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Claudio Fazzone: la sanità passa dai territori

Sanità, parla il coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone: «Primi segnali importanti. In ogni provincia dovrebbe esserci un reparto dedicato alla diagnostica di livello, attivo 24 ore su 24»

Claudio Fazzone: la sanità passa dai territori

«Ospedali e territorio: il binomio per il potenziamento della sanità regionale è questo. La giunta Rocca sta andando in tale direzione e qualche primo segnale sta arrivando. Occorre proseguire lungo questa strada». Così il senatore Claudio Fazzone, coordinatore regionale di Forza Italia. Dopo la seduta straordinaria di Consiglio, il leader degli “azzurri” nel Lazio fa il punto della situazione. Dichiara Fazzone: «Resto dell’opinione che nei territori bisognerebbe potenziare il ruolo dei medici di base, con l’obiettivo di evitare che al Pronto Soccorso arrivino casi che non richiedono quel tipo di soluzione. Così come è evidente che le Case e gli Ospedali di Comunità sono soluzioni che vanno “scaricate a terra” nella stessa logica. Ecco perché bisogna essere consapevoli che questa fase è delicata e cruciale. Perché un conto sono gli studi di fattibilità, altro discorso è l’operatività. Tornando al ragionamento iniziale, è importante decongestionare i Pronto Soccorso dai codici gialli. Allo stesso modo un punto di svolta sarebbe rappresentato dall’allestire un sistema di diagnostica che eviti le attese bibliche per un esame. Un obiettivo, questo, che dovrebbe essere garantito all’interno degli ospedali. La proposta è questa: in ogni provincia dovrebbe esserci un reparto dedicato alla diagnostica di questo tipo (dalla Tac con contrasto a tutto il resto). Attivo 24 ore su 24 naturalmente. Fra l’altro andare a dama su questo aspetto significherebbe altresì dare maggiore qualità ai servizi sul territorio. In modo da evitare il fenomeno della cosiddetta “mobilità passiva”, vale a dire i viaggi fuori regione per avere delle risposte sul piano sanitario.

Sottolineo come la “mobilità passiva” alla fine rappresenta altresì un costo negativo per la sanità regionale del Lazio».
Aggiunge Claudio Fazzone: «Un altro elemento da considerare, a mio avviso, è quello delle destinazioni dei medici vincitori di concorso: si dovrebbe prevedere un meccanismo per il quale sono le Asl a scegliere e i professionisti restano almeno cinque anni in una sede. Perché altrimenti, andando avanti in questo modo, ci sono dei territori che saranno penalizzati sistematicamente. Insisto sul concetto di un’organizzazione su base provinciale. Anche sul tema della razionalizzazione delle risorse. Il concetto è: se in ogni provincia ci sono reparti in grado di assicurare risposte all’altezza, l’intero sistema avrà dei benefici. Poi bisognerebbe intervenire su una regolamentazione dei percorsi tra medici ospedalieri e medici universitari».

Continua il senatore e coordinatore regionale di Forza Italia: «Ho ascoltato la relazione del presidente Francesco Rocca in consiglio regionale e l’ho trovata condivisibile. L’importanza è quella del binomio ospedali e territorio. Devo dire che a Latina, relativamente alla situazione del Pronto Soccorso e alle liste di attesa qualcosa si sta vedendo. Ho sempre creduto nel potenziamento dei territori. Aggiungo un elemento: sarebbe il caso di agire in maniera equilibrata sul versante sanità pubblica e privati accreditati. Nel senso che nei contesti dove la sanità pubblica ha delle eccellenze non serve accreditare posti letto alla sanità privata negli stessi settori. Mentre invece bisognerebbe agire in altri contesti dove magari c’è più bisogno. Sul piano politico il centrodestra trova sempre la quadra? Certamente. Sulla sanità l’intesa è sul mettere al primo posto la salute dei cittadini. E sulle risposte adeguate alle province. Condivido altresì l’impostazione di Rocca sulla necessità di realizzare nuove strutture ospedaliere. Magari il sistema del project financing potrebbe essere tenuto in considerazione».

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