Spazio satira
Frosinone
10.09.2025 - 15:00
Dino Iannarilli, Marco Sordi, Angelo Retrosi e Rossella Testa alle Olimpiadi Victoria FOTO MASSIMO SCACCIA
È il momento dei retroscena e delle ricostruzioni spericolate, ma anche delle fughe in avanti e delle trattative rigorosamente lontano dai riflettori. Con un imperativo categorico: cercare di mettere in difficoltà... l’alleato. D’altronde al Comune di Frosinone non c’è una maggioranza vera e propria. Perlomeno sul piano numerico. La coalizione trasversale che sostiene il sindaco Riccardo Mastrangeli si ferma a quota 16 (su 33). E se 3 consiglieri su 4 della Lista Marzi (Domenico Marzi, Alessandra Mandarelli, Carlo Gagliardi) non mantenessero il numero legale nelle sedute di prima convocazione del consiglio comunale, sarebbe impossibile approvare le delibere. Però non c’è neppure un’opposizione in grado di approvare una mozione di sfiducia o di firmare le dimissioni di massa. Anche in questo caso mancano i “numeri”. Oltre che probabilmente la volontà politica.
Alle prossime provinciali si conteranno in molti. Per esempio Fratelli d’Italia, che ha intenzione di eleggere un consigliere di Frosinone. E che vorrà capire quali saranno le scelte della maggioranza (si fa per dire) e del sindaco Mastrangeli. Per esempio Forza Italia, partito fondatore del centrodestra che è fuori dalla maggioranza da oltre un anno. Gli “azzurri” potrebbero puntare sul gruppo dei nove “dissidenti” e poi cercare di allargare il fronte. Ogni singolo voto ponderato del Comune capoluogo vale 306 punti.
Poi c’è da capire cosa succederà nel Partito Democratico. Se cioè Angelo Pizzutelli avrà una candidatura “eleggibile” alle provinciali. Se così non sarà, allora potrebbe perfino concretizzarsi la sua uscita dai Dem.
Quindi c’è la “galassia” della Lega. Nicola Ottaviani, parlamentare e coordinatore provinciale del Carroccio, quasi sicuramente punterà ancora sulla conferma a consigliere provinciale di Andrea Amata, consigliere comunale di Alvito. Confidando nei voti ponderati dell’esponente della Lega (Dino Iannarilli), di Riccardo Mastrangeli, della Lista Ottaviani (Gianpiero Fabrizi, Cinzia Fabrizi), della Lista per Frosinone (Francesca Chiappini, Sergio Verrelli, Corrado Renzi). Ottaviani potrebbe chiedere anche a Claudio Caparrelli (Polo Civico) di votare per Amata. Oltre che a Marco Sordi (Lista Vicano sindaco). Una base di partenza di nove voti ponderati del capoluogo potrebbe bastare. Per quanto riguarda Marco Sordi, per qualcuno si potrebbe pure ipotizzare un approdo nella Lista Ottaviani, che ha iniziato la consiliatura con 5 esponenti e adesso è scesa a 2. Ma c’è un aspetto politico da considerare. Marco Sordi alle elezioni del 2022 è stato il primo dei non eletti della Lista Vicano Sindaco. Ed è entrato in aula dopo il passo indietro di Mauro Vicano e la nomina di Laura Vicano assessore.
Alle comunali Mauro Vicano si è candidato sindaco e poi al ballottaggio ha raggiunto un accordo proprio con Riccardo Mastrangeli e Nicola Ottaviani. Rafforzare una lista a scapito di un’altra è un’operazione che avrebbe poco senso. Con il rischio di destabilizzare ulteriormente un quadro già fragile. Ma soprattutto minerebbe le fondamenta politiche del concetto stesso di un accordo al ballottaggio. Anche e soprattutto in prospettiva. Peraltro in una consiliatura caratterizzata da ben 9 consiglieri “dissidenti”. Eletti cioè nel centrodestra e fuori dalla maggioranza. Poi ci sono i malumori di Fratelli d’Italia sul Brt. Infine, l’uscita del presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri (uno dei punti di riferimento del centrodestra cittadino) dalla Lista Ottaviani. In questo momento Tagliaferri è “indipendente”.
Insomma, indubbiamente rispetto a tre anni fa il centrodestra ha dovuto fare i conti con tante defezioni e lacerazioni. Al punto che è complicato immaginare un quadro unitario in vista del 2027. Alla luce della posizione di Forza Italia e delle contrapposizioni tra Fratelli d’Italia e Lega. Due anni passano in fretta? Non proprio.
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