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Politica

«Finiamo la consiliatura»

Parla il deputato di Fratelli d’Italia Aldo Mattia: dalla fase congressuale all’azione amministrativa . Ma anche l’impegno per la bonifica della Valle del Sacco e per la riperimetrazione del Sin

Aldo Mattia

L’ambiente, il disastro della Valle del Sacco, l’agricoltura, la sanità. E la politica. Con qualche messaggio, neanche troppo cifrato, agli altri partiti di centrodestra e al sindaco Mastrangeli. Ne abbiamo parlato con Aldo Mattia, deputato di Fratelli d’Italia.

Fa parte come capogruppo di FdI della commissione ambiente e da tempo sta seguendo la bonifica della Valle del Sacco. A che punto siamo?

«La situazione è ancora critica. In tutti questi anni si è fatto poco, ma negli ultimi diciotto mesi, grazie all’impegno di Fratelli d’Italia e al mio personale, c’è stata finalmente un’accelerazione. Sono state completate le analisi tecnico-scientifiche a cura di enti come Ispra, Arpa, Università e Istituto zooprofilattico, che hanno permesso di distinguere tra valori naturali del suolo e inquinamento effettivo. Questi dati hanno evidenziato una riduzione dell’inquinamento in diverse aree. Ora l’obiettivo è la riperimetrazione del Sin: se approvata, si passerebbe da diciannove a nove comuni coinvolti, un passo avanti davvero significativo. Questo è un impegno che prendo con la provincia di Frosinone in linea con il nostro leader provinciale Massimo Ruspandini. Proprio il 6 maggio abbiamo un incontro ufficiale con la Direzione Generale dell’assessorato alle bonifiche per impostare un percorso strategico operativo, per poi coinvolgere anche i sindaci, con il Ministero e la Commissione ambiente della quale faccio parte. Inoltre, c’è da attivare una seria riflessione sull’uso di soggetti come Sogesid per avviare direttamente la bonifica, senza disperdere risorse. Esiste già una proposta d’accordo da parte di Sogesid che attende risposta dalla Regione Lazio. La bonifica è un processo complesso, ma può e deve partire. E io seguirò questa partita da vicino».

Quali altri passaggi potrebbero essere importanti per il futuro della Valle del Sacco?

«Un aspetto fondamentale è il depuratore del Consorzio industriale ad Anagni, oggi fermo, ma che dispone già di copertura finanziaria – dovrebbero essere 16 milioni di euro – per essere riattivato. Il depuratore servirebbe una popolazione di circa 75.000 abitanti, comprese le industrie, e rappresenterebbe un grande passo avanti per il risanamento dell’area. Su questo fronte c’è stato un impegno concreto anche da parte dell’assessore regionale Rinaldi e del sindaco di Anagni, Natalia. Serve una visione strategica per il futuro dell’intera area: la bonifica non può prescindere da una progettualità concreta. Stiamo lavorando a
una pianificazione condivisa con i sindaci, in sinergia con le opportunità offerte da fondi europei e nazionali».

Che ricadute negative ci sono state per l’agricoltura? Da dove si può ripartire?

«L’agricoltura ha pagato un prezzo altissimo. È stata penalizzata fortemente, perdendo credibilità, produzione e opportunità. Proprio per questo oggi serve un rilancio deciso, anche attraverso interventi strutturati. Come responsabile nazionale del Dipartimento Agricoltura di Fratelli d’Italia, sto portando avanti il manifesto “Coltiviamo l’Italia”, già presentato in diverse regioni, incluso il Lazio, un documento che raccoglie tutti gli investimenti realizzati negli ultimi due anni e mezzo, pari a circa undici miliardi di euro, e delinea le strategie per i prossimi due anni. Si parla di agrivoltaico, agrisolare, assicurazioni contro rischi climatici, sostegno al miglioramento aziendale, promozione del Made in Italy, anche con la candidatura della cucina italiana come patrimonio immateriale dell’Unesco».

