardo Mastrangeli. Quanto al candidato sindaco, il Pd continua a ritenere Angelo Pizzutelli la migliore soluzione possibile. Quest’ultimo, però, è assai cauto. Ha chiesto alcune risposte al partito su temi importanti. Per esempio una candidatura eleggibile e blindata alle provinciali. Ma a suo giudizio non c’è stato nulla oltre il silenzio. Sia nel 2017 che nel 2022 ha effettuato passi di lato per garantire l’unità del partito e ritiene che avrebbe meritato ben altri riconoscimenti. Infine il quadro del centrosinistra è tutto meno che unito, elemento che per Pizzutelli è fondamentale. Vedremo quello che succederà. Nell’ambito di una eventuale coalizione tra Pd e “dissidenti”, uno dei nomi che da mesi circola con insistenza è quello di Anselmo Pizzutelli, che più di tre anni fa è stato eletto nella Lista Mastrangeli. Salvo poi consumare una frattura clamorosa (e rumorosa) con l’attuale primo cittadino. Un suo “sì” alla proposta di candidarsi a sindaco (che gli è stata fatta più volte) non è scontata. Insomma, situazione in evoluzione.

La prospettiva del Psi
Nei giorni scorsi il Psi ha annunciato che nel 2027 si presenterà con un proprio candidato sindaco. E nell’ambito di una coalizione denominata “La Frosinone di domani”. Anche con due civiche: Frosinone Aperta e Area Vasta. Ha detto Schietroma: «L’obiettivo è quello di offrire ai cittadini la possibilità di scegliere alle prossime elezioni una alternativa veramente credibile, per coerenza di linea politica e per contenuti programmatici. Ovviamente la nostra coalizione è aperta ad altre forze politiche e civiche, purché veramente alternative all’attuale Amministrazione comunale». Aggiungendo: «Noi Socialisti abbiamo mantenuto l’impegno, preso con i cittadini che non condividono l’operato di questa Amministrazione comunale, di mettere in campo una proposta alternativa, forte e credibile, per le prossime elezioni. A distanza di circa venti mesi dalla scadenza naturale della consiliatura (primavera 2027), siamo già pronti per la campagna elettorale, con le idee chiare e con grande entusiasmo».

Con ventuno mesi di consiliatura davanti le dinamiche possono cambiare. E in ogni caso a fare la differenza saranno le decisioni (regionali) dei partiti: Fratelli d’Italia, Pd e Forza Italia per il caso specifico di Frosinone. Anche se il profilo “civico” per molti può essere una via di uscita. Oppure di fuga?

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