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Frosinone

Assi di ferro in maggioranza. Sindaco al bivio

Mastrangeli ha dimostrato di mantenere un rapporto politico fortissimo con Ottaviani e Piacentini. Adesso però dovrà tenere conto delle posizioni di Fratelli d’Italia e di Massimiliano Tagliaferri

Assi di ferro in maggioranza. Sindaco al bivio

Il sindaco Riccardo Mastrangeli, il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri e l’assessore Adriano Piacentini

Senza girarci troppo intorno: il punto nodale è rappresentato dagli equilibri all’interno della coalizione. Anche le recenti scelte (in primis la presa d’atto in giunta del percorso del Brt) hanno dimostrato che l’asse di ferro tra Riccardo Mastrangeli, Nicola Ottaviani e Adriano Piacentini rimane un punto di riferimento per il sindaco. Ma adesso c’è una situazione diversa. L’uscita dalla Lista Ottaviani del presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri non è una circostanza di poco conto. Anche perché sul Bus Rapid Transit c’è stato lo strappo di Fratelli d’Italia, partito leader del centrodestra e gruppo più numeroso nell’aula di Palazzo Munari. Non va neppure dimenticato che la Lista per Frosinone del vicesindaco Antonio Scaccia ha inviato diversi messaggi “forti e chiari” all’indirizzo del primo cittadino. Sottolineando che è necessario ragionare sull’opzione di una ricomposizione dell’originaria maggioranza di centrodestra. Il che comporterebbe il “recupero” di Forza Italia.

I rapporti di forza
Ormai da mesi Riccardo Mastrangeli fa affidamento su una coalizione trasversale, che arriva a quota 16 consiglieri su 33. Ma quale la mappa degli equilibri? Lista Ottaviani (2 consiglieri e 2 assessori), Lega (1 consigliere e 1 assessore) e Lista Vicano (1 consigliere e 1 assessore) sono schierati con Riccardo Mastrangeli (che a sua volta è anche consigliere) senza se e senza ma. In totale 5 consiglieri e 4 assessori. E naturalmente il sindaco. Della Lista per Frosinone di Antonio Scaccia abbiamo detto: 3 consiglieri e 1 assessore. Il vicesindaco è da tempo coordinatore regionale dell’associazione Noi con Vannacci. La civica non ha mai fatto mancare il sostegno al primo cittadino, ma da tempo Scaccia sta seguendo una sua linea. Non perfettamente coincidente con quella di Mastrangeli. Un elemento del quale tenere conto. Poi ci sono Fratelli d’Italia (5 consiglieri e 2 assessori) e il presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri, “indipendente” dopo aver lasciato la Lista Ottaviani. C’è un potenziale asse di 6 consiglieri e 2 assessori. Oltre al presidente del consiglio comunale, carica dal profilo istituzionale. Dunque, è una questione di... assi. Specialmente in previsione delle prossime elezioni, che si terranno nel 2027. Per esempio Fratelli d’Italia e Lista per Frosinone sono per continuare a celebrare le primarie. Riccardo Mastrangeli non è affatto convinto. Per completare il quadro della coalizione trasversale, bisogna ricordare che ne fanno parte altresì Andrea Turriziani (Lista Marini) e Claudio Caparrelli (Polo Civico). Entrambi eletti nelle file delle opposizioni nel 2022. Però per raggiungere e mantenere il numero legale (fissato a quota 17) è decisiva la Lista Marzi. Finora 3 dei 4 consiglieri della civica hanno garantito lo svolgimento delle sedute e quindi l’approvazione delle delibere. Parliamo di Domenico Marzi, Alessandra Mandarelli e Carlo Gagliardi. Non Armando Papetti. In ogni caso a settembre alcune situazioni saranno più chiare. Specialmente in consiglio comunale, visto che nessuno prende l’iniziativa sul piano politico.

Il “fattore” dissidenti
Sono 9 i consiglieri comunali eletti nelle liste del centrodestra che non fanno più parte della maggioranza. Precisamente: 3 di Forza Italia, 2 della Lista Mastrangeli e 1 della Lega. Quindi i 3 del gruppo FutuRa, 2 dei quali fuoriusciti dalla Lista Ottaviani e 1 dalla civica di Mastrangeli. Tutto si può dire meno che negare l’evidenza. Vale a dire il fatto che il centrodestra del 2022 non esiste più. Perché Forza Italia (partito fondatore) è all’opposizione, perché la lista di diretto di riferimento del sindaco non sostiene Mastrangeli, perché la galassia composta dalla Lega e da diverse civiche (punto di forza di Nicola Ottaviani per anni) non ha più lo stesso peso. Ma anche perché le richieste di Fratelli d’Italia sul Brt e su altre tematiche non sono state tenute in considerazione. Vero che Frosinone è Comune capoluogo e come tale ci sono delle dinamiche regionali che il primo partito del Paese non può non considerare. Ma vero pure che il gruppo di Frosinone del partito di Giorgia Meloni ha preso malissimo l’accelerazione di Mastrangeli sul Bus Rapid Transit. Poi c’è Massimiliano Tagliaferri, presidente del consiglio comunale. Perno storico del centrodestra cittadino, protagonista dei tre mandati consecutivi. L’addio alla lista di Nicola Ottaviani (parlamentare e coordinatore provinciale della Lega) è un fatto destinato a pesare moltissimo nello scacchiere frusinate. Nessuno intende sfiduciare Mastrangeli o interrompere la consiliatura. Almeno per il momento. La partita vera si giocherà su equilibri e rapporti di forza. Sugli “assi” quindi.

Il centrosinistra
Il Psi di Gian Franco Schietroma e Vincenzo Iacovissi ha le idee chiare: alle prossime elezioni si presenterà ancora una volta in autonomia (come nel 2022). Stavolta però nell’ambito di una coalizione composta da una o due civiche. Quindi c’è il Partito Democratico, che ha 3 consiglieri. La priorità dei prossimi mesi sarà quella della stagione congressuale. La domanda è: in vista del 2027 il Pd proverà a ricostruire la coalizione di centrosinistra oppure tenterà di mettere in campo uno schema più ampio che guardi anche alle civiche? In un contesto trasversale? Per il momento è stata avanzata (ma non ufficialmente) l’idea che Angelo Pizzutelli possa essere il candidato sindaco. Quest’ultimo però non si è sbilanciato. Troppi passaggi da definire.

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