Abbiamo parlato di ambiente e non possiamo non parlare di salute. La sanità, l’accesso alle cure, l’abbattimento delle liste d’attesa e il miglioramento dei servizi restano centrali nella vita delle persone. Cosa si può fare davvero per migliorarla?

«È un tema cruciale. Abbiamo un nuovo manager alla Asl, il dottor Arturo Cavaliere, ma ancora non l’ho incontrato. Dobbiamo cercare di rendere la provincia di Frosinone attrattiva per le migliori professionalità sanitarie. È importante coordinarsi anche con la Regione, dove abbiamo la fortuna di avere la presidente della Commissione Salute, Alessia Savo, espressione del nostro territorio. Serve un confronto diretto e costante. La maggior parte delle persone si scontra ogni giorno con liste d’attesa di mesi o ore infinite in barella nei pronto soccorso. È una realtà inaccettabile. Serve una governance competente, trasparente e motivata».

Si è da poco conclusa la fase congressuale di Fratelli d’Italia...

«La fase congressuale ha segnato un momento di crescita e confronto. Fratelli d’Italia non è più il partito del 4%: oggi siamo intorno al 30% e questo porta con sé la naturale presenza di sensibilità diverse. Si è cercato di esasperare un dualismo che non c’è, in realtà ci sono semplicemente opinioni differenti. Ciò che conta per me è il principio della “ragion di Stato”: viene prima di tutto. È quello che ci ha portati, tutti insieme, a trovare un accordo. L’accordo deve poi tradursi in una collaborazione vera. Sto lavorando perché si costruisca una sintonia reale tra le parti. È normale che i primi passi siano complicati, ma sono fiducioso che si troverà la giusta sintesi. Ora, però, si apre la fase operativa. Il nostro obiettivo è gestire il partito in modo unitario, facendo sintesi delle diverse posizioni, ma soprattutto trasformando la dialettica interna in azione amministrativa concreta. Ci impegneremo affinché il gruppo consiliare e assessorile di Frosinone sia compatto ed efficace».

Ecco, parliamo di Frosinone, la sua città. FdI ha sollevato diversi temi critici rispetto all’amministrazione comunale…

«È vero, ci sono state delle tensioni. Il capogruppo in consiglio comunale Carfagna ha fatto osservazioni importanti. Non si tratta di polemiche fini a se stesse, ma del tentativo di mettere ordine. Abbiamo percepito il disagio dei cittadini, lo viviamo anche noi. Ci sono scelte che magari si conoscevano, ma che poi nell’attuazione hanno creato problemi: penso allo Scalo, al Brt, alla viabilità. Ecco perché è necessario che Fratelli d’Italia, che è il partito di maggioranza relativa in consiglio, sia coinvolto in maniera più incisiva. Insomma, è indispensabile un confronto molto più importante sulle decisioni. È chiaro che, comunque, il partito deve assumersi anche le proprie responsabilità sulle scelte e sulle votazioni che vengono fatte. Per questo serve prima una linea condivisa».

Un po’ di problemi con la linea amministrativa del Comune ci sono stati...

«È necessaria una pausa di riflessione, magari riprogrammare anche l’assetto amministrativo, che secondo me va valutato, e rivedere gli aspetti legati alle varie deleghe che sono state assegnate. Però l’obiettivo è quello di chiudere la consiliatura. Nell’interesse esclusivo della città».

Senza tralasciare i rapporti con gli altri partiti della maggioranza. A cominciare da Forza Italia che ha chiesto l’azzeramento della giunta...

«Sì, Forza Italia ha chiesto l’azzeramento. Io dico che se un partito di maggioranza importante pone delle richieste, va ascoltato. Dobbiamo sederci attorno a un tavolo politico, che vada anche oltre i confini provinciali, e fare le giuste valutazioni. Serve maturità. Frosinone è un capoluogo di provincia: merita un assetto amministrativo stabile ed efficiente. E bisogna farlo prima possibile».

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