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Regione Lazio

La maggioranza archivia il Defr ma non la verifica

Ieri il via libera al Documento di economia e finanza 2025. La situazione politica sul tavolo di Giorgia Meloni e Antonio Tajani

La maggioranza archivia il Defr ma non la verifica

Roberta Angelilli, Francesco Rocca, Giancarlo Righini e Luisa Regimenti

Il consiglio regionale ha approvato a maggioranza il Documento di economia e finanza. E questo è il profilo del bicchiere mezzo pieno per la coalizione di centrodestra. Poi c’è la dimensione del bicchiere mezzo vuoto, rappresentato dal fatto che la verifica politica non si è ancora chiusa. Anzi, la sensazione è che sia stata rimossa dal dibattito della coalizione. Anche se le indiscrezioni circolate vanno tutte nella stessa direzione: della questione discuteranno Giorgia Meloni e Antonio Tajani. Non soltanto premier e vicepremier, ma anche leader di Fratelli d’Italia e Forza Italia. Un loro eventuale intervento avrebbe comunque un effetto, quello di dare la massima copertura politica ad ogni tipo di soluzione.

Il via libera al Defr
Il presidente Francesco Rocca ha spiegato: «Dopo il giudizio di parifica della Corte dei Conti, l’approvazione in consiglio regionale del Documento di Economia e Finanza 2025, dimostra la coesione della maggioranza di governo e l’unità di intenti che caratterizza la nostra azione amministrativa. In primo luogo, l’equilibrio dei conti, la ferma volontà di non contrarre nuovo debito e una visione di sviluppo per un Lazio sempre più attento alle imprese e alle famiglie. Ci apprestiamo, quindi, alla prossima legge di stabilità e al prossimo bilancio di previsione in un clima di grande serenità e determinazione. Desidero ringraziare l’assessore al bilancio Righini, tutti i colleghi della giunta e del consiglio regionale per il grande lavoro di queste ore».

L’assessore al bilancio Giancarlo Righini ha commentato così l’approvazione del Defr: «Si tratta di un documento che dà un indirizzo, riassume e sviluppa, rispetto alla legislatura vigente, cosa può determinare le politiche di bilancio che stiamo attuando. C’è un grande tema all’interno del Defr e cioè che abbiamo un’Amministrazione che non si indebita più, che riduce il debito pregresso, visto che secondo la stima da qui al 2027 scenderemo sotto i 27 miliardi. È un documento assolutamente in linea con le aspettative e l’indirizzo del governo regionale». Poi Righini ha sottolineato «l’importante risultato ottenuto pochi giorni fa con la parifica del Rendiconto 2023 da parte della Corte dei Conti, che ha certificato la bontà delle scelte difficili e sofferte che siamo stati costretti a fare in questo primo anno di Amministrazione Rocca».

Marco Bertucci, presidente della commissione bilancio del consiglio, ha affermato: «Trovo doveroso evidenziare tutto il lavoro portato avanti dal presidente Rocca, dall’assessore Righini e dai suoi uffici, ma anche l’importante contributo da parte della commissione bilancio, dove più volte la maggioranza si è dimostrata coesa e responsabile. Al centro delle politiche di bilancio ci sono le famiglie, le imprese e i settori dell’economia regionale: la sanità, con la creazione di cinque nuove strutture ospedaliere e l’abbattimento delle liste di attesa è una delle priorità per la Regione di oggi e per quella che verrà, ma non intendo dimenticare l’attenzione dimostrata per le persone, le famiglie e le categorie fragili, ed ancora la formazione e l’inclusione lavorativa dei disabili». Daniele Maura, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, ha dichiarato: «Il Defr contiene le previsioni economiche del prossimo triennio e delinea un quadro sostanzialmente espansivo caratterizzato da una consistente previsione di riduzione del debito, con la possibilità di una maggiore disponibilità di risorse finanziarie che ci permetteranno di guardare con ottimismo al prossimo bilancio. Proprio le politiche e la manovra finanziaria 2025-2027 garantiranno gli equilibri di bilancio con delle dinamiche che comporteranno beneficio sia alle famiglie che alle imprese».

Le opposizioni
La verifica politica non si è chiusa. Mario Ciarla (Pd) ha notato: «Credo sia dovere del presidente della Regione aggiornare il consiglio. La maggioranza ci deve far sapere come intende andare avanti. Ci aspettavamo la presenza del presidente Rocca con la soluzione della crisi di maggioranza». Claudio Marotta (Alleanza Verdi e Sinistra) ha aggiunto: «Dobbiamo riportare il pallino della discussione politica in aula, per permettere a tutti i consiglieri di conoscere gli sviluppi della dialettica interna alla maggioranza».

Cosa può succedere
Capiremo fin dalle prossime ore se e come Giorgia Meloni e Antonio Tajani interverranno sul tema della verifica di maggioranza alla Regione Lazio. Probabile che daranno un’indicazione secca sul chiudere una partita che si trascina da tre mesi e mezzo. Ma a fare la differenza saranno le modalità. Nessun dubbio su un potenziamento delle deleghe a Forza Italia, alla quale sarà attribuita l’urbanistica. Con la premessa che la composizione numerica della giunta non sarà toccata. Quindi, FI e Lega resteranno con 2 assessori ognuna. Il nodo resta quello della vicepresidenza, carica rivendicata da Forza Italia. Sulla quale però Fratelli d’Italia ha fatto muro. Si tratta di un ruolo ricoperto da Roberta Angelilli, esponente di spicco del partito. Un passo di lato è ipotizzabile soltanto se dovesse chiederlo Giorgia Meloni. E se FI non dovesse ottenere la vicepresidenza? Magari potrebbe avere ulteriori deleghe.

Se invece la vicepresidenza venisse assegnata? In pole position c’è Luisa Regimenti. L’indicazione di Tajani è questa. L’altro assessore è Giuseppe Schiboni, che dovrebbe restare al suo posto. In caso contrario potrebbe subentrare uno tra Giuseppe Simeone e Alessandro Calvi. Tutti della provincia di Latina ed esponenti che fanno riferimento a Claudio Fazzone. Da un quadro del genere resterebbe fuori l’area che si riconosce nelle posizioni del senatore Claudio Lotito, della quale fa parte Pino Cangemi. La tematica degli equilibri interni di Forza Italia potrebbe non essere secondaria.

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