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Frosinone

L’eterno stallo delle opposizioni

Il centrosinistra non riesce mai a mettere in difficoltà la maggioranza. E l’unità è un miraggio. Angelo Pizzutelli in fase di profonda riflessione: dal Partito Democratico non sono arrivati i segnali richiesti

antonio scaccia

Il vicesindaco Antonio Scaccia tra i banchi delle opposizioni di centrosinistra

All’ultima seduta ordinaria i consiglieri di opposizione presenti in aula erano 4 (su 11): Angelo Pizzutelli (Pd), Andrea Turriziani (Lista Marini), Claudio Caparrelli e Francesca Campagiorni (Polo Civico). Impossibile perfino pensare di mettere in difficoltà la maggioranza di centrodestra. In realtà però il problema non è soltanto questo. Il centrosinistra è spaccato e rispetto alle elezioni del 2022 la coalizione che sostenne Domenico Marzi non ha mai messo in campo una strategia comune e unitaria.

Il capogruppo del Pd Angelo Pizzutelli da tempo sta lavorando ad un documento politico finalizzato a siglare una sorta di patto di consultazione tra i consiglieri della minoranza per verificare se si possono assumere posizioni concordate su determinati argomenti. Da mesi Pizzutelli sta incalzando la maggioranza di centrodestra su diverse tematiche. Ora però appare in fase di riflessione. Intanto perché dall’opposizione non sono arrivati sussulti. In secondo luogo perché è proprio il Partito Democratico a non lanciare quei segnali che Pizzutelli (ma anche Fabrizio Cristofari e Norberto Venturi) avevano chiesto ormai più di un anno fa. Uno su tutti: la centralità del gruppo consiliare nelle dinamiche dei Democrat. Mettendo in campo da subito una strategia per cercare di rilanciare il centrosinistra. Attraverso la scelta e l’indicazione di un candidato sindaco condiviso che non venga scelto all’ultimo tuffo o magari cambiato in corsa. Angelo Pizzutelli in diverse occasioni è stato il consigliere comunale più votato, l’ultima volta si è piazzato secondo nelle preferenze (dietro Francesca Chiappini, della Lista per Frosinone). Poteva essere lui il candidato sindaco del centrosinistra, sia nel 2017 che nel 2022. In entrambe le occasioni ha effettuato passi indietro: la prima volta per Fabrizio Cristofari, la seconda per Mauro Vicano (poi sostituito in corsa da Domenico Marzi). Il Partito Democratico in questa fase appare concentrato sulle prossime strategie congressuali, dopo che le strade di Francesco De Angelis e Sara Battisti si sono separate. Ma la vicenda del Comune di Frosinone non è secondaria. Il centrosinistra viene da tre sconfitte consecutive dopo essere stato al governo della città ininterrottamente per tre mandati.

Inoltre si è rotto un asse storico, tra Democrat e Partito Socialista senza che nessuno abbia provato ad arrivare ad un chiarimento. Nel panorama attuale il centrosinistra non esiste come coalizione al Comune di Frosinone. I Socialisti di Vincenzo Iacovissi (candidato a sindaco per conto proprio due anni fa) vanno avanti per la loro strada. Come del resto la Lista Marzi, la Lista Marini e il Polo Civico. Poco da girarci intorno: toccherebbe al Pd assumere l’iniziativa politica, attraverso un’azione sinergica tra la federazione provinciale, il circolo cittadino e il gruppo consiliare. Ma lo scatto non c’è stato.

Il sindaco Riccardo Mastrangeli, ma pure altri esponenti del centrodestra, non hanno accantonato l’idea di possibili aperture ad esponenti delle opposizioni. E tra questi c’è pure Angelo Pizzutelli, capogruppo dei Democrat. È evidente a tutti che un’opzione del genere non può passare da accordi a macchia di leopardo. Se però nel centrodestra la situazione dovesse precipitare, allora si aprirebbero scenari differenti. La sensazione che Angelo Pizzutelli si stia guardando intorno è forte. In ogni caso la campana sta suonando non soltanto per la maggioranza (lacerata e a nervi scoperti) ma anche per le opposizioni. Il Partito Democratico, la Lista Marzi, la Lista Marini, il Polo Civico e il Partito Socialista non possono continuare ad ignorare un problema evidente. Racchiuso in una domanda: ci sono le condizioni per riorganizzare un’opposizione che faccia opposizione? In realtà la risposta sembra già esserci: no. Allora meglio per tutti ufficializzarla. Le assenze ormai sistematiche alle sedute consiliari sono una costante. Segnale inequivocabile di demotivazione, per usare un eufemismo. Un sostanziale “tana libera tutti” si respira nell’aria. E non da ieri.

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