Cerca

Arce

Caos in giunta. Il sindaco Luigi Germani ritira le deleghe agli assessori

Scontri continui nella giunta: il sindaco revoca le deleghe ai suoi quattro collaboratori. Tra una settimana la conta in Consiglio. Il primo cittadino: «Se non avrò i numeri mi dimetterò»

luigi germani

Il sindaco di Arce Luigi Germani

Una spaccatura fin troppo evidente, ormai incontrollabile anche per un sindaco di lungo corso come lui. Così l’altra sera Luigi Germani ha dato una sferzata alla situazione di pericoloso stallo in cui è caduta la sua giunta: azzerate tutte le deleghe assessorili. I quattro componenti della giunta restano in carica, ma senza compiti da svolgere, almeno fino a quando la crisi non sarà superata. Sempre che lo sia. Su questo punto Germani è netto: «Se non avrò i numeri mi dimetterò». E i numeri il sindaco li conterà nella seduta del Consiglio che potrebbe essere convocata oggi per venerdì 23 maggio.

Il drastico provvedimento di Germani scaturisce dallo scontro persistente tra i suoi assessori: da una parte Sara Petrucci (finora delegata a lavori pubblici e urbanistica) e Alessandro Proia (cultura, turismo, bilancio e innovazione tecnologica), dall’altra il vicesindaco Sisto Colantonio (politiche sociali, ambiente e risorse umane) ed Elisa Santopadre (pubblica istruzione, attività produttive, politiche europee e rapporti istituzionali). Frizioni continue e persistenti tra i due gruppi che hanno indotto il sindaco a dire basta. Andrà in aula consiliare a contare le mani alzate quando si tratterà di votare il punto «Fiducia al sindaco. Provvedimenti». L’opposizione fiuta il momento cruciale e incalza Germani: «Il ritiro delle deleghe agli assessori certifica il fallimento della maggioranza - scrive il gruppo “Liberamente per Arce” - È la prova che questo progetto amministrativo è arrivato al capolinea. Ritirare le deleghe non è un gesto di forza, ma un’ammissione di debolezza. Il sindaco non è più in grado di tenere unita la sua squadra. Venga in aula a chiarire se ha ancora una maggioranza». E ancora: «Serve responsabilità. Se non ha più i numeri per governare, ne tragga le conseguenze».

«Dopo 50 anni di vita amministrativa - reagisce Germani - non accetto lezioni su cosa fare. Se non avrò i numeri rassegnerò le dimissioni in consiglio comunale. Niente forzature. Vorrà dire che arriverà il commissario per ben tredici mesi, fino a giugno 2026. Anche perché, se si scioglierà questa amministrazione, io non mi candiderò più».

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione