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Pietro Pacitti: «La morte di Charles Baffou non può essere ridotta a un fatto di cronaca »

Le parole del coordinatore provinciale di Noi Moderati dopo la tragica scomparsa del ventiquattrenne

Pietro Pacitti

“La morte di Charles non può essere ridotta a un semplice fatto di cronaca: è un grido di allarme, un segnale che qualcosa nel sistema non ha garantito il diritto fondamentale alla salute”. Queste le parole di Pietro Pacitti, coordinatore provinciale di Noi Moderati, dopo la tragica scomparsa del giovane studente Unicas originario del Ghana, Charles Baffou, morto in ospedale a seguito di una caduta dal monopattino. Una vicenda tutta da chiarire, con i risultati dell’autopsia attesi tra 90 giorni. E mentre la comunità si prepara domani all’ultimo saluto prima del suo trasferimento a Carpi, si alza forte la voce di Pacitti.
“La sanità pubblica italiana è da sempre uno dei pilastri fondamentali del nostro Stato sociale. Fondata su valori come l'uguaglianza, la solidarietà e l'universalità, ha garantito per decenni cure gratuite o accessibili a milioni di cittadini, indipendentemente dalla loro condizione economica o provenienza. Tuttavia, negli ultimi anni, il sistema sta mostrando segni di profonda sofferenza - ha sottolineato il coordinatore provinciale di Noi Moderati - difficoltà strutturali si sono acuite: carenza di personale medico e infermieristico, strutture ospedaliere inadeguate, liste d'attesa infinite e un accesso alle cure sempre più diseguale da nord a sud del Paese. A questo si aggiunge lo stress a cui è sottoposto il personale sanitario, spesso costretto a lavorare in condizioni limite, con turni massacranti e risorse insufficienti. In questo contesto già fragile e compromesso, è arrivata come un pugno allo stomaco la notizia della prematura e, al momento, ancora inspiegabile scomparsa di Charles Yeboah Baffou, 24 anni, studente universitario originario del Ghana, residente a Cassino. Una tragedia che non può e non deve lasciare indifferenti. Non è nostro compito indicare colpe o anticipare giudizi: le autorità competenti faranno piena luce sui fatti. Ma se davvero vogliamo che simili episodi non si ripetano, dobbiamo interrogarci su cosa non abbia funzionato”. 

Poi ha aggiunto: “Ricordiamoci cosa stabilisce con forza l'articolo 32 della Costituzione: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. È nostro dovere civico pretendere che questo diritto venga rispettato ogni giorno, per ogni persona, nessuno escluso. Per questo, oltre al cordoglio e alla ricerca della verità, serve un impegno concreto: è necessario intervenire con urgenza per rafforzare la sanità pubblica. Significa garantire cure tempestive ed efficaci, ma anche permettere a medici e infermieri di lavorare nelle migliori condizioni, senza il peso di una cronica carenza di personale che mina attenzione e lucidità. È in quest'ottica che è stato sollecitato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, affinché si proceda con un check-up approfondito della sanità regionale e si intervenga subito, là dove c'è maggiore bisogno. La memoria di Charles ci chiede giustizia, sì, ma soprattutto responsabilità e azione”.

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