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Frosinone

Maggioranza allo specchio: ora chiarezza su tutti i fronti

La coalizione che sostiene il sindaco Riccardo Mastrangeli dovrà guardarsi in faccia e fare chiarezza. Le sedute consiliari continueranno ad essere fissate esclusivamente in prima convocazione

Maggioranza allo specchio: ora chiarezza su tutti i fronti

Una seduta del consiglio comunale

Le sedute consiliari continueranno ad essere fissate esclusivamente in prima convocazione. Nei giorni scorsi era circolata l’idea che si potesse tornare a prevedere pure una seconda “chiama”. Per dare maggiore tranquillità di “numeri” alla coalizione che sostiene il sindaco Riccardo Mastrangeli. Ma l’intenzione del presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri (che ha la diretta competenza su tale aspetto) non è questa. Il che potrebbe perfino essere interpretato come un segnale di fiducia. La votazione sul Rendiconto ha confermato che Mastrangeli può contare su un assetto parametrato su 16 sì su 33. Ma pure sull’astensione, e quindi sul mantenimento del numero legale, della Lista Marzi, che ha 4 esponenti. Insomma, almeno fino all’autunno non dovrebbero esserci problemi. Il condizionale è d’obbligo perché le sorprese sono sempre dietro l’angolo. La Lista Marzi ha con Mastrangeli una sorta di “apertura programmatica”. Basata soprattutto su due punti: la vendita dell’ex Mtc (e lo spostamento degli uffici comunali nella struttura di piazza VI Dicembre) e la riattivazione dell’ascensore inclinato. Domenico Marzi è in attesa di vedere i risultati, ma in ogni caso effettuerà le sue valutazioni tra settembre e ottobre. Dunque fino ad allora difficilmente lo schema cambierà.

Resta invece aperta la questione politica all’interno del centrodestra. Il fronte più importante è quello dei rapporti tra il sindaco Riccardo Mastrangeli e il gruppo di Fratelli d’Italia, che con 5 consiglieri è il più numeroso della maggioranza. Il tema è noto. FdI da settimane ha chiesto al primo cittadino risposte su temi riguardanti la mobilità urbana. In particolare la previsione di una corsia di transito per le auto a piazzale Kambo. Mastrangeli ha ribadito che non si tornerà indietro sul punto della totale pedonalizzazione di piazzale Kambo. La tensione politica c’è, inutile negarlo. Qualcuno aveva perfino ipotizzato che FdI potesse decidere di non partecipare alle riunioni del consiglio. E magari della giunta. Ma è evidente che Fratelli d’Italia (primo partito del Paese ad ogni livello) mai farebbe cadere un’Amministrazione di centrodestra in un Comune capoluogo come Frosinone. Peraltro in una fase sicuramente delicata, che necessariamente investe altresì i livelli regionali dei partiti. Al tempo stesso, però, alcune dinamiche locali hanno una loro precisa specificità.

L’altro versante riguarda gli assetti dell’intera coalizione, uscita vincitrice (per la terza volta consecutiva) dalle elezioni del 2022. E qui arrivano le dolenti note, dal momento che 9 consiglieri che hanno preso le distanze sono decisamente troppi. Fra l’altro 3 di questi sono di Forza Italia, partito fondatore del centrodestra. Pasquale Cirillo, segretario cittadino degli “azzurri”, nel suo intervento in aula ha parlato (non per caso) di contrarietà al “modello Mastrangeli”. Poi sono i 3 esponenti di FutuRa: Giovambattista Martino, Teresa Petricca e Francesco Pallone. I primi due eletti nella Lista Ottaviani e il terzo nella civica di Mastrangeli. Infine, Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli) e Giovanni Bortone (Lega). In questi mesi sono cadute nel vuoto tutte le richieste finalizzate ad avviare una verifica politica all’interno della coalizione originaria di centrodestra. Forza Italia ha costantemente messo come “paletto” l’azzeramento della giunta. Mai nessuna apertura su questo da parte di Riccardo Mastrangeli ma neppure dagli altri gruppi della coalizione. Probabile che la prossima settimana possa esserci una riunione di maggioranza, convocata su temi di carattere amministrativo. Perché per fine mese sarà fissata la seduta ordinaria del Consiglio. Qualora si arrivasse a organizzare un summit, sarebbe impossibile non affrontare altresì le tematiche politiche sul tavolo. Anche perché il momento è delicato. E decisivo.

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