Il Frosinone si concentra per la sfida di Coppa Italia

Dopo il riposo di ieri, questa mattina il Frosinone tornerà in campo per mettere a punto gli ultimi dettagli in vista della gara di Coppa Italia che domani (fischio d’inizio alle ore 17) lo vedrà protagonista in casa del Cagliari. Una partita questa, valida per i sedicesimi di finale della manifestazione tricolore, che Alvini e i suoi ragazzi prepareranno praticamente con due sole sedute, di cui la prima c’era stata sabato mattina, anche se si era trattato soprattutto di una lavoro di scarico visto che ben sedici canarini erano scesi in campo la sera prima nella sfida di campionato contro il Sudtirol. Considerando che poi sabato si tornerà in campo per il campionato (alle 15 è in programma la trasferta sul campo del Mantova), è quasi certo che l’allenatore del Frosinone per l’incontro di domani pomeriggio darà spazio a diversi di quei calciatori meno impiegati nell’ultimo periodo. Anche se Alvini non vuole in alcun modo parlare di turnover. Una parola che non fa parte del suo vocabolario.

«Turnover - ha detto al termine della gara contro il Sudtirol - è un termine che non mi appartiene. Più esatto dire che faccio delle scelte guardando a tutto il materiale che ho a disposizione. Martedì a Cagliari è molto probabile che inizialmente scenderà in campo qualcuno che nell’ultima di campionato ha giocato meno».

In ogni caso, per provare a ipotizzare quello che sarà l’undici che Alvini manderà in campo dall’inizio in Coppa Italia, sarà necessario aspettare quantomeno l’allenamento di questa mattina. Anche per capire se qualcuno dei suoi ragazzi è uscito malconcio dalla sfida del Sudtirol e conoscere quelle che sono le sue condizioni al momento. Come ad esempio il difensore Monterisi, che a venti minuti dalla fine ha chiesto il cambio perchè aveva giramenti di testa dopo un colpo subìto, o il centrocampista Kone sceso in campo, dove è rimasto per tutti i novanta minuti, nonostante il problema alla caviglia che lo aveva tenuto in dubbio fino a pochi minuti dall’inizio dell’incontro con gli altoatesini.