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La situazione

Regione, la verifica congelata

Il confronto interno alla maggioranza va avanti da quattro mesi, ma nessuno mostra preoccupazione. In realtà il riassetto delle deleghe passa necessariamente dalla carica di vicepresidente: Forza Italia insiste, FdI pure

regione lazio

Il capogruppo del Pd Mario Ciarla gli ha chiesto a che punto è la verifica di maggioranza. Il Governatore Francesco Rocca ha risposto in aula: «Il riassetto della giunta? Quale migliore risposta può esserci del mostrarci qui a lavorare tutti insieme sorridenti e gioiosi con la voglia di cambiare questa Regione». Il presidente non è preoccupato quindi. La verifica in ogni caso non si chiude. E sono passati quattro mesi. Sulla carta ci sarebbe poco da fare: potenziare le deleghe degli assessori di Forza Italia con l’attribuzione dell’urbanistica (ora gestita dal leghista Pasquale Ciacciarelli) e del cinema (che rientra nelle competenze trattenute ad interim da Rocca). In realtà la situazione che va definita una volta per tutte è quella della vicepresidenza della giunta. Ruolo ricoperto da Roberta Angelilli, esponente di spicco di Fratelli d’Italia. Gli “azzurri” rivendicano da mesi la vicepresidenza dell’esecutivo, ma FdI ha alzato il muro. Sulla base di una considerazione soprattutto: il partito di Giorgia Meloni non ha perso né consiglieri né voti.

Nel corso del G7 Esteri di Fiuggi lo stato maggiore di Forza Italia (Antonio Tajani, Claudio Fazzone, Claudio Lotito) ha parlato di questa tematica, scambiando altresì dei pareri con Francesco Rocca. Si tratta però di “scaricare a terra” l’ipotesi di accordo. Claudio Fazzone, senatore e coordinatore di Forza Italia nel Lazio, ha abbassato i riflettori, senza però perdere di vista l’obiettivo.
Peraltro all’interno degli “azzurri” bisognerà pure capire se ci saranno cambi in giunta. Gli attuali assessori sono Luisa Regimenti e Giuseppe Schiboni. La prima è in pole position qualora al partito dovesse essere attribuita la vicepresidenza della giunta. Ma ci sono anche altri nomi che circolano. In primis quello di Pino Cangemi, vicinissimo al senatore Claudio Lotito. Sul tavolo pure le opzioni Giuseppe Simeone e Alessandro Calvi.

Forza Italia è passata da tre a sette esponenti. All’inizio della legislatura ne aveva tre (Cosmo Mitrano, Fabio Capolei, Giorgio Simeoni). Poi il gruppo è salito a cinque con l’ingresso degli ex Cinque Stelle Marco Colarossi e Roberta Della Casa. Fino ad arrivare a sette con Angelo Tripodi e Pino Cangemi, provenienti entrambi dalla Lega. Quindi sette consiglieri e due assessori: Giuseppe Schiboni e Luisa Regimenti. In realtà c’è altresì l’integruppo tra FI e Noi Moderati, che porta la cifra a 8 consiglieri.
La Lega, invece, partita con tre eletti (Angelo Tripodi, Pino Cangemi e Laura Cartaginese), è rimasta solo con la Cartaginese, mantenendo due assessori: Pasquale Ciacciarelli e Simona Baldassarre. A fine settembre l’accordo sembrava ad un passo, poi è saltato. Da allora sono trascorsi altri due mesi. Ma la fumata bianca non è arrivata.

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