Spazio satira
L'analisi
18.06.2025 - 15:31
È il momento dei nervi saldi, perché la situazione politica all’interno del centrodestra al Comune di Frosinone è tanto complessa quanto delicata. E i tentativi di provare (senza riuscirci) a minimizzare la questione si infrangono contro... la realtà. Per questo Paolo Trancassini, parlamentare e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, ha deciso di affrontare la situazione direttamente. Parliamo di un Comune capoluogo, che quindi deve necessariamente fare i conti con dinamiche regionali. Trancassini ieri si è confrontato con il deputato e presidente provinciale Massimo Ruspandini, con il capogruppo Franco Carfagna e con Alessia Turriziani, coordinatrice del circolo frusinate di Fratelli d’Italia. Per fare il punto della situazione a tre anni dalla vittoria elettorale. Nel contesto di un quadro che ha visto la fuoriuscita dalla maggioranza di centrodestra di ben 9 consiglieri eletti, 3 dei quali di Forza Italia. Ma pure in un contesto che ha visto la crescita di FdI nel capoluogo. Non soltanto perché ha il gruppo più numeroso, con 5 esponenti. A stretto giro di posta la delegazione composta da Massimo Ruspandini,
Franco Carfagna e Alessia Turriziani incontrerà il sindaco Riccardo Mastrangeli. Un profilo fortemente politico della delegazione. Evidente altresì pure un altro messaggio (nemmeno troppo subliminale): l’asse di ferro tra Trancassini e Ruspandini. Dice Paolo Trancassini: «Per Fratelli d’Italia il faro è l’unità del centrodestra, che consideriamo un valore. Il nostro partito fa della lealtà una ragion d’essere. Le premesse sono necessarie perché vere. Detto questo, riteniamo che è il momento di effettuare una riflessione seria e approfondita con il sindaco Riccardo Mastrangeli». Poi aggiunge: «Tra i nostri obiettivi c’è quello di rilanciare l’azione di governo nell’ambito della concretezza. Con i riflettori accesi su argomenti precisi, già sottolineati dal gruppo di Fratelli d’Italia del Comune di Frosinone. Mi piace evidenziare che stiamo ponendo questioni che riguardano la comunità di Frosinone. Non incarichi o altro. Nelle prossime ore Massimo Ruspandini, Franco Carfagna e Alessia Turriziani incontreranno il Sindaco». Chiediamo a Trancassini: ma cosa potrebbe succedere qualora a Fratelli d’Italia non dovessero essere date le risposte che sono state chieste da tempo?
Rileva Trancassini: «A Fratelli d’Italia non appartengono strappi e colpi di testa. Siamo un partito serio. Da parte nostra nessuna sfiducia e nessun azzeramento. Qualora dovessero esserci dei problemi, la strada sarebbe obbligata: la questione approderebbe al tavolo regionale del centrodestra. Perché Frosinone è un Comune capoluogo». Paolo Trancassini delinea un perimetro di carattere politico, evidenziando il senso di responsabilità di Fratelli d’Italia, partito di governo ad ogni livello. Il richiamo al tavolo regionale è indicativo.
Detto tutto questo, è palese a tutti che nell’ambito del centrodestra frusinate i problemi ci sono e pure grandi. Da mesi Forza Italia (partito fondatore della coalizione) chiede una verifica politica e l’azzeramento della giunta. Perché tutto si può fare meno che ignorare quello che è successo in tre anni: 9 consiglieri eletti in maggioranza sono praticamente all’opposizione. Lunedì sera c’è stata una riunione di maggioranza dal taglio amministrativo, vale a dire focalizzata su tematiche che andranno all’attenzione dell’aula consiliare. Si è parlato pure della proposta di Fratelli d’Italia di prevedere una corsia di transito per le automobili a piazzale Kambo. Stabilendo che verrà effettuato un tentativo con Ferrovie dello Stato, con l’obiettivo di ottenere una sorta di deroga sul punto. Tornando all’ipotesi dell’azzeramento, è evidente che in tanti la vedano come fumo negli occhi. In questi anni il processo di composizione e ricomposizione dei gruppi consiliari è andato avanti senza soluzione di continuità.
E non esiste più da tempo una corrispondenza tra la rappresentanza in giunta e il sostegno dei partiti e delle liste civiche.
Inoltre oggi la coalizione che appoggia Mastrangeli ha un profilo trasversale. Nel senso che ne fanno parte esponenti che erano stati eletti nelle file delle opposizioni di centrosinistra. Senza considerare (particolare on trascurabile) che il numero legale in aula viene retto e garantito dalla Lista Marzi, che ha 4 consiglieri. Domenico Marzi, primo cittadino per due mandati alla guida di alleanze di centrosinistra, nel 2022 è stato il principale avversario proprio di Mastrangeli. Arrivando al ballottaggio. Ora è vero che in politica le situazioni e le dinamiche cambiano, ma i cittadini che hanno deciso di dare il loro voto a Marzi certamente non si aspettavano una situazione di questo tipo.
Quindi, il centrodestra: governa il capoluogo ininterrottamente dal 2012. Sulla scorta di tre elezioni vinte (due mandati di Nicola Ottaviani e uno di Riccardo Mastrangeli). Qualcuno a livello cittadino si è mai posto davvero il problema che tutto questo è stato possibile grazie ad uno spirito realmente unitario? Se oggi, invece, si preferiscono altre formule, allora c’è qualcosa che non funziona. Per questo le parole di Paolo Trancassini vanno lette nel presente ma pure in prospettiva. Perché il tema dei prossimi mesi sarà quello di capire chi veramente è intenzionato a ricostruire la coalizione a Frosinone, il Comune capoluogo. E chi invece tesse una sorta di tela di Penelope, da costruire di giorno e da disfare di notte. Infine, per quale motivo effettuare un “tagliando” amministrativo sarebbe lesa maestà? Magari servirebbe a dare un nuovo slancio. Perfino sotto il profilo motivazionale.
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