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Frosinone

Rendiconto: le strategie di Forza Italia. E di Mastrangeli

Se gli “azzurri” dovessero votare no al Rendiconto, allora nel centrodestra nulla sarebbe più come prima. Non ci saranno riunioni di maggioranza, il che vuol dire che Riccardo Mastrangeli non cambierà strategie

Rendiconto: le strategie di Forza Italia. E di Mastrangeli

Non ci saranno riunioni di maggioranza prima della seduta di venerdì, con all’ordine del giorno l’approvazione del Rendiconto. Vuol dire che Riccardo Mastrangeli non ne vede la necessità. Il che lascia presumere che i numeri ci saranno. Ricordiamo che la coalizione trasversale che sostiene il primo cittadino parte da 16 voti su 33. Ma siccome in prima convocazione occorre mantenere il numero legale (fissato a quota 17), è sempre più evidente il ruolo decisivo della Lista Marzi, che ha 4 esponenti. La civica si è astenuta sul bilancio e ha aperto un canale di confronto programmatico. Avanzando altresì delle proposte specifiche su temi come un parcheggio a via Ciamarra, la vendita dell’ex Mtc, l’ascensore inclinato e la Casa dello studente. Nei prossimi mesi la Lista Marzi effettuerà una riflessione sul piano amministrativo e allora si capirà se potrà esserci o meno un accordo di fine consiliatura. Intanto però si va avanti con questo tipo di schema.

Sul piano strettamente politico, la posizione di Forza Italia sarà quella più attenzionata. Il gruppo è formato da 3 consiglieri: Maurizio Scaccia, Pasquale Cirillo e Christian Alviani. I primi due sul bilancio si sono astenuti, il terzo (che allora era “indipendente”) ha votato si. È chiaro che se gli “azzurri” dovessero passare dall’astensione al no, allora sarebbe un punto di svolta. In primis per quanto riguarda gli assetti e le prospettive del centrodestra. Intanto perché Frosinone è un Comune capoluogo e questo ha un suo “peso” nelle dinamiche regionali della coalizione. Ma c’è da considerare che da quasi un anno FI è posizionata all’appoggio esterno della giunta Mastrangeli: non ha più un assessore in giunta. Inoltre la contrapposizione con Mastrangeli è totale. Nelle scorse settimane si era parlato di una possibile ricomposizione. Forza Italia però ha continuato a mantenere la propria posizione: azzeramento della giunta e verifica all’interno del centrodestra. Non sono arrivate risposte né dal sindaco né dagli altri gruppi della maggioranza originaria. Ecco perché un voto contrario sul Rendiconto può starci. E cambierebbe tutto.

Anche in vista delle elezioni del 2027. Vero che mancano due anni, ma le frammentazioni degli schieramenti sono enormi ed è complicato immaginare che qualcosa possa davvero cambiare. Intanto in aula consiliare potrebbe scattare una sorta di strategia unitaria da parte di chi è all’opposizione: il Partito Democratico, Forza Italia, la lista FutuRa, i “dissidenti” Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli) e Giovanni Bortone (Lega). All’opposizione c’è anche il Psi di Vincenzo Iacovissi, che però ha una strategia diversa: andare avanti per conto proprio, con lo stesso schema del 2022. Quindi con una candidatura a sindaco autonoma. Si tratta di un elemento non secondario, perché è sempre più difficile ipotizzare un centrosinistra unito.

Fra l’altro sia Andrea Turriziani (Lista Marini) che Claudio Caparrelli (Polo Civico), che tre anni fa hanno sostenuto la candidatura a sindaco di Domenico Marzi, ora fanno parte della coalizione che appoggia il sindaco Mastrangeli. Della Lista Marzi abbiamo detto. Allo stesso modo della maggioranza non fanno più parte 9 consiglieri. I 3 di FutuRa innanzitutto: Giovambattista Martino, Teresa Petricca e Francesco Pallone. I primi due eletti nella Lista Ottaviani, il terzo nella Lista Mastrangeli. Poi ci sono, come detto, Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli) e Giovanni Bortone (Lega). Infine Forza Italia: Pasquale Cirillo, Maurizio Scaccia, Christian Alviani.

Poi c’è il tema delle primarie. Il centrodestra le ha sempre effettuate nelle ultime tre occasioni: 2012, 2017 e 2022. Ma era evidente chi avrebbe vinto. Gli appuntamenti sono serviti a tenere insieme la coalizione. Adesso invece ci sono punti di vista diversi. La Lista Marini ha già indicato Andrea Turriziani come candidato alle primarie. Mentre sia Fratelli d’Italia che la Lista per Frosinone del vicesindaco Antonio Scaccia hanno fatto chiaramente capire che le primarie dovranno essere contendibili.
Riccardo Mastrangeli ha scelto (per adesso) di non replicare. Ma sicuramente il Sindaco non accetterà mai un contesto del genere. È anche e soprattutto per questo che ha optato per una coalizione trasversale. Un’idea che ha in mente perfino sul piano elettorale.

Sul versante del centrosinistra, bisognerà capire le strategie del Partito Democratico. Il gruppo, composto da Angelo Pizzutelli, Fabrizio Cristofari e Norberto Venturi, è rimasto all’opposizione, rivendicando la scelta. La domanda è: tra due anni i Democrat sceglieranno di essere ancora il perno di una coalizione di centrosinistra oppure guarderanno a scenari diversi? Magari trasversali? Come del resto è già successo sia alle amministrative di Ferentino che a quelle di Veroli. C’è da risolvere la situazione del circolo frusinate del partito, fermo al palo da mesi in attesa di una svolta che non arriva. Si era parlato di individuare nei consiglieri comunali la soluzione “ponte” aspettando il congresso. L’ipotesi non è tramontata, ma i tempi sono comunque lunghi.
Tutto lascia presumere che nel breve periodo la situazione in consiglio comunale non cambierà. Mancano numeri, condizioni e volontà politica per assumere iniziative che possano davvero cambiare la situazione. Per un motivo soprattutto: quasi nessuno vuole davvero le elezioni anticipate. Quanti sarebbero rieletti? E quanti ricandidati?

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