Spazio satira
Politica
16.10.2024 - 10:59
Alle quattro di mattina la seduta del consiglio regionale è stata aggiornata. Dopo oltre otto ore di dibattito serrato e intenso. Riprenderà oggi alle ore 10, con all’ordine del giorno l’approvazione del Documento di economia e finanza 2025. Poi ci sarà pure un altro punto: la proposta di legge concernente le “misure per la semplificazione, modifiche a leggi regionali varie e disposizioni relative all’esecuzione degli impegni assunti con il Governo”. Sul Defr l’intera maggioranza di centrodestra ha anticipato il voto favorevole, ma è evidente che sarà un ulteriore test politico.
Lo stallo infinito
La verifica politica è iniziata a fine luglio, ma una soluzione appare ancora lontana. Situazione complessa e complicata. Forza Italia è passata da 3 a 7 consiglieri, ma si arriva a 8 considerando l’intergruppo con Noi Moderati. Il gruppo della Lega è sceso da 3 a 1. Entrambi i partiti esprimono 2 assessori. La sensazione di essere arrivati a un vicolo cieco è forte. Gli incontri però proseguono. Ieri i parlamentari Paolo Trancassini e Claudio Fazzone, coordinatori regionali di Fratelli d’Italia e di Forza Italia, si sono nuovamente confrontati. L’intesa era sembrata ad un passo due settimane fa, con la formula del potenziamento delle deleghe agli “azzurri”: urbanistica e politiche abitative. Al Carroccio sarebbero andate cinema e protezione civile. A quel punto però Davide Bordoni, segretario della Lega nel Lazio, ha sparigliato le carte: l’assessorato di Pasquale Ciacciarelli sarebbe stato svuotato. Forza Italia ha riunito gli stati maggiori del partito nel Lazio. Alla presenza del segretario nazionale Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli esteri. Da quel momento in poi i termini del dibattito sono cambiati. Forza Italia ha chiesto il terzo assessorato, più la vicepresidenza della giunta.
Oppure, in alternativa, la presidenza del consiglio regionale. Per nulla semplice. Si tratta di ruoli ricoperti da Roberta Angelilli e Antonello Aurigemma, esponenti di spicco di Fratelli d’Italia. Fra l’altro il partito non ritiene di dover effettuare un “sacrificio” considerando che non ha perso né consiglieri né consensi. Ieri qualcuno ha fatto riferimento ad un ulteriore possibile scenario: la vicepresidenza in quota Forza Italia, che resterebbe con 2 assessori. Si tratta però di ragionamenti che si inseguono. Senza mai arrivare a dama. Dal canto suo la Lega non appare intenzionata a prendere in considerazione né la perdita di un assessorato né un ridimensionamento delle deleghe. Il presidente Francesco Rocca in aula è stato fin troppo esplicito. Rilevando: «Sono consapevole della mia leadership e quindi dico ai partiti di trovare una soluzione: non è un fuggire dalle mie responsabilità ma un invito a trovare una composizione interna. Se non verrà trovata assumerò io i miei provvedimenti». Un ultimatum ai partiti.
La prova del nove
Dopo il Defr all’attenzione dell’aula della Pisana arriverà il Collegato di bilancio. Sarà quello il momento decisivo per capire le future strategie di Forza Italia. L’appoggio esterno è ad un passo. Comporterebbe il ritiro degli assessori dalla giunta. Poco da girarci intorno: rappresenterebbe uno strappo, peraltro in una Regione simbolo come il Lazio. In tanti sono impegnati in una difficile attività di mediazione. Tra questi Daniele Maura, consigliere di Fratelli d’Italia. Dice: «L’unità del centrodestra va salvaguardata. Rimango fiducioso».
Le opposizioni
Sara Battisti, consigliere regionale del Pd, rileva: «La Regione Lazio continua ad essere paralizzata rispetto all’attività consiliare, con la maggioranza Rocca che discute solo di atti ordinari, mentre ci sono priorità su cui bisognerebbe legiferare ed intervenire per dare risposte ai cittadini. A tal proposito, stanotte, durante la discussione sul Defr, sono stati bocciati tre emendamenti, da me presentati, che avrebbero potuto fornire un segnale di vicinanza della Regione su questioni veramente delicate. Mi riferisco all’emendamento sul Bonus Psicologo, al rifinanziamento della Legge 46, ai disturbi sul comportamento alimentare, una vera e propria piaga sociale che colpisce sempre più giovani in età compresa tra i 12 e i 14 anni. Per quanto si provi a negare la crisi della maggioranza Rocca sta incidendo gravemente sull’attività amministrativa. Rocca ha promesso un intervento definitivo nel caso in cui i partiti di maggioranza tardino ancora a trovare una soluzione. Si faccia in fretta, le gravi difficoltà di questo territorio non possono più attendere i giochi della politica».
Il fattore Rocca
Nel suo intervento in aula il presidente Francesco Rocca ha lanciato dei messaggi chiari. Ha notato tra le altre cose: «Sull’autonomia differenziata non stiamo zitti davanti al Parlamento nazionale. Abbiamo detto che attendiamo i Lep e non consentiremo di non partire alla pari. Queste regione parte con il fardello di 20 miliardi di debito e non si può dimenticare. Per quanto riguarda la sanità, sulle liste di attesa e sulle prenotazioni abbiamo portato risultati. Siamo andati a toccare quei temi che nessuno aveva avuto il coraggio di fare. Ho la sensazione che i risultati raggiunti creano un certo disagio. La strada che noi abbiamo preso è storica. Nel 2025 arriveranno altri risultati. Comunque saremo qui sempre a risponderne. Non bisogna creare narrazioni tossiche. Perché le cose bisogna raccontarle bene rispetto alle spese. Non ho mai chiesto sconti. Le Asl non sono mai state elemento di baratto. I commissari? Avevo bisogno di gente che correva. In questi giorni procederemo con le selezioni». Un messaggio all’opposizione ma anche alla maggioranza. Per mettere in evidenza l’attività amministrativa che si sta portando avanti. L’obiettivo? Richiamare alle ragioni dell’unità. I partiti però non trovano la quadra. Prossimi giorni decisivi, perché Francesco Rocca non vuole sorprese sul Collegato del bilancio. Perciò è pronto a intervenire lui.
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