Cerca

Politica

Pd, un congresso lungo un anno

La fumata bianca slitta ancora, ma il tesseramento dovrebbe svolgersi a settembre e ottobre. I 67 circoli potrebbero essere chiamati al voto tra novembre e dicembre. Dodici mesi dopo lo stop

Congresso del Pd, si entra nel vivo. Gianassi convoca i big. E non solo

Le certezze sono due. La prima: esiste un’intesa tra le “correnti” affinché le tappe e le modalità della stagione congressuale del Pd vengano declinate e “scaricate a terra”. La stagione chiave sarà l’autunno: da settembre a dicembre. La seconda: l’onorevole Federico Gianassi, parlamentare e commissario ad acta per il tesseramento, è stato nominato dal livello nazionale. Sulla sua indicazione ci sono stati il via libera della segretaria Elly Schlein, il voto della direzione e il sostegno unanime dell’intera commissione nazionale di garanzia. In questi giorni Gianassi si sta confrontando con i massimi vertici del partito. Ai quali chiederà una blindatura totale delle sue determinazioni.

Per quanto concerne i tempi, si preannunciano lunghi. Il tesseramento non inizierà prima del 10 settembre ed è presumibile che possa chiudersi a fine ottobre. Sia relativamente ai nuovi iscritti che con riferimento al rinnovo della tessera da parte di chi l’ha sottoscritta nel 2024. Con ogni probabilità al centro saranno posizionati i circoli. Una volta ultimata questa fase, bisognerà stabilire un giorno per la presentazione delle candidature alla segreteria. Difficile che si possa andare oltre la prima settimana di novembre. Poi dovranno svolgersi i congressi dei 67 circoli territoriali, chiamati ad eleggere i delegati all’assemblea provinciale. Si snoderanno lungo un arco temporale di tre settimane. Sarà l’assemblea provinciale ad indicare il segretario, sulla base dei risultati e delle percentuali definite nel contesto dei circoli.

Vale la pena ricordare che il congresso del Pd si è arenato il 23 dicembre 2024. Se adesso tutto dovesse filare liscio (ma per quanto concerne la federazione della provincia di Frosinone mai dire mai), l’elezione ci sarebbe a dicembre 2025. Dopo un anno. Non è poco. Fra l’altro nel Lazio, a cominciare dal Comune di Roma, si è aperto un periodo diverso rispetto al passato. Nel senso del dialogo tra le correnti. In particolare tra Rete Democratica dell’onorevole Claudio Mancini e AreaDem del consigliere regionale Daniele Leodori, che peraltro è il segretario del Pd nel Lazio. Carica alla quale è stato eletto, più di due anni fa, con il 95% dei consensi. Sulla base di un’intesa fortissima tra le diverse componenti. A Frosinone, invece, si fatica a trovare una condivisione perfino su tempi e modalità del tesseramento. Quando si celebrerà, sarà in ogni caso un congresso di “conta”. I candidati alla segreteria sono due. Achille Migliorelli è sostenuto da AreaDem di Francesco De Angelis e da Parte da Noi di Danilo Grossi. Mentre Luca Fantini è appoggiato da Rete Democratica di Sara Battisti e da Energia Popolare di Antonio Pompeo.

La domanda è: cosa succederà dopo il congresso? Per quanto concerne gli organismi dirigenti, è chiaro che saranno costituiti sulla base degli equilibri e dei rapporti di forza definiti dal congresso. Il nodo è politico, nel senso che i Democrat hanno bisogno di rimettersi in moto in Ciociaria. Affrontando una serie di questioni che hanno portato a delle spaccature. Perfino in alcuni Comuni. Pensiamo a Ferentino e ad Anagni per esempio. Ricordiamo inoltre che la stagione congressuale è ferma al palo da febbraio 2025, quando la commissione regionale di garanzia (investita del tema a causa di diversi ricorsi) ha stabilito che il tesseramento 2024 era da considerarsi valido ai fini dell’iscrizione, ma non per la definizione della platea congressuale. Ricostruire un clima realmente unitario non sarà semplicissimo.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione