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Frosinone

Comune al palo. Strategie senza... numeri

Coalizione trasversale senza maggioranza numerica, opposizioni lacerate e prive di visione. Il sindaco Riccardo Mastrangeli non sente alcun bisogno di verifiche oppure di vertici politici

Comune al palo. Strategie senza... numeri

Nessuno si sbilancia e a questo punto tutti vogliono aspettare la seduta ordinaria del consiglio comunale. Intanto per capire se sarà ripristinata o meno la seconda convocazione. Il presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri valuterà la situazione. Poi ci sono le provinciali, ma il fattore “tempo” può fare la differenza. Il mandato dei 12 consiglieri scade a dicembre, nell’immediata vigilia di Natale. Però il presidente della Provincia Luca Di Stefano potrà convocare le elezioni nei successivi novanta giorni. Significa che si potrebbe arrivare a marzo, quando mancherebbero quindici mesi alle elezioni comunali del 2027. E siccome il ruolo di consigliere comunale è determinante per ricoprire analoga carica a livello provinciale, la domanda è: chi firmerebbe davvero le dimissioni di massa? Perché anche fra gli esponenti delle opposizioni, in particolare tra i “dissidenti”, c’è chi ambisce ad un ruolo provinciale.

Centrosinistra
Nel centrosinistra “grande è la confusione sotto il cielo”. Il Partito Democratico è impegnato nella difficile e complessa stagione congressuale. Fin quando non sarà terminata non succederà nulla. Però intanto Angelo Pizzutelli valuterà le scelte del partito in merito alle candidature alle provinciali. Lui ha fatto capire chiaramente che gli piacerebbe concorrere con una prospettiva “eleggibile”. Se così non sarà effettuerà le sue valutazioni. Nulla può essere escluso. Per il resto, la coalizione che ha sostenuto Domenico Marzi nel 2022 non c’è più da tempo. Andrea Turriziani (Lista Marini) e Claudio Caparrelli (Polo Civico) fanno parte della coalizione trasversale che appoggia Riccardo Mastrangeli. Quindi va detto che 3 consiglieri su 4 della Lista Marzi contribuiscono (in modo determinante) a garantire il numero legale in aula nelle sedute ordinarie di prima convocazione. Parliamo di Domenico Marzi, Carlo Gagliardi e Alessandra Mandarelli. Mentre Armando Papetti è su una posizione opposta. Il Psi di Gian Franco Schietroma ha già definito tutto: coalizione e candidatura a sindaco. Ci sarà una coalizione denominata “La Frosinone di domani”. Con due civiche: Frosinone Aperta e Area Vasta. Il candidato a sindaco sarà Vincenzo Iacovissi, come nel 2022. Ma stavolta sostenuto da una coalizione. In tre anni il centrosinistra non ha fatto passi avanti. Nonostante le tre sconfitte consecutive (2012, 2017 e 2022). A Frosinone il centrodestra è sempre stato maggioritario. Quando il centrosinistra ha vinto (due volte con Domenico Marzi e una con Michele Marini), lo ha fatto sulla base di un “combinato disposto”. Rappresentato dall’unità della coalizione come punto di partenza e dalla capacità di aggregazione nei confronti di liste civiche trasversali. In questo momento non ci sono né il primo né il secondo elemento. Ed è obiettivamente complicato cambiare il trend in meno di due anni.

Centrodestra
La maggioranza uscita dalle urne nel giugno 2022 ha perso 9 esponenti, i “dissidenti”. Forza Italia ha 3 consiglieri: Maurizio Scaccia, Pasquale Cirillo (eletto in Frosinone Capoluogo) e Christian Alviani (eletto nella Lista Ottaviani). Poi c’è il gruppo di FutuRa: Giovambattista Martino e Teresa Petricca vennero eletti nella Lista Ottaviani, Francesco Pallone nella Lista Mastrangeli. Quindi ci sono Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli) e Giovanni Bortone (Lega). Non c’è alcun segnale che vada nelle direzione di una possibile ricomposizione. Sul piano strettamente politico più di qualcuno sottolinea che a livello regionale nel 2027 i leader dei partiti non potranno consentire un centrodestra spaccato. E che quindi si farà di tutto per “recuperare” Forza Italia. Considerando che contemporaneamente si voterà pure a Roma. Lo scenario ci sta, ma bisogna considerare che a livello locale gli “strappi” sono stati forti. Non sarà comunque semplice. Per il resto, sarebbero necessari alcuni chiarimenti. Per esempio con Fratelli d’Italia, che ha 5 consiglieri e 2 assessori. Il partito non è d’accordo sul Brt e su aspetti decisivi della mobilità urbana. Come non è d’accordo il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri, che ha lasciato la Lista Ottaviani. Poi c’è la Lista per Frosinone: 1 assessore (il vicesindaco Antonio Scaccia) e 3 consiglieri. La civica ha chiesto a Mastrangeli di convocare una riunione di maggioranza. Facendo capire che va ripristinato l’assetto della maggioranza di centrodestra. Dunque, favorendo il rientro di Forza Italia. Non sono arrivate risposte. Il paradosso politico del Comune di Frosinone è che c’è una maggioranza senza numeri: la coalizione trasversale si ferma a quota 16 su 33. Ma non c’è neppure un’opposizione in grado di ribaltare la situazione con 17 firme (dimissioni di massa) o 17 voti (mozione di sfiducia). Inoltre, particolare non trascurabile, in più di tre anni di mandato Riccardo Mastrangeli mai è andato “sotto” nell’aula di Palazzo Munari. Ed è per questo che il Sindaco non sente alcun bisogno di una verifica e neppure di una riunione di maggioranza. Fibrillazioni, nervosismi e malumori non mancano. Ma non vanno oltre questa dimensione.

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