Spazio satira
Regione
30.10.2024 - 12:00
L’immagine di una seduta del consiglio regionale
Nuovamente rinviata la seduta del consiglio regionale. Il che vuol dire che continua a slittare l’approvazione del Documento di economia e finanza. Ieri, al termine dell’ennesima conferenza dei capigruppo, si è registrata ancora una volta la fumata nera. Diversi i motivi. Da un lato c’è il mancato accordo tra maggioranza e opposizione per quanto riguarda un iter di aula che consenta di approvare rapidamente gli ordini del giorno. Dall’altro c’è l’emendamento relativo al “sistema di gestione Alta Tuscia Natura”, che, se approvato, determinerebbe l’aggregazione della Riserva naturale Selva del Lamone e della Riserva naturale del Monte Rufeno. Con la conseguenza dell’azzeramento delle attuali governance dei Parchi. La Regione potrebbe nominare i nuovi vertici. L’emendamento (che fa parte del Collegato al bilancio) è stato presentato dal capogruppo di Fratelli d’Italia Daniele Sabatini. Si tratta di una mossa che non è piaciuta a Forza Italia, che infatti ha respinto la proposta in commissione. Il punto è soprattutto politico e riguarda le dinamiche delle alleanze della Provincia di Viterbo, che vedono un sostanziale accordo tra Forza Italia e Pd. In ogni caso, tornando alla Regione Lazio, a non sbloccarsi è la verifica politica interna alla maggioranza di centrodestra. Una verifica che va avanti da più di tre mesi.
La posizione di Rocca
Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca è tornato dagli Stati Uniti. Ieri a margine della firma del protocollo d’intesa tra Regione e Corte d’Appello di Roma sull’efficientamento della giustizia, Rocca ha affermato: «Ancora con la parola crisi? È superata, c’è questo dialogo in settimana e si risolverà definitivamente. In questo il centrosinistra è molto abile perché cerca di bloccare i lavori e fa ostruzionismo in consiglio regionale. Ma sono loro che stanno impedendo al Consiglio di lavorare sul Defr con decine di ordini del giorno strumentali». Poi però Rocca ha aggiunto: «Prenderò in mano la situazione per risolvere la trattativa politica nel centrodestra». Specificando: «In queste ore farò degli incontri, farò delle valutazioni e poi prenderò le mie decisioni. Lo avevo anticipato che al mio ritorno dagli Usa mi sarei speso per risolvere questa vicenda». Il Governatore nell’aula della Pisana aveva spiegato che si sarebbe occupato della verifica se i partiti non avessero trovato una soluzione. E alla domanda se questo concetto sia ancora valido, Rocca ha risposto: «E certo, per forza. Non mi fate fare il presuntuoso, è anche la mia funzione, perché qualora non ci siano soluzioni è il presidente che si deve fare carico della situazione». Intanto ieri Rocca ha firmato il decreto per la costituzione del nuovo consiglio di amministrazione dell’ente regionale per il diritto allo studio e la promozione della conoscenza-Disco, presieduto da Simone Foglio. Sono stati nominati componenti del cda: Claudia Caporusso (in qualità di rappresentante degli studenti), Libero Mazzaroppi, Cinzia Romano e Vittorio Rosati.
Le opposizioni
In una nota congiunta i capigruppo delle opposizioni hanno ribadito la loro posizione. Mario Ciarla (Pd), Marietta Tidei (Italia dei Valori), Adriano Zuccalà (Movimento Cinque Stelle), Alessio D’Amato (Azione), Claudio Marotta (Alleanza Verdi e Sinistra) e Alessandra Zeppieri (Polo progressista) hanno affermato: «Se il Defr non viene approvato da luglio non è certo per colpa degli ordini del giorno delle opposizioni, ma perché in estate si è creata una questione di tenuta dei numeri della maggioranza in aula e oggi una questione di merito, nello specifico legata alla norma sull’Alta Tuscia, che divide lo stesso centrodestra laziale tra Fratelli d’Italia e Forza Italia». Poi hanno aggiunto: «Siamo contenti di apprendere che dal presidente Rocca che questa settimana la crisi si risolverà definitivamente, ma segnaliamo che sono due mesi che c’è un comunicato dei coordinatori dei partiti del centrodestra che ogni settimana affermano che è la settimana decisiva per la soluzione. Speriamo che il presidente Rocca sia più capace dei coordinatori regionali dei partiti del centrodestra ai quali, sbagliando, ha demandato la soluzione della crisi politica della maggioranza alla Regione Lazio».
Cosa può succedere
A questo punto è chiaro che Francesco Rocca avanzerà la sua proposta per chiudere la verifica soltanto dopo che avrà la certezza che la stessa venga accettata da tutti i partiti. Perché altrimenti, in caso contrario, dovrebbe non escludere l’ipotesi un azzeramento di tutta la giunta. Prospettiva che il Governatore potrebbe porre sul tavolo. La situazione è nota. Forza Italia è passata da 3 a 7 consiglieri (8 considerando l’intergruppo con Noi Moderati). La Lega è scesa da 3 a 1. Entrambi i partiti esprimono 2 assessori in giunta. L’intenzione del presidente Rocca e di Fratelli d’Italia è quella di non toccare gli assetti numerici della giunta. Il che vuol dire potenziare le deleghe a FI. Ma come? Questo è il dilemma. Si era arrivati ad un passo dall’intesa con questo schema: urbanistica e politiche abitative agli “azzurri”, protezione civile e cinema alla Lega. Una formula che avrebbe indebolito la posizione di Pasquale Ciacciarelli (Carroccio), che oggi gestisce sia l’urbanistica che le politiche abitative.
La Lega infatti ha alzato le barricate. Adesso bisogna capire quali potrebbero essere gli eventuali punti di caduta. Gli assessori di Forza Italia sono Luisa Regimenti e Giuseppe Schiboni. In queste ore naturalmente circolano diverse opzioni, nessuna delle quali confermata però. Si parla dell’ipotesi che in giunta possano entrare Pino Cangemi e Cosmo Mitrano. Poi c’è il tema della cariche dal profilo istituzionale: vicepresidenza della giunta e presidenza del consiglio. Entrambe attribuite a esponenti di spicco di Fratelli d’Italia: Roberta Angelilli e Antonello Aurigemma. FI ha posto la questione. A questo punto però una possibile soluzione passa necessariamente dal confronto tra Francesco Rocca e i coordinatori regionali Paolo Trancassini (FdI), Claudio Fazzone (Forza Italia) e Davide Bordoni (Lega).
